Fontanelle

Post n°117 pubblicato il 24 Marzo 2011 da Penne1
 
Foto di Penne1

Ieri sera ero a Tollo (CH), Le Maschere, ottima pizza, anzi ottimo impasto della pizza.

 

Il proprietario, intrattenendosi al tavolo, ci ha detto di essere originario di Fontanelle.

 

Stamattina, in macchina, ci pensavo, a Fontanelle.

 

Bici e tanta voglia di esplorare il mondo, di esserne capace da solo, di sapermela cavare. I miei genitori al lavoro ed io, d’estate, inforcavo la bici e via!

 

Via Salara Vecchia, via Mortaio d’Angri (ora si chiama via A. Volta), via Fosso Cavone fu il tragitto di quel giorno, faceva caldissimo e la salita di strada vecchia Fontanelle troppo ripida per me. Fatica, colpo di sole e caddi. Una gentile signora mi soccorse e mi fece stare a casa sua finchè non arrivò mia madre che nel frattempo aveva avvisato.

 

Avevo 8 anni e ancora oggi mi sento esploratore come allora, voglia di scoprire il mondo dentro e fuori di me, di fare esperienze anche se a volte lasciano ferite profonde, cicatrici che ogni tanto guardi e ti ricordano le sensazioni di quei momenti di vita.

 

«Ci vuole coraggio nella vita e un senso di sè che non sia quello della carriera e dei soldi. Ma che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutto intorno a noi. E' fattibile, per tutti. Fare una vita. Una vera vita in cui ci sei tu. Una vita in cui ti riconosci» Tiziano Terzani

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Little Wing

Post n°116 pubblicato il 10 Novembre 2010 da Penne1
 
Foto di Penne1

Well she's walking through the clouds
With a circus mind that's running wild
Butterflies and zebras
And moonbeams and fairy tales
That's all she ever thinks about
Riding with the wind.

When I'm sad, she comes to me
With a thousand smiles, she gives to me free
It's alright she says it's alright
Take anything you want from me, anything
Anything.

Fly on little wing,
Yeah yeah, yeah, little wing

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

5^ B Programmatori

Post n°115 pubblicato il 14 Giugno 2010 da Penne1
 
Foto di Penne1

Giornata strana, quella di sabato.

Alle 14.30 abbondanti io e Marcello arriviamo al porto turistico dove ci aspettano gli altri. Saluti e ci imbarchiamo sul Rex Siciliae, un bellissimo caicco. Salpiamo. Fa caldo ed è nuvoloso.

Silvio tira fuori le magliette commemorative, l’atmosfera è allegra.

Quest’appuntamento si ripete puntualmente ogni cinque anni, quest’anno è la quinta volta, sono venticinque anni, da smilzi ragazzini a uomini e donne.

Dovrei esser felice e tranquillo ed in effetti c’è il piacere di ritrovarsi, di ascoltare le esperienze degli altri e di raccontarsi, però un velo di tristezza si cela nell’animo.

Su quei volti, su quelle espressioni i segni della vita, non sono più quelli di ragazzini che inseguono le proprie aspettative.

Sono e siamo tutti i giorni impegnati a rincorrere ed a fare la “cosa che devi fare dopo aver fatto quella precedente” e non c’è tempo per fermarsi. Ecco sabato per me è stato come per un alpinista impegnato in un’arrampicata e che si trova a metà parete, fermarsi e rivolgere lo sguardo verso la via percorsa, a me sono venute le vertigini e mi chiedevo chissà gli altri?

E’ forte quel senso di incompletezza, di incompiutezza che mi ha pervaso e mi pervade e penso che analoghi sentimenti abbiano gli altri, ognuno con la sua personale sliding door. Cosa sarebbe successo se avessi detto o fatto quella cosa a cui ogni tanto ripenso.

Ogni scelta comporta il prendersi carico della relativa responsabilità e a volte il peso ti segna per sempre.

In attesa perenne di quella svolta nella vita.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Spaghetto invitante

Post n°114 pubblicato il 01 Aprile 2010 da Penne1
 
Tag: Ricette
Foto di Penne1

In un tegame antiaderente metto aglio, prezzemolo e peperoncino tritati e li faccio soffriggere un po’ in olio extravergine d’oliva, nel mentre gli spaghetti sono in cottura in acqua.

