Creato da: tommy812007 il 11/06/2007
Ideato e curato da Gianfranco Ponte (non è un giornalista ma un grande fan del principe De Curtis). Il blog nasce per rendere omaggio al piu' grande attore di tutti i tempi: Totò. Gruppo ufficiale su facebook "I seguaci del principe Totò Official Group Fan Club"

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PREMI E RICONOSCIMENTI RICEVUTI

 

"Carissimi...

Colgo l'occasione di queste poche righe per esternare il mio compiacimento nei confronti di:

  • Gianfranco Ponte
  • Leda Scuderi

Dalla lettura (...)  ho potuto apprezzare l'impegno profuso nella preparazione e valenza artistica raggiunta.
Sono rimasta particolarmente commossa nel leggere la biografia che il giovane Gianfranco ha scritto su mio padre il Principe Antonio de Curtis, in arte "Toto'".E' anche attraverso lo studio che giovani come Gianfranco, fanno su mio padre, che si contribuisce a mantenere vivo il ricordo anche nelle nuove generazioni".

Un abbraccio

Liliana de Curtis.

 

 

 

 "Nonno sarebbe felice di sapere che ha un sostenitore come te! Continua così. La passione è l'unica cosa che ci tiene in vita. Un abbraccio". 

Simone Buffardi De Curtis, nipote di Totò.


 

 

 

La corrida

 


Gianfranco Ponte e Leda Scuderi vincitori dell'ultima puntata del "La Corrida" edizione 2008 per il 40° anniversario esibendosi ne "La cammesella - Siamo uomini o caporali?"

 

 

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La controfigura di Toto'

QUANTI DI VOI NON SAPEVANO CHE TOTO' AVEVA UNA CONTROFIGURA,DINO VALDI.

Si dice che alcune persone sono colte da malore, per lo spavento provato nel vedere li' ai funerali, Totò vivo.

Iniziò col film I DUE ORFANELLI e da allora girò per Totò moltissime scene, in special modo negli ultimi anni quando purtroppo il Principe ebbe dei seri disturbi alla vista che gli impedirono di poter girare soprattutto a causa della luce dei riflettori. 
CARLO CROCCOLO e DINO VALDI , voce e figura, ma mentre il primo era un attore teatrale che ha poi continuato, ed ancora svolge, la sua brillante attività, a DINO VALDI  le sue prestazioni  gli hanno dato si da vivere ma non certamente la notorietà
.

Toto' si affezziono' a Valdi al punto di confidargli anche i suoi pensieri meno lieti.

"La vita in fondo non mi ha dato niente" gli diceva "sono un uomo deluso negli affetti e posso contare soltanto sulla notorieta'e pure "malamente" visto che i critici giudicano i miei film una schifezza. Stai sicuro che tu sei piu' felice di me."

Poi passando dalla tristezza alla felicita' prendeva in giro Valdi, osservando che aveva fatto la sua fortuna sostituendosi a lui " appresso a me stai rompendo 'o zito int'o piatto!",alludendo al piacere per chi mangia i gustosissimi ziti.
Valdi fu testimone anche delle molte umiliazioni che Toto' subì.
"Quando giravano con qualche "grande" artista come E. de Filippo, il Principe veniva messo in sottordine e persino svillaneggiato, tutte le lodi della troupe, regista compreso erano per l'altro, mentre dietro le spalle di Toto' sfioravano le frasi cattive.
"E' un guitto fetente" sentii dire " non e' nemmeno bravo perche' fa sempre le stesse cose".
"Un giorno non ci vidi piu' e replicai furente:-" invece di criticare il principe provate a fare quello che fa lui!"
In qul momento sopraggiunse Toto', in tempo per sentire la mia frase. Sorrise con un ombra di amarezza e disse:" Guaglio', lassa sta' , pigliammoce na ' tazzulella e cafe'".
"Era un gran signore, superiore alla meschinita' nel sentirsi poco apprezzato".  

