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Dietro a ogni linea d'arrivo c'è una linea di partenza.
Insisti, anche se tutti aspettano che tu desista.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che è in te.
Fa in modo che, invece di compassione,ti portino rispetto.
Quando non puoi correre, cammina veloce.
Quando non puoi più camminare veloce, cammina.
Quando non puoi più camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

(Madre Teresa di Calcutta)

 

 


Il silenzio

Il pensiero vive in un circolo vizioso.

Crea lui stesso i problemi e poi cerca di risolverli.

 (Proprio nel cuore della nostra attività andiamo cercando il nostro fine.)

 

 
 

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« Messaggio #16Messaggio #18 »

Post n°17 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da sid5dgl

Precariato

Oggi tutto è precario. Il lavoro prima di tutto. Da quando ci sono le cooperative di lavoro interinale tutto è cambiato, ormai il posto fisso è una leggenda mitologica; praticamente solo gli statali  possono dire di averlo. Tutti gli altri sono precari. In primis i dipendenti delle agenzie interinali; vengono sballottati tra le varie aziende che richiedono la prestazione d’opera, oggi qua, domani là. Devono essere lesti di mente ad imparare un nuovo lavoro ogni giorno per svolgerlo al meglio, altrimenti l’azienda cliente dopo una settimana chiede il cambio di persona. E si finisce a cambiare personale ogni sette giorni. Poi ditemi perchè  non si impara più a lavorare bene; se questa è la formazione su cui investono le aziende!! Dopotutto abbiamo manager che non hanno mai lavorato, come puoi pretendere che riescano a gestire ciò che non sanno fare? Riescono solo a vedere il risparmio economico dovuto all’utilizzo di personale precario. Il fatto di poter lasciare a casa (o in cooperativa, il senso è lo stesso) un lavoratore da un giorno all’altro è fonte di tranquillità, perché non si è costretti a subire cause sindacali. Ma a questi poveri cristi chi pensa? Hanno stipendi da fame e garanzie contrattuali minime, nessuna certezza di lavorare domani e rimbalzano di qua e di là come palline in un flipper!! Poi al Tg senti l’eccezionale notizia che in Italia ci si sposa poco, si fanno pochi figli, i single sono in aumento e ognuno si fa i cazzi propri. Ma per forza; anche volendo come fai a metter su famiglia con un lavoro precario? Si può rinunciare a tante cose nella vita, ma non allo stomaco vuoto e ai bambini da crescere. Con 900 Euro, se voi ci riuscite. Altro che studi di marketing, master in comunicazioni e analisi statistiche. Ma andate tutti a cagare! Non diversa è la situazione di chi gode di un contratto a tempo indeterminato presso grandi multinazionali, spesso americane, ma non solo. Oggi fai il “manager” ( ogni impiegato al giorno d’oggi ama definirsi responsabile di qualsiasi cosa, magari della carta igienica per il cesso; ciò che conta è sentirsi importanti), poi qualche azionista della famosa Società per Azioni si rompe i coglioni  e decide di vendere le proprie azioni ad un imprenditore arabo per comperarsi con il ricavato un nuovo yacht su cui dare feste in compagnia di V.I.P., veline e altre zoccole varie per “degustare” in compagnia quantità esagerate di cocaina. O semplicemente decide di investire il capitale nell’acquisto di una squadra di calcio sapendo che dalla vendita di gadget avrà un guadagno maggiore. Oppure, ennesima alternativa, di comperare una Porsche, una Ferrari o una Lamborghini per il figlio rimbambito che deve andare a fare compere in via Montenapoleone.  I nuovi azionisti per prima cosa sbattono fuori a calci nel culo dalla famosa Società per Azioni tutti i manager e anche qualche quadro intermedio (in genere  a essere licenziati sono quelli che sanno svolgere al meglio il loro lavoro, i leccaculo restano sempre) e provvedono ad effettuare immediatamente dei tagli di personale.  Così da “manager” ti ritrovi disoccupato; e se pensi che fino a ieri avevi difeso a spada tratta il sistema “meritocratico” imposto dall’azienda ti senti, o dovresti, sentirti due volte coglione! Perlomeno se hai capito che ti sei fatto il culo in ufficio dalle 9 alle 22 per degli azionisti che si scopavano squillo sniffando coca con tutti i buchi disponibili in un corpo umano mentre tu lavoravi alacremente! Il lavoro è diventato flessibile, la nostra vita è diventata flessibile. Nel senso che per vivere devi flettere il busto a 90° con il rischio, anzi la certezza, di prenderlo nel culo!!

Anche l’amore è precario al giorno d’oggi; chiedetevi perché ci sono tanti separati. Secondo me perché guardiamo troppa TV. Ci hanno rincoglioniti a colpi di Beautiful, Grande Fratello ma soprattutto di Lucignolo nonché di servizi di gossip a “Studio Aperto” e TG 5. Ci fanno vedere V.I.P. (uomini in genere) di 60 anni che sposano veline di 30, poi si separano e dopo un anno si sposano con una nuova emergente (ne saltano fuori ogni giorno di nuove) che di anni ne ha 25.

E siccome anche noi italiani vogliamo sentirci V.I.P., ci sposiamo, poi appena arriva un momento difficile, di sacrifici, ci separiamo. Il partner è anch’egli uno status symbol paragonabile alla fuoriserie o alle varie case di proprietà al mare o in montagna; più ne hai e più ti senti importante. Una volta si cambiava macchina ogni 15 anni, oggi se non la cambi almeno ogni tre sei un “parsimonioso” per non dire peggio. Si, perché oggi “parsimonioso” è una brutta parola, una parolaccia; è peggio che dire “sei un deficiente”. In amore se sei fedele sei un pirla, se non hai mai fatto il kamasutra completo sei noioso e scontato, se non vai nei motel con le zoccole sei out. Va bene la fantasia nel rapporto erotico ma cosa cazzo vuoi fare, sesso a testa in giù appeso a un lampadario?? Neanche i saltimbanchi e i trapezisti di Moira Orfei lo fanno; al massimo coinvolgono un elefante per aggiungere un pizzico di trasgressione!