Fatte aprire le vongole dopo averle spurgate (una notte in acqua e sale fino), in pentola con olio, aglio, peperoncino, un paio di pomodorini, un pizzico di sale e mezzo dito d’acqua, le metto un po’ con guscio, un po’ senza, nel tegame insieme alla loro acqua di cottura.

Un paio di minuti prima che gli spaghetti siano cotti, li tolgo dalla pentola e li metto nel tegame fino a fine cottura.

Dopodichè … nel piatto con prezzemolo tritato a crudo.

Naturalmente vongole lupino nostrane, con le veraci il procedimento cambia un po’
.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Dove osano le banche

Post n°113 pubblicato il 19 Marzo 2010 da Penne1
 
Foto di Penne1

Dopo aver aperto il conto arancio, questi sono stati costretti ad appendersi sul muro per racimolare qualche spicciolo.

Sempre meglio di quell'altro appeso sul fianco di un autobus.

Pubblicità orribile e controproducente e chissà quanto l'avranno pagata!

 ... mi sorge un dubbio ... con quali soldi se i correntisti non pagano NIENTE?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Il Giardino

Post n°112 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da Penne1
 
Foto di Penne1

E’ piccolo il giardino

profumato di rose

 

E’ stretto il sentiero

dove corre il bambino

 

Il bambino grazioso

come un bocciolo che si apre

 

Quando il bocciolo si aprirà

il bambino non ci sarà

 

(Franta Bass 1930-1944)

 

Al campo di concentramento di Terezin sono stati 15.000 bambini fra i 7 ed i 14 anni. Ne sono sopravvissuti 100.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Lago di Capodacqua

Post n°111 pubblicato il 28 Ottobre 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

Ho ottenuto Il mio brevetto OWD SSI nel 1995. Da allora solo tuffi in mare, ci sono voluti 14 anni per aver voglia di provare l’acqua dolce del lago.

Per me il lago è sempre stato sinonimo di profondità, scarsa visibilità, melma, poche cose da vedere e spesso sono rifiuti gettati lì. Ritenevo l’immersione in lago un’immersione di allenamento in condizioni ambientali non favorevoli, tanto per affinare le proprie capacità.

Siamo un bel gruppetto di dodici sub, ci immergeremo in due turni. Io col primo gruppo. Fa strano vestirsi su un prato all’ombra di alberi di alto fusto con intorno api, farfalle e libellule e montagne tutte lì. Esce il gruppo che ci ha preceduto, vedo sub con stagna, gav tecnici, bibo.

Sono perplesso, mi hanno parlato di una immersione semplicissima, non ho portato nè maschera di riserva, nè pedagno.

Setto in computer a acqua dolce e entriamo nel lago, sono con la 5mm e sottomuta, temperatura attesa 8°, rilevata 11°. L’acqua è fresca, non fredda. Il tragitto che dobbiamo fare non è breve considerando che è richiesta la pinneggiata a rana per evitare di alzare sospensione.

Che immersione ragazzi! L’acqua è limpidissima sembra acqua minerale, anzi è acqua minerale visto che incontriamo delle sorgenti. Arriviamo presso un mulino diroccato sommerso e passiamo fra dei ruderi di muri a secco, ammiro il gioco di luci e di colori con gli archi fortunatamente ancora in piedi nonostante il recente terremoto e che evitiamo accuratamente di toccare. Una prateria con piante acquatiche che salgono fino in superficie. Poca fauna, vedo solo qualche gamberetto.

Poco più di mezzora d’immersione, profondità massima 7,5.

Sensazione strana quella dell’acqua dolce (senza cloro) sugli erogatori e non nascondo di aver dovuto tenere alta la concentrazione e di essermi dovuto impegnare per stare in assetto per lungo tempo a bassissime profondità (-2/-3) evitando di affiorare e di avvicinarsi troppo al fondo.

Tolto lo sfizio del lago (meglio di quanto pensavo, anche se preferisco di gran lunga il mare). Ora mi propongono ora il Tirino, ci penso.

A fine immersione chitarra al sugo di gamberi di fiume, arrosticini e montepulciano d’Abruzzo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Su

Post n°110 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

La vita mi ha corazzato il cuore, con un divorzio sulle spalle con annessi e connessi, emotivi e materiali; con una successiva storia d’amore dai toni romanzeschi, che mi ha fatto conoscere l’emozione, la magia dell’amore, ma che non ha avuto il lieto fine desiderato.