 

LE POESIE DI TOTO'

 Napule, tu e io

Io voglio bene a Napule
pecchè 'o paese mio
è cchiù bello 'e na femmena,
carnale e simpatia.
E voglio bene a te
ca si napulitana
pecchè si comm'a me
cu tanto 'e core 'mmano.
Saje scrivere, saje leggere
parole 'e passione;
saje ridere, saje chiagnere
sentenno na canzona.
Napule, tu e io...
simme tre 'nnammurate:
simmo na cosa sola,
gentile e appassiunata.
Nuie simmo 'e figlie 'e Napule,
Vommero, Margellina :
quanno se dice "Napule"
s'annomena 'a riggina!

 

Messaggi di Gennaio 2013

 

Totò e gli altri (Vip 2)

Post n°236 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da tommy812007

Gerardo di Liberto seguace del principe Totò:"Magari avessi un "pilo" di Totò

 

Gerardo di Liberto autore, regista, attore per il teatro, tv e villaggi turistici intervistato in eslusiva da Gianfranco Ponte.

 

1) Tu che sei autore e scrittore umoristico e comico, pensi che Totò sia stato maestro assoluto della satira italiana?

Assolutamente no... ma uno dei mostri sacri si.

 

2) Totò era molto curioso e grazie a questa sua caratteristica riuscì a creare il suo personaggio, ti rivedi in questa sua dote?

 

Magari avissi un "pilu" di Totò.

 

 

3) Quaìè il film del principe che rivedi sempre come se fosse la prima volta? E perchè?

 

Non c'è un film in particolare, anche perchè con i titoli dei film sono negato... mi basta vederlo e rido. Anche perchè tutti i suoi film erano una serie di episodi con gag quasi tutte inventate al momento della registrazione

 

4) Il tuo ultimo libro "Tascio e bello" che sta riscuotendo molto successo, il principe che tipo di "tascio" sarebbe potuto essere?

 

Totò non rientra nella categoria dei tasci.

 

5) Come spieghi il mito Totò?

 

Purtroppo ci accorgiamo dei grandi sempre dopo la morte. Il suo genere è unico e credo che insieme a Stanlio e Ollio hanno prodotto un tipo di comicità sempre attuale... pensa quanto era innovativa ai tempi.

 

 

 

 

Sergio Friscia seguace del principe Totò:"Lui unico e solo".

 

Sergio Friscia intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte parla della sua passione per il principe della risata Totò.

 

 

1) Hai iniziato giovanissimo con le imitazioni, in particolare di Totò, cosa ti ha colpito del principe?

 

TUTTO ! Non si può non restare incollati davanti allo schermo ogni volta che cambiando canale si trova uno dei suoi innumerevoli film. Un capolavoro assoluto, un talento naturale innato, dei tempi comici straordinari e un guizzo geniale che gli permetteva di uscire dal copione e arricchire la scena ogni volta che ne aveva l'occasione. UNICO E SOLO !!! Io sin da piccolo sono sempre stato un grande osservatore e questo mi permetteva di riprodurre in qualche modo ciò che vedevo e mi colpiva in modo piacevole. Ho iniziato con le imitazioni di professori amici e parenti e poi, all'età di soli 11 anni ho debuttato sul palcoscenico della mia scuola, al saggio di fine anno, davanti a 1000 persone, proponendo appunto, un monologo nel quale proponevo anche l'imitazione del mitico Totò. Quel successo inaspettato e quegli applausi scroscianti mi hanno spinto ancor di più a lavorare ed impegnarmi per sviluppare al meglio la dote e il talento che la natura mi aveva regalato. Ed eccomi qui....

 

2) Il film di Totò in cui ti rivedi e che vedresti 1000 volte?

 

In ogni film si trovano scene e battute indimenticabili... è proprio questo il fascino unico che Totò riesce a trasmettere e ciò che lo rende diverso da tutti gli altri. E al suo fianco non ci dimentichiamo di straordinari attori e caratteristi che spesso gli facevano da "spalla" in modo eccellente. C'è una scena in cui Totò chiama il Brigadiere Di Sabato, interpretato dal grandissimo, e forse mai ricordato e premiato come meritava, Ugo d'Alessio (che interpreta inoltre il famoso italo-americano Decio Cavallo, a cui Totò vende la fontana, nella scena famosissima davanti alla Fontana di Trevi).  E quando Totò lo chiama e lo vede arrivare gli domanda:" Lei è brigadiere?" e d'Alessio risponde: "Di Sabato" e Totò arrabbiandosi inizia ad urlare "Ma non c'è uno che lo fa tutti i giorni?". Per quanto possa sembrare semplice a me questa battuta, ogni volta che la riascolto, mi fa ridere con le lacrime.

