I piaceri delle vita.

Post n°10 pubblicato il 03 Settembre 2007 da sibbio65
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Ogni tanto riesce il discorso su quali siano i maggiori piaceri della vita (molte volte il mio "amico di sempre" me ne enumera qualcuno e mi trovo sempre perfettamente d'accordo).

Sicuramente una bella birra quando si ha sete sotto il sole (cavallo di battaglia di penne1), ci metterei anche un bel panino caldo di forno con mortadella fresca fresca quando si ha molta fame.

Veder sorgere il sole sul mare nel silenzio di un'isola...

Partire per una vacanza...

Vabbè, sono tanti ma non voglio pensarci (veramente ho anche poco tempo in questo momento). Mi riprometto di scriverne qualcuno quando mi capita dal vero.

Voglio solo scriverne uno, che attualmente mi risulta il più grosso piacere della vita che mi possa capitare (e non ho trovato niente che sia superiore... attualmente) :

giorno festivo (non di lavoro), aprire gli occhi verso le 6 - 6 e mezza, prime luci fuori dalle persiane, prendere coscienza che fuori è freschetto, capire che si può oziare a letto ancora un paio d'orette, girarsi di lato, vedere la propria donna che dorme su un fianco e che mi volta le spalle (se nuda è meglio), stringersi a lei e abbracciarla cingendola con le braccia, sentire dal suo respiro che si è svegliata solo un momentino e si è riappisolata quasi facendo le fusa, richiudere gli occhi lasciando tutto il mondo fuori ...........

 
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Firenze.

Post n°9 pubblicato il 28 Agosto 2007 da sibbio65
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Sono stato qualche giorno a Firenze. E' una città magnifica... se non fosse che il centro storico è un susseguirsi di negozi di abbigliamento delle marche più famose e localini fast-food che definire ristoranti è un eufemismo. E' un pullulare di vetrine che espongono piatti freddi già pronti e variamente colorati da invogliare... giusto un inglese. E infatti per le strade non si sente altro che parlare inglese... Firenze campa sugli inglesi! Anche i vari palazzi storici, vai a leggere il cartello turistico davanti, e scopri che sono stati restaurati grazie al contributo di questa o quella azienda inglese. Gli inglesi deambulano pigramente per le stradine di Firenze e si entusiasmano davanti a una vetrina di Armani, di Fendi o di Gucci, per poi mangiare (a qualsiasi ora del mattino, giorno o sera) qualsiasi cosa quei localini propongano (sempre aprendo e/o chiudendo il pranzo/merenda/cena con un corposo cappuccino). Ho dovuto assaggiare, per forza maggiore, una pseudo-pizza il primo giorno che c'era pioggia e ci siamo dovuti riparare sotto dei portici. Era una "pizza" con pomodori e mozzarella... una delle cose più disgustose mai provate... dopo un paio d'ore ero seduto sul water del B&B dove alloggiavamo (e per fortuna non era troppo lontano!). Che peccato che secoli di storia (per fortuna conservati bene dai fiorentini lungimiranti) siano riusciti a produrre sul territorio solo la proliferazione di una miriade di negozi alla moda e ristorantini fast-colite-food. E penso anche ai poveri fiorentini residenti che si ritrovano con quella che in qualsiasi altra città sarebbe una fortuna, cioè la casa in centro... pronti a prendere autobus o a sobbarcarsi chilometri a piedi su un pavè micidiale solo per trovare una lavanderia o una cartoleria, divincolandosi fra migliaia di inglesi che affollano le strade con in mano micro-panini venduti a peso d'oro (da noi "Cuccitella", chi è di Pescara capisce, non li potrebbe neanche concepire). Penso a Dante o Petrarca, se potessero di colpo rinascere... scapperebbero subito a Mendrisio... Che tristezza.

 
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Quanta gente conosciamo?

Post n°8 pubblicato il 11 Agosto 2007 da sibbio65
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E' incredibile pensare a quante persone incontriamo nella nostra vita ... e poi dimentichiamo. Stamattina pensavo a un mio compagno di scuola con cui ho fatto solo un anno, l'ho aiutato per vario tempo a studiare (mi regalò pure dei quaderni per sdebitarsi), ricordavo il cognome ma il nome proprio no. Poi l'ho ricordato, ma questo mi ha fatto riflettere. Nella nostra vita conosciamo centinaia di persone che incrociano la loro esistenza con la nostra, qualche volta anche per poche ore (penso a qualche viaggio in treno, a qualche sala d'aspetto...) e poi scompaiono per sempre. Che bello però... tutto entra nel nostro cervello, nei neuroni, si intreccia con tutti gli altri miliardi di dati, di ricordi, e contribuisce a formare quello che siamo. Ognuno nel suo piccolo contribuisce a formare il nostro pensiero, il nostro animo, il nostro carattere. Ma il bello è che anche noi siamo stati un incontro sfuggente per qualcuno, qualche volta, in qualche posto, in qualche tempo. Ma non vi emoziona sapere che in questo momento, in qualche posto... che so? a Verbania o a Bassano del Grappa, oppure a Rovigo... c'è qualcuno che sta pensando a quella frase sentita in un supermercato di Pescara... ?

 
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Lentamente muore

Post n°7 pubblicato il 08 Agosto 2007 da sibbio65
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Pubblico questa bella cosa (Pablo Neruda) ...

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

 
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IL MONDO DEL LAVORO

Post n°6 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da sibbio65
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... e capita pure di lavorare per un tizio... che approfitta della debolezza di chi ha bisogno di lavorare... che cade e risorge raggirando la buona fede di fior di aziende, grazie all'aiuto di un consulente super trafficone che sa nascondere e/o magnificare carte creando pure quello che non c'è... e per strada si perdono padri di famiglia che non ce la fanno più con mutui e figli e mogli separate... e tu continui imperterrito ma speri di trovare altro... SIGH !!!

 
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Norea.

Post n°5 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da sibbio65
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Vi faccio vedere la foto di mio cugino Jean Marc, che abita in Belgio ed ha avuto da poco una bimba dalla sua compagna Lorence. La bimba si chiama (non chiedetemi perchè) Norea !!!

 
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Cactus dell'amore.

Post n°4 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da sibbio65
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Questa è una piantina che mi ha regalato Alessandra mesi fa. La misi sulla scrivania ma alla sola luce del neon non andava proprio, si vedeva che soffriva. Dei colleghi mi ci misero un cartellino con scritto "Cactus dell'amore" (non so se si vede nella foto). Dopo un mesetto l'ho riportata a casa e mia madre ha cercato di salvarla... mi sa che adesso l'ha ripiantata da qualche parte (ma sinceramente non so in quale dei tanti vasi che ha). Però quell'immagine del cactus sulla mia scrivania mi piaceva proprio. Peccato che sulla scrivania attuale non ci posso mettere niente (è completamente incasinata !!!). Ma se cambio ufficio una piantina ce la devo proprio rimettere (meglio se regalatami dal mio amore...)

 
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Ciao a tutti.

Post n°3 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da sibbio65

Ciao a tutti (o meglio solo a Rocco che sa di questo Blog) Mò vedo se riesco a scriverci qualcosa... Ciao !!!!!!!

 
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