Non mi sorprendo più di niente, non mi aspetto più niente, il sesso senza amore è un articolo che non è in cima alle mie preferenze, conoscendo com’è la vera fusione di anime e di corpi. Mi sono ritrovato al fianco donne (carine, brave ragazze, nulla da dire) che non vedevo l’ora andassero via, ho evitato a volte di stringere i rapporti che sapevo non avrebbero funzionato perchè io non ero ricettivo.

Gli unici momenti in cui mi intenerisco sono quando ho a che fare con i bimbi (0 – 4/5 anni) che mi fanno tornare, forte, la voglia di paternità, ma anche quando ho a che fare con gli anziani.

Le emozioni più significative le provo nello stare in mezzo alla natura mentre pratico i miei sport preferiti: trekking, sci e subacquea. I panorami mozzafiato dalla Cima Murelle o dal Corno Grande, la bellezza del Passo Gardena, le nuvole di Anthias e il giardino di coralli a Woodhouse Reef.

Qualcosa è cambiato. Ripensandoci, le avvisaglie le avevo avute già all’inizio di quest’anno, quando ho frequentato per un pò una donna che, diversamente da altre esperienze anche recenti, mi piaceva avere attorno. La storia non ha avuto seguito, però, riflettendo, noto di aver utilizzato solo parzialmente la mia corazza, di essermi stranamente aperto come non facevo da tempo.

Ieri non mi spiegavo perchè domenica mi sono emozionato, la lacrimuccia mentre vedevo un film al cinema. Lì per lì mi ha dato fastidio ‘sto fatto, ma poi ho realizzato che forse forse la corazza sta cedendo.

La cosa non mi allarma, non è un segno di debolezza, ma di forza, dopo tanto, forse troppo, mi sto riappropriando di un modo d’essere a me conosciuto, del mio.

La refrattarietà sta cedendo il posto alla più semplice cautela ... spero. Essere disillusi non è esattamente il massimo.

Dimenticavo, il titolo del post è quello del film che ho visto domenica ... UP

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Effetti collaterali

Post n°109 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

Il documentario di Emergency che ho visto e mi ha ricordato quel che accade nel mondo per causa nostra (paesi ricchi), mentre noi pensiamo altro, mi fa ribadire il biasimo per coloro che vivono con le armi (le producono, le vendono, le distribuiscono, le usano, spingono ad usarle, ecc..). Nel mio piccolo non sarò mai complice consapevole di coloro che producono sofferenza. Non c’è nulla che vale le lacrime di un bimbo ferito da una mina antiuomo.

Naturalmente sono pacifico, ma non pacifista a tutti i costi. Le mie idee a proposito coincidono con l’art. 11 della Costituzione: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Massimo rispetto per i militari italiani che svolgono il loro dovere facendoci apprezzare e non deplorare. Non dimenticando che anche loro si trovano spesso a subire in modo sospetto i cosiddetti “effetti collaterali”, mi riferisco all’uranio impoverito.

Ah si, gli “Effetti collaterali”, bene ... obbligherei ogni stramaledetto politico che pronuncia questa frase a stare un mese dentro un’ospedale di Emergency, in mezzo a questi “effetti”.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

13 ottobre

Post n°108 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

... e il pensiero torna in riva al mare

uno dei migliori giorni della mia vita (...)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Radio

Post n°107 pubblicato il 05 Ottobre 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

Stamattina, ore 08:10, salgo in macchina per andare al lavoro.

Le chiavi nel cruscotto, la cintura,  ... i gesti automatici in un fresco lunedì di ottobre.

Accendo la radio e immediatamente ... a freddo ... Lascio le mie mani scorrer piano sulla pelle tua, lascio che all'arrivo dei miei sensi sarai tu ad aprire

porca puttana se mi manchi!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Cose preziose

Post n°106 pubblicato il 20 Giugno 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

Ieri sera, a cena, in una tavolata dove conoscevo, chi più, chi meno, non più della metà dei presenti, sulla mia destra, a capotavola, mi ha colpito una donna sconosciuta.

Mi ha colpito perché esprimeva serenità, tranquillità interiore. Parlandoci scopro che è separata e con due figli e che convive con un compagno. Lì si innesca il discorso, lei dice che la convivenza è quasi come il matrimonio, io invece la penso diversamente.