 

3) Nella tua comicità traspare l'arte del principe, nei tuoi personaggi, nei tuoi intercalari. Cosa prendi come spunto?

 

Beh... ti ringrazio per il grandissimo complimento ma non credo di poter esser minimanente paragonato a Totò. La cosa che ci accomuna forse è la capacità di improvvisare e di trovare spunto immediato da una frase o una situazione per creare una battuta divertente e immediata che non era prevista o scritta sul copione... ma questo è solo merito della fantasia e dell'esser rimasto un eterno bambino con la voglia di divertirmi e di giocare con le cose semplici ma popolari e quindi accolte dal grande pubblico. Infatti in teatro, quando recito con altri attori, mi devo sforzare tantissimo per non metterci del mio e farli così impazzire. Per chi è attore di teatro, recitare accanto ad un improvvisatore che cambia ogni volta le battute o cambia le cose, non credo sia piacevole o facile perché si resta spiazzati. Ecco perché oltre al teatro faccio moltissime serate come One Man Show con la mia band musicale, dove posso sbizzarrirmi come voglio e improvvisare e rinnovarmi di volta in volta seguendo il mio istinto. E il pubblico questo fino ad oggi ha dimostrato di apprezzarlo...

 

4) Comici si nasce o si diventa? Totò in un intervista disse di esserlo nato...

 

Lo si nasce... assolutamente d'accordo col Principe ! La capacità di vedere la situazione comica anche nel dramma e di spaziare con la fantasia la si ha nel proprio DNA. Io credo che il comico sia un attore con una marcia in più, e che proprio perché ha questo dono, sia anche sorprendentemente bravo nelle scene drammatiche. Tecnicamente è molto più semplice interpretare un ruolo drammatico o da duro quando sei abituato a creare caratteri e personaggi comici e un po' folli... Basta che fai l'inverso di ciò che ti viene fare... ovvero, basta "togliere" e il personaggio risulterà incredibilmente vero spontaneo e naturale.

 

5) Pensi che i canoni della comicità dai tempi di Totò ad oggi siano cambiati?

 

Penso che ormai non ci sia più meritocrazia e che tutto sia ogni giorno peggio. La qualità che c'era una volta non la si trova quasi più. Oggigiorno non si nasce attori ma si pensa erroneamente che lo si possa diventare quando lo si desidera, in alternativa allo studio o al lavoro. I giovani d'oggi hanno come punti di riferimento tronisti, corteggiatrici, fotografi di gossip e personaggi senza ne arte ne parte che fanno carriera solo grazie a spinte di politici e conoscenze importanti. Ovunque si trovano persone che ricoprono ruoli che non meritano e di cui non sono affatto all'altezza. Non si capisce che quello dell'Attore è un mestiere e che ci vuole impegno costante e sacrificio per crescere, migliorarsi e diventare bravi.... sempre se la natura ti ha fatto dono del talento. Spero si torni al merito ma.... nella società di oggi... la vedo dura !

 

6) Vedresti Totò nel programma "Mezzogiorno in famiglia"?

 

Totò lo vedrei bene ovunque ! E' stato, è e sarà per sempre ASSOLUTAMENTE UNICO !!! W Totò!

 

 

 

(Foto contattonews.it)

Gianfranco Ponte 

continua...

 
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Totò visto dagli altri (VIP)

Post n°235 pubblicato il 03 Gennaio 2013 da tommy812007

Ciao ragazzi mi piace raccogliere testimonianze e pareri di persone che amano il principe De Curtis. Premetto che non sono giornalista, ma un semplice appassionato di Totò. Le persone che ho intervistato ad ora, sono tutte appertenenti al mondo dello spettacolo e si sono manifestate, al contrario di quanto dicono, umili e disponibili. Proprio come era il principe de Curtis. Buona lettura.

Giancarlo Governi seguace del principe Totò.

 

Giancarlo Governi è stato intervistato in diretta radiofonica da Gianfranco Ponte nel corso della trasmissione “Il Principe della Risata”, andata in onda sulle frequenze di RadioIn 102.

