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Dei sogni : in generale
Post n°147 pubblicato il 28 Maggio 2009 da shockportatile
Non tutte le mattine mi sveglio: all'alba la ruggine mi intossica i tendini, gli acari scavano tane nei metatarsi e la solitudine increspa di onde le mie sinapsi. I sogni sono incubi che si propagano per ore e richiamano a loro i simili passati: l'indemoniato che voleva uccidere mio figlio, la vecchia che mi narrava un domani poi avverato e mio padre che alzava un braccio pieno d'odio.
Alcune mattine mi sveglio: bevo il mio tè nero affacciata al terrazzo mentre gli avvolgibili sono chiusi, sereni come occhi di bimbo e la faccia dell'uomo che amo la vedo nitida come fosse tangibile. I sogni son sogni che delineano sorrisi inerti e i luoghi che ritrovo sono tutti inventati: scogliere di rocce e ponti su cui saltare, gli amici gia' partiti per un altro domani che per me gia' esiste e la lenza lunga di un vecchio pescatore lasciata a riposare sul filo del mare.
Poi c'è il vento. Mutevole come il mio umore. Mutevole come l'alchimia di acidi che si sfiorano: un'esplosione o la vita, avanti a chi tocca. Poi c'è il vento. Per me che son foglia non resta che un tombino o la terra, da chi essere assorbita è questione di fortuna o di gusto. Di buon gusto.
e per domani tesserò cieli stellati, lunghe garze bianche di gioia, purezze di infante e ninfee di rumori bianchi come latte e se tu non ci sarai sara' un peccato mortale ma solo per te
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