La convivenza per me dà quella sorta di libertà psicologica derivante dal fatto di non essere sottoposti a vincoli formali. La libertà di poter decidere in qualsiasi momento di sciogliere l’unione. Questo per me è un forte pregio della convivenza perché ti spinge a non “rilassarti”, a far in modo che al tuo partner non venga in mente di mollare.

Infatti le chiedevo: lui lavora? Sì; ha un buon reddito? Sì; avrebbe dove stare se non stesse con te? Sì. Sei fortunata, le dicevo, perché hai la certezza che ogni volta che rientra a casa, rientra perché vuole stare con te e questa è una cosa meravigliosa.

In una vita costellata di mille problemi, piccoli o grandi che siano, che crei tu o che subisci, fatta di ingiustizie che vedi o che vivi sulla tua pelle, ricevere il sorriso e l’abbraccio della persona che ami dà quella forza necessaria a superare tutte le difficoltà.

E’ un bene preziosissimo per il quale vale la pena impegnarsi affinchè non si esaurisca mai. Curare e nutrire questa pianticella, ripararla dalle intemperie che ogni tanto si presentano. Costi quel che costi, il beneficio è sicuramente maggiore.

Quando intuisci che quell’uomo o quella donna fa il caso tuo, non farsi frenare dalle difficoltà, dalle proprie remore, insicurezze o paure, da qualche incomprensione di poco conto. Quando si capta che c’è la possibilità, bisogna salire sul treno senza esitare per verificarla. Lo scotto eventuale va messo in conto, ma il beneficio potenziale è immenso ed è un peccato mortale non provarci … in questo mondo arido.

Chi non ha mai vissuto queste sensazioni, troverà difficile comprendere appieno quel che dico. Io che le ho vissute so di che parlo. Poi le cose possono anche finire, per tantissimi motivi, a volte anche stupidi, ma vivere quelle sensazioni è davvero impagabile.

Ora che non le sto vivendo ne apprezzo ancor più il valore.

Lei è serena perché le vive.

Perché la foto del mare di San Vito? Beh, il mare aperto mi da la sensazione di libertà, di poter andare ovunque voglia e poi il panorama è davvero bello.

Due occhi sono pochi per questo immenso ... (cit. B. Antonacci Se è vero che ci sei)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Scoglietto

Post n°105 pubblicato il 10 Giugno 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

07/06/09 ore 09.00. Isola d’Elba, Portoferraio, loc. Magazzini. Il mare mosso e le raffiche di vento che ieri e l’altroieri rendevano instabile l’ormeggio della barca appoggio oggi lasciano il posto ad un mare calmo con qualche sporadica folata di vento.

La barca riesce ad ormeggiare sul versante est dello “Scoglietto”, sulla “franata delle cernie”. Siamo in cinque più la guida (che affiancherò per tutta l’immersione). Giù! Direzione nordest. Panorama spettacolare ed inconsueto per chi, come me, viene dal medio Adriatico, una rigogliosa prateria di Posidonia Oceanica con tanto di Pinne Nobilis si stende sotto e davanti a noi con il suo colore verde scuro accostato all’intenso blu del Tirreno e con nugoli di vivaci castagnole. Incontriamo saraghi, dentici, corvine, dopo una decina di minuti un branco di barracuda sulla nostra sinistra.

Scendiamo ed arriviamo su una spianata a circa -25 dove troviamo una enorme ancora ed una targa fatta con mattonelle di ceramica su cui è disegnata una scena di vita di mare. Andiamo avanti un altro pò, dopodiché invertiamo la rotta.

Due cernie brune sembrano dormire adagiate su due massi, sono vicinissime. Una enorme cernia dorata. Due splendide corvine di lasciano sfilare anch’esse vicinissime senza fare una piega. Eh si! Qui pare che i pesci si facciano avvicinare in maniera particolare, non si spaventano, anzi un paio di grossi saraghi sembrano invece incuriositi e passano davanti la maschera guardandomi.

Una murena di color giallo a macchie brune, un’altra dello stesso colore dopo qualche metro.

La Posidonia sotto e davanti e ad un certo punto le movenze eleganti di una bella Aquila di mare di materializzano davanti a noi. Ci sfila da sinistra verso destra a non più di 7/8 metri di distanza, rimango ammaliato.

Un piccolo inconveniente ad una componente del nostro gruppetto ci impone di iniziare la procedura di risalita. Riemergiamo quasi sullo scoglietto e cominciamo a pinneggiare verso la barca scambiandoci i primi entusiastici commenti.