 

1)Meglio di lei nessuno ha saputo raccontare le storie dei nostri artisti e della storia dello spettacolo italiano, cosa le colpi’ di Antonio de Curtis e dove nacque l’idea di creare dei programmi dedicati a Totò.

Nacque perché dopo la morte Totò passo’ al dimenticatoio, in seguito nacquero le tv private e non sapendo cosa mandare in onda mandavano film raffozzanati, tagliati insomma il delirio. Davanti a questo mi indignai e mi misi alla ricerca della ricostruzione della sua opera e della sua vita.  Scrissi un libro “Vita di Totò” e nello stesso anno creai un programma che contava 30 puntate. Gli italiani dovevano conoscere la vita e l’arte del piu’ grande attore di tutti i tempi.

2) Molti dei registi che non lavorarono con Totò si pentirono di non averlo fatto, fra questi anche il grande Federico Fellini una volta disse che non scrisse mai una storia per Totò perché le aveva tutte scritte in faccia, pentimento reale?

Certamente negli anni in cui Totò e vivente e operante la poetica di Fellini non trova posto per un personaggio come Totò. Giulietta Masina , moglie di Fellini lavorò con Totò, ma Fellini comunque giro’ “Dovè la liberta’” in quel periodo Rossellini per una serie di motivi non pote’essere sul set e lo sostitui’ Fellini.

governi

(Foto ilventodelnord.it)

3) Totò si rammaricava di non essere un uomo di cultura e che non avrebbe lasciato nulla, lei cosa gli direbbe?

(Ride) E meno male che pensava di non lasciare nulla…Ha lasciato 96 pellicole  di cui la meta’ sono dei veri capolavori, ma anche quelli meno riusciti hanno quei dicei minuti straordinari suoi. Nel “Pianeta Toto’” estrapolai questi dieci minuti starordinari presenti nei film piu’ brutti. Nel “Totò Peppino e la malafemmena” i minuti con Totò e Peppino sono dei veri e prori capolavori.

4) Lei ha avuto la fortuna di lavoarare con il grande Alberto Sordi, sfatiamo la diceria che fra i due c’era rivalita’?

No, ma nella maniera piu’ assoluta, rappresentavano due generazioni diverse, due Italie diverse c’era grande ammirazione reciproca. Totò smise di fare “la marionetta” e inizio ad interpretare l’uomo normale.  Questo quando vide Sordi. Capì che non occorreva travestirsi per essere comici. Totò rappresenta l’Italia rurale, Sordi quell’Italia del miracolo economico. Totò rifiuta la societa’ del benessere, Sordi ne va alla ricerca. Due comicita’ diverse. Per questo non potevano lavorare insieme dato che girarono solo un film insieme “Toto’ e i re di Roma”.

5) Lei fra il Totò marionetta e Totò uomo chi preferisce?

A me piace il Totò vecchio. Il Totò che adoro e’ da “Guardie e ladri” in poi. E’ il Totò che rimane. Tutti i film passati sono spassosi, ma il Totò vero e’ quello. E poi il destino del comico ,quando  invecchia non fa’ piu’ ridere. Totò e’ un eccezione, fa ridere di piu’.

 

Depsa (Salvatore de Pasquale) autore e paroliere italiano, seguace del principe Totò.

 

Depsa autore televisivo, musicista, paroliere, produttore discografico e scrittore italiano è stato intervistato in diretta radiofonica da Gianfranco Ponte nel corso della trasmissione “Il Principe della Risata”, andata in onda sulle frequenze di RadioIn 102.

 

 

1)   Il tuo amore per Totò come nasce?

Nasce da bambino, essendo di origine napoletana, mangiavo pane e Totò. Continuo a considerarlo l’attore numero della mia vita.

 

2)   Pensi che Totò quando diceva che la televisione brucia l’attore, aveva intuito qualcosa?

La televisione brucia professionalità, soprattutto in questo periodo più che l’attore. Brucia professionisti, cioè oramai la televisione è fatta da chi la guarda e non da chi la studiata. Parliamo di Totò che è meglio.