La famiglia non ha più valore, così come l’amore vero. La TV ci ha insegnato che l’unica cosa che conta veramente è divertirsi. La tua vita deve essere tutta come una puntata di “Lucignolo”, luci in città di notte, fuoriserie rombanti che sfrecciano per le vie del centro , ragazze seminude che ballano sui tavoli di locali “in” frequentati solo da V.I.P. che sniffano coca e trombano (o si fanno trombare?) da transessuali con labbra così gonfiate da sembrare un paio di chiappe. Ciò che conta è correre  in autostrada a 200 Km/h per raggiungere l’ennesima discoteca nella stessa notte, per essere sempre dappertutto anche senza il dono dell’ubiquità. In una parola per sentirsi vivi, per sentire di esistere.

Noi amiamo lo stress; ci stanca, ci rovina la salute ma lo cerchiamo, lo creiamo e lo portiamo di nostra volontà nelle nostre vite. Non c’è altra spiegazione, siamo dei veri masochisti. Il lunedì in palestra, il martedì  al corso di ballo, mercoledì riunione di lavoro, giovedì ancora palestra, venerdì cena con amici nel ristorante chic, sabato serata in discoteca con condimento di alcol e droghe, domenica si dorme per 24 ore perché in tutta la settimana avremo dormito si e no 4 ore per notte.

Ma che vita è questa?? La frase che sento più spesso è: “La vita è una sola!”. La prossima volta risponderò così: “E allora la butto via così, razza di coglione?”

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Pianeta:
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Pietra: diamante
Metallo: oro
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Esuberante, espansivo, leale, generoso, nobile, coraggioso e superbo, è come il re delle favole! Proprio così, e i suoi amici, una corte osannante le sue lodi. I suoi progetti, sempre ad ampio respiro, sono talvolta faraonici, e i suoi amori appassionati. Come un faro nella notte, attira l'attenzione degli altri e suscita simpatie ovunque si trovi.
"Lo Stato sono io", diceva il Re Sole, e questa affermazione racchiude in una mirabile sintesi la personalità del più orgoglioso fra i segni dello Zodiaco. La sua natura è solare, splendente di luce propria, ma per essere pienamente ciò che è, ha bisogno degli altri, della loro ammirazione, del loro plauso. Un'esistenza mediocre gli sarebbe insopportabile, mentre sa apprezzare la profondità dell'anima, le idee grandiose, la generosità del cuore. Le sue passioni sono forti, le emozioni intense, la vitalità inesauribile, la volontà ferrea e tutta protesa al conseguimento del successo e del prestigio sociale, e viste le premesse la modestia non è certamente il suo forte. Il carattere, temerario e avventuroso, lo porta inoltre ad affrontare una grande varietà di situazioni e l'azione, per lui, è rapida quanto il pensiero. La sua collera è violenta e temibile, ma col passare degli anni farà tutto quello che è in suo potere per controllare le sue reazioni ed avviarsi con regale saggezza e spirito sereno verso il crepuscolo della vita.

 
 

IN AMORE

Anche in amore il Leone trova piacere nel donare, nell'essere generoso, ma esige in cambio la sottomissione totale, l'ammirazione incondizionata. Non è facile l'impresa della persona che posa gli occhi su di lui, questa deve stordirlo di emozioni e riempirlo di mille attenzioni, altrimenti verrà ben presto sostituita. Sempre diffidente verso i legami improvvisi, mette subito alla prova l'aspirante partner, sciorinando un dispotico campionario di critiche; se "regge" vuol dire che è degno di lui, ed egli si ricompone in un atteggiamento più benevolo e più consono al suo "rango". Cominciano allora i regali vistosi, la vita interessante e lussuosa, talvolta al di sopra dei suoi mezzi, mentre il rapporto di coppia deve essere una mostra permanente di successo e di felicità. La famiglia è il suo regno, da amministrare, proteggere e conservare. A questo punto, si può facilmente intuire come corteggia "sua maestà". La capacità seduttiva di un Leone sboccia spontaneamente come un fiore, non conosce assolutamente il freddo ragionamento del calcolo, ma generosamente avvolge l'oggetto del suo desiderio con affetto e premure. Quando qualcuno suscita il suo interesse, elargisce a piene mani regali, attenzioni e perfino se stesso, e crea la giusta atmosfera per qualsiasi situazione che gli si presenti. Come vuole essere invece corteggiato? L'adulazione esercita su di lui un fascino irresistibile, gli piace incredibilmente essere lodato ed ammirato. Non per questo, tuttavia, sarebbe disposto a perdonare la totale mancanza di sincerità e di lealtà. Le persone meschine o avare è meglio che gli stiano alla larga, le allontanerebbe con disprezzo; benvenuto invece un invito a cena in un ristorante esclusivo, preceduto da trentacinque rose rosse. E se scopre che c'è un altro? Vivrà il tradimento come un atto di lesa maestà che appanna lo splendore del suo regno. Non si sentirà ferito nei suoi sentimenti, ma offeso, poiché è stata messa in discussione la sua autorità. Se comunque "il fedifrago" confesserà subito, saprà regalmente perdonarlo, anche perché è sicuro che nessuno possa competere con lui.
 
 

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