All’orizzonte lampi che cadono in mare, il cielo si è riempito di nuvole. Sul punto d’immersione troviamo per la prima volta barche di altri diving. Gli altri giorni eravamo solo noi, forse per il mare grosso. Il nostro diving era a cinque minuti di barca.

36’ di immersione, profondità massima 26,6, 120 atm ancora in bombola. Il profilo dell’immersione è stato modesto, ma lo spettacolo a cui assistito è stato superlativo, altri 10/15 min. di immersione o altri 5 m di profondità non credo avrebbero potuto aggiungere molto. Eravamo già soddisfatti.

Nota positiva: il primo pesce di una certa importanza che ho visto in questa tre giorni all’Elba è stata un’Aquila di mare e chiudere l’ultima immersione con il lento, elegante e direi regale incedere di un’altra Aquila di mare è stato il coronamento ideale di questo weekend blu iniziato con pessimi auspici visto il mare grosso e le condizioni meteo, ma svoltosi senza alcun problema di sorta se non il rincorrere la barca appoggio il cui ormeggio veniva continuamente spostato dal vento e dal mare.

Nota negativa: in albergo ci hanno drenato il portafogli attraverso gli extra (un litro d’acqua € 2,50!).

Ciao a tutti

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Camminare

Post n°104 pubblicato il 31 Marzo 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

Se vivessi negli Stati Uniti o in Canada in zone tipo Colorado, Montana o British Columbia, oggi sarei partito a cavallo per girovagare tre/quattro giorni senza meta in zone selvagge con la voglia di non incontrare nessuno se non me stesso.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Corno Grande

Post n°103 pubblicato il 27 Marzo 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

Un cielo limpido, di un azzurro così pulito capita raramente, l’umidità estiva spazzata via dal fresco maestrale. Alle 10 di domenica mattina ci troviamo all’incrocio vicino a Fonte Vetica, sul Gran Sasso d’Abruzzo. Ce la siamo presa comoda, del resto Emilio ha chiuso il ristorante alle 2 e anche noialtri abbiamo tirato un pò tardi, ma non tardissimo, per via della movida estiva pescarese.

 

Cartina alla mano gli altri stanno decidendo sul da farsi: Monte Camicia, Prena o andiamo oltre? Un pò in disparte, nel frattempo, mi godo l’aria fresca e pulita, il panorama, il sole e l’idea che al ritorno ci saremmo fermati lì di nuovo per ben altri scopi.

 

Si riparte, siamo nella piana di Campo Imperatore, teatro di imprese durante il giri d’Italia, nonchè set di film (Così è la vita con Aldo, Giovanni e Giacomo) e di pubblicità (quella di Muccino sul camioncino). L’erba corta con riflessi gialli, le mucche e le pecore al pascolo, ci sono anche cavalli e caprette e gli immancabili cani pastori abruzzesi con qualche amico meticcio.

 

Ecco l’albergo di Campo Imperatore, dove fu tenuto prigioniero Mussolini prima che fosse liberato dai parà tedeschi.

 

Zaini in spalla, si parte, chiacchieriamo, ci sfottiamo, ridiamo. Non ci sono alberi, il sentiero taglia una parete e sale senza particolari strappi. Un’ora dopo siamo sulla destra del Rifugio Duca degli Abruzzi, c’è un crocevia, vediamo prati verdi, rapaci in volo e diversi sentieri diretti verso le cime o verso la conca che porta al versante teramano. Ci sono dei ragazzi attrezzati per arrampicare, anche due ragazze con loro.

 

Andiamo a destra per un sentiero che taglia il versante sinistro del massiccio. Attraversiamo una pietraia e affrontiamo un impegnativo strappo. Un altro crocevia, stavolta siamo più in alto, si scoprono altre fette di paesaggio, il pizzo Intermesoli sulla sinistra, riprendiamo fiato e ci inerpichiamo per una ripida via che mette a dura prova resistenza e fiato, ma alla fine siamo alla base del “vallone degli invalidi”.

 

Qui però ci prendiamo una bella pausa, beviamo, foto con sullo sfondo il Corno Piccolo, sulla parete si intuiscono due arrampicatori in cordata.

 

La cima si vede, il vallone degli invalidi è una specie di cucchiaio, ci attende una bella tirata tutta in salita, la scelta è fra il percorrere la cresta sulla sinistra in costante salita o il centro del vallone con una salita in crescendo con impennata finale.