 

3)Se Totò fosse stato ancora fra noi in che programma dei tuoi l’avresti inserito? (Grand Hotel - 1985-1986,Scherzi a parte - (nato da una sua proposta),Un fantastico tragico venerdì - (Paolo Villaggio),Che piacere averti qui - (Paolo Villaggio),Stranamore - (prime 4 edizioni),La Corrida - (ultima edizione di Corrado, 1997),La Corrida - (Gerry Scotti 2006/2007/2008/2009),I tre moschettieri,Odissea - (commedie musicale tv),Bellezza al bagno - (2 edizioni),Gran premio internazionale della tv - (Notte dei Telegatti 15 edizioni dal 1990 al 2004),Matricole,I Guastafeste,Buona domenica - (2 edizioni) 1998-2000,C’è posta per te, etc...) 

Bella domanda…”C’è posta per te”, riuscirebbe a far commuovere una storia su Totò. Perchè riusciva a commuoversi e a commuovere.

  

(Foto brindisireport.it)

4)   Cosa ti piace piu’ di Totò?

La sua intelligenza. Era un personaggio estramemente intelligente. Per essere popolari facili e di livello come lui, bisogna essere  intelligenti, oltre che istintivi. Aveva una grande dote.

 

5)   Il film che non stancheresti mai di vededre?

Ce ne sono tanti, ci sono delle cose che contnuo che continuo a vedere mille volte. La truffa della fontana in “Totò truffa62”, la lettera in “Totò Peppino e la malafemmena” . Teddy Reno mi raccontò che gli autori della lettera scrissero una lettera veramente brutta. E Totò e Peppino rivoluzionarono il tutto. Suscitando ilarità dei tecnici.

6)   Come puo’ un personaggio del secolo scorso essere così attuale ancora oggi?

E’ un tipo di comicità che va oltre il tempo. Lui è vecchio nell prima parte, le macchiette, le marionette. Se lui si fosse fermato la’ non avrebbe superato i confini del tempo. Si è umanizzato. Il passo importante e’ stata la sua trasformazione.

 

Carlo Croccolo il figlio maschio mai avuto e seguace del principe Totò

 

Carlo Croccoloi è stato intervistato in diretta radiofonica da Gianfranco Ponte e Marcello Scuderi e Toni D'anna nel corso della trasmissione “Il Principe della Risata”, andata in onda sulle frequenze di RadioIn 102.

 

1)   Totò disse di lei che era il figlio maschio mai avuto, un grosso riconoscimento.

Mi voleva bene come un figlio e mi trattava male come un figlio. Era molto severo con me. Contrariamnte a quello che dicono era gentilissimo economicamente lui aiutva tutti.

 

 

(Foto myspace.com)

2)   Di Toto’ dicono che era un improvvisatore.

Non e’ vero, riscriveva il copione. Chiamava gli attori nel camerino. Noi dovevamo riscrivere ed imparare a memoria tutto quello che lui diceva. Quando lo sapevamo a memoria. Quando eravamo pronti si girava. Non si poteva improvvisare con 20 persone intorno. E’ una fandonia che dicono. Inventava lui, riscriveva il copione, ma dovevamo impararlo a memoria. Io ogni tanto potevo improvissare. In “Signori si nasce” abbiamo improvvisato molto.Si vede allo specchio che mi viene da ridere (scena di Toto’ nell’armadio)

 

3)   La prima cosa che le viene pensando a Totò

Il piu’ grosso comico del secolo scorso.

 

4)   Lei ha doppiato Toto’

Si anche De sica. Nei due marescialli, Laudomia in “Totodiabolicus” etc…

Nei due marescialli i tecnici si complimentarono con De sica convinti facesse il verso a Totò, invece ero io.

 

 

Renzo Arbore, cantante e showman italiano seguace del principe Totò

 

Renzo Arbore, cantante e showman italiano da sempre appassionato di Totò, è stato intervistato da Gianfranco Ponte, Marcello Scuderi e Toni D’Anna nel corso della trasmissione radiofonica “Il Principe della risata”, andata in onda sulle frequenze diRadioIn 102.

 

1)   Nel 1992 creo’ quattro puntate per la Rai “Caro Totò ti voglio presentare” come nacque ?

