![Foto di shockportatile](getmedia.php?%5Eor%60zo%26mo%7DKg%60w_gh%60%7De%7C%3F%25673702%3A%279524k%25laem-kiqcuaoaaa~gkybz%2729%27%3F%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col%05j6)
Poi ti sei svegliata e non eri nel tuo letto ma su un divano a
righe crema e bordeaux.
Arriva una donna, piacente e puttana, ci son cose che si notano
subito, ha una tazza di latte - freddo - in mano.
Si avvicina col sorriso e un rossetto fuoco immacolato.
' Ben svegliata ' ti dice e ti rovescia il latte in faccia.
Ride sguaiata e scappa su per le scale di legno chiaro.
Senti uno stonfo, deve essere caduta, pensi.
No, non č caduta; sono passi di scarpe pesanti. Lenti. Lenti.
Lui č biondo e butterato, mani grandi da scazzottatore, si appoggia
alla madia e inizia una tiritera senza senso, con voce grattata:
"No, ma dico, ma tu, tu, chi cazzo ti credi di essere, questa mica crederai che č casa tua, Questa ancora č casa mia. Non ci puoi dormire sul mio cazzo di divano, chiaro. Non puoi. Perchč io con quella cosa che č salita su non posso starci a letto. Puzza. Quindi non ti ci fissare. Lavati i denti e vai su, figlia "
Salti gių dal divano a piedi scalzi, in mutande e canottiera e vai a lavarti i denti.
Hai sei anni.
Lo spazzolino lo infili pių gių che puoi, sotto le tonsille e vomiti.