 

Proviamo la cresta, dopo mezzora, la salita diviene impegnativa, si procede come gechi, mani e piedi ben saldi sulle rocce, un passo falso ed è il volo finale, a destra, dietro ed a sinistra strapiombi di cui non si vede il fondo.

 

Non me la sento, il rischio non è accettabile, torno indietro al bivio, mentre gli altri proseguono.

 

Non sono soddisfatto e inizio una ascesa solitaria dalla parte del vallone degli invalidi, sento il mio respiro, il cuore che pompa ed i muscoli delle gambe sotto sforzo durante la salita che si fa sempre più irta e sconnessa con gradini anche di un metro. Il mio incedere è costante.

 

Ad un certo punto si scopre il versante teramano, Prati di Tivo ed il Corno Piccolo. Riparto, lo strappo è impegnativo, tiro fino a che il sentiero torna per qualche metro in piano. Devo passare dietro una roccia.

 

Dietro di essa lo spettacolo: un ampio anfiteatro con ripide guglie. Al centro, in basso, il ghiacciaio del Calderone (il più meridionale d’Europa). Il bivacco Bafile sembra un nido d’aquila.

 

Riprendo il cammino, la cima è vicina, un ultimo pezzo con un’esposizione da brividi e sono dietro alla croce.

 

“E’ qui la festa?” domando a tre tizi seduti a bivaccare ... e via alle risate, agli sfottò, alle pacche sulla schiena, “lo sapevamo, lo sapevamo che saresti arrivato, che non ci avresti deluso” esclamano.

 

Eh sì, sono sulla cima del Corno Grande (2912 slm), la più alta degli appennini, a godermi insieme ad altri un panorama mozzafiato in una giornata di limpido sole di un 2 settembre.

 

Sebbene abbiano percorso la via più breve ed io abbia allungato il cammino, loro sono arrivati solo da una manciata di minuti. Mi raccontano di esser rimasti intimoriti (per usare un eufemismo) dalla via che hanno percorso e che non l’avrebbero usata per scendere. Infatti passiamo per la via normale fatta da me in salita.

 

Scendiamo soddisfatti, qualche pausa per le foto. Ci sdraiamo su un verde praticello a goderci un pò il sole e ad ammirare la montagna dal basso, a meravigliarci del ciò che avevamo appena fatto.

 

Alle cinque siamo in macchina e dopo un pò al bivio di Fonte Vetica. Ci fermiamo, acquisto due cosciotti d’agnello da fare alla brace per cena per terminare degnamente la giornata.

 

Indimenticabile è la definizione di questo giorno in cui un’escursione nata quasi per caso ci ha fatto ammirare panorami bellissimi a 360 gradi: il lago di Campotosto, il mare, la piana di Campo Imperatore, il Prena ed in lontananza la montagna madre, la Majella, con i suoi dolci declivi e la sua vegetazione. Una escursione che ha messo alla prova il fisico e la mente con cinque ore di cammino su sentieri impervi con un dislivello di 900 metri. La fatica, l’emozione, il timore, il coraggio, la prudenza, lo spirito di squadra, la determinazione, la tranquillità, l’amicizia sono stati gli ingredienti di questa che per noi è stata un’impresa.

 

Una gioia condivisa con gli amici ... non è poco.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
« Precedenti
Successivi »
 
 

Contatta l'autore

Nickname: Penne1
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 58
Prov: CH
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 6
 

Ultime visite al Blog

babauonanunzi.lombardoletizia.crsd.maioDONNADISTRADAtison10valkesichristianbonninportoghese1ort.egnathiasrlelfuserchesntuttomattoamadiomarcobruce_2003ramerino
 

Ultimi commenti

Stupenda, ci tornerei di corsa. L'odore del timo,...
Inviato da: Penne1
il 31/05/2011 alle 15:12
 
Adoro Kalymnos
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 12:15
 
bel post, segno anche qs del "cedimento della...
Inviato da: muchapaz
il 14/11/2009 alle 14:20
 
... o anche da messaggio di accensione del cellulare ... eh...
Inviato da: Penne1
il 12/09/2008 alle 09:31
 
...però che bella frase...una di quella da leggere ogni...
Inviato da: muchapaz
il 11/09/2008 alle 21:29
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963