Fu una cosa meravigliosa in occasione del 25° anniversario dalla morte, fu un illuminazione che mi venne di notte. E non sapevo come fare questo che fosse degno della bravura e della bellezza di Totò. Mi giravo e rigiravo nel letto ad un tratto mi si accese una lampadina, l’idea di festeggiare Toto’ ricordando in quattro puntate il pubblico che piaceva a Totò: il pubblico dei bambini, dei giovani, dei vecchi. Comincai con il pinocchio con i ragazzi in studio, e via dicendo…etc. E’ stata per me un occasione straordinaria, per conoscere tutti coloro che lavorarono con Totò. Da Monicelli, alla Faldini, alla figlia Liliana, Di Gilio, Croccolo, Arnoldo Foa’. Ho dimostrato che Totò non e’ soltanto del sud. Feci cantare “Malafemmena” a Gino Paoli, Enzo jannacci.

 

 

 

 

(Foto lospettacolodevecontinuare.com)

2)   Lei che ha un esperienza nel mondo dello spettacolo decennale, c’è qualcuno degli attori di oggi che puo’ raccogliere l’eredita’ di Totò?

No no, un Totò ne nasce uno ogni cento anni, come Gassman. Il piacere a tutti come ancora oggi. Così preparati, la simpatia. L’umorismo che fa Totò non è mai attuale, compresa quella di Benigni, mio amico, che si rifa’ al tempo, ecco Totò e’ eterno. Toto’ ha fatto le figure dell’umorismo tradizionale  e moderno, senza tempo dall’uomo, alla donna , all’uomo moderno, il gagà , tutte figure senza tempo. Molti comici per emergere fanno satira sul momento odierno. A me piacciono le cose a lunga durata, quelle sull’attualita’ invecchiano e muoionoi. Io personalmente ho imparato questo da Totò. Difatti ancora oggi mandano in onda le mie trasmissioni da “Indietro tutta” etc, con Frassica. Le cose che ho fatto sono tutte senza tempo, e Totò e’ questo. In “Pasquale”, in “Totò all’nferno” la scena della mosca  con Galeazzo Benti, non invecchia anche fra 50 anni. Non invecchia. Totò e’ antico e moderno. Le mosse dagli animali, gli slogan “ma mi faccia il piacere” “a’prescindere” tutte modernissime. L’umorismo del Principe della Risata non è mai stato attuale, ovvero comico ma in un periodo circoscritto, il suo umorismo è eterno e senza tempo perché portava in scena figure eterne e senza tempo, l’attualità invecchia e muore mentre Totò è senza durata. Lui ha inventato anche degli slogan modernissimi ancora oggi come “Siamo uomini o caporali” o “Ma mi faccia il piacere!”

 

3)   La cosa che piu’ le piace Toto’?

Gli occhi. Totò recite con gli occhi. Quando ho fatto le quattro puntate, vedevo i filmati scoprivo quell’ammiccamento nell’espressione. Cedevo sempre qualcosa di bellissimo.Negli occhi  la frase che sta dicendo e’ palese, si legge.

 

Antonello Costa seguace del principe Toto'.

 

Antonello Costa, celebre artista poliedrico italiano, intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte.

 

Cosa ti piace del principe de Curtis?

Con Chaplin sono i due comici che studio di più. La stessa cosa che mi capita con Chaplin mi capita con Toto’. Anche vedendo il film 50 volte ti rendi conto di quelle espressioni, quelle pause, sul tempo comico ti accorgi di quelle cose che non avevi notato prima. Ed era ed è il numero dei comici. Straordinario ed inarrivabile per il talento puro di far ridere con la semplicita’ il gioco di parole e mai con la volgarita’.

Avendo intervistato altri tuoi colleghi, tipo Massimo Boldi, Renzo Arbore a cui piace in particolare modo un qualcosa del principe de Curtis, ad esempio a Boldi piace e nei suoi film si rifa’ molto alla gestualita’ di Toto’, ad Arbore sono rimasti impressi gli sguardi e gli occhi di Toto’ che in ogni film cambiano, tu cosa prendi come spunto dal principe?

Ho capito qualche anno fa’ che non potevo essere un altro Toto’’, qualcuno mi dice sempre piu’ spesso di esserne l’erede, ed è una parola troppo grande,ci sono tanti motivi per cui non posso esserlo, per talento,per intelligenza artistica ma uno dei motivi perché non puo’ esserci un altro Toto’ e sicuramente la povertà che quei comici subivano. Al giorno d’oggi il comico basta che vai due volte in televisione gia’ guadagni tanti di quei soldi che puoi stare fermo un anno facendo solo due o tre spettacoli. Loro avevano la fame e il comico nella difficoltà riesce ad esprimere il suo talento al massimo. Infatti molti comici finiscono col tempo perché il benessere uccide la comicita’, non vivi piu’ come prima. Toto’ è stato straordinario perchè si ha avuto successo ma quegli anni di poverta’, ad esempio lui raccontava in determinate interviste che chiese ad un suo impresario i soldi per tornare a casa con il tram l’impresario non glie li diede e fu licenziato, adesso una cosa del genere è impensabile, se chiami una ballerina già ti chiede quanto mi dai? Ma intanto cerca di lavorare, imparare il mestiere, ecco la gavetta…Non c’è piu’ forse io con gia’ con 25 anni di carriera e 2500 spettacoli, fatti all’inizio nei posti piu’ orribili, piu difficili dove impari a sopravvivere, dove non ti interressa quanto guadagni o se ti riconoscono, ma ti interessa soltano salire sul palco e scendere felice per quello che hai fatto, è quello che ti insegna la gavetta e molti comici non lo capiranno mai. Adesso vanno in televisione tipo “Colorado”, “Zelig” e poi ci parli e sembra di parlare con il figlio di Gigi Proietti  o il figlio di Petrolini e non sanno magari neanche come montare uno spettacolo .Adesso invece il comico, arriva alle otto e otto e un quarto, lo spettacolo inizia alle nove, non prova neanche il microfono,popo’ sale e se ne va’. Io no, dalla mattina alla sera sto qui in teatro con i ragazzi..E poi mi domandano ma come fa’ ad avere tutti questi successi?Anni e anni di errori e di cose che si imparano. Hai visto, io mi attacco le coreografie, sto con i tecnici, mi piace proprio seguire tutto, mi reputo un”artigiano dello spettacolo” e appunto Toto’ questo non l’ha mai dimenticato, la gavetta e la fame fatta in gioventu’ questo è quello che mi colpisce di Toto’.

 

Quale dei tuoi personaggi avresti fatto interpretare al principe della risata? (Don Antonino, Sergio, Rocco, Arcangelo Bottiglia, Raffaello Piombo, Mc Adelio, Dante, Tony Fasano).

In tutti i miei personaggi c’è un po’ di Toto’.Tony Fasano quando fa’ il pugliese, la “chese”. Molte cose le prendo da Toto’. Dalle pause ai tempi…Forse il personaggio che poteva fare lui…E’ difficile. Molti mi dicono che faccio dell’avanspettacolo moderno. I look macker, l’esaurito che va dallo psicologo…parliamo del dopoguerra..qualsiasi personaggio l’avrebbe fatto straordinariamente bene.

 

 

 

(Foto romacabaret.it)

A distannza di 45 anni dalla scomparsa Toto’ è sempre attuale, sapresti dirmi il perché?

Non lo so’…L’altro giorno guardavo “La banda degli onesti”, erano film dove la famiglie erano molto povere che si arrabattono per campare.E si misero a stampare le banconote,presi di coraggio ma alla fine troppo onesti per farlo. La chiava è la poverta’ delle tre famiglie. Peppino tipografo, lui portiere e l’altro pittore, ed è una cosa che se tu guardi adesso, anche se talmente lontana, i portieri si contano sulla punta delle dita, i tipografi stanno chiudendo tutti perchè con internet e le nuove tecnologie, intanto tu lo guardi e ridi tutt’ora perché la situazione è divertente. Un’insegnamento di Toto’ è questo se la gag è costruita bene fa ridere sempre,se tu conosci i tre e li condisci bene viene una minestra perfetta, e Toto’ fa delle minestre perfette.

 

Tu fai un’imitazione di Toto’ chiamata la “Toto’ breack”, come ti è venuta questa idea?

Da ragazzino gia’ imitavo Toto’, mi veniva naturale, questo poi lo scoperto con Micheal Jackson, con tutti i personaggi che muovono il corpo. Avevo 15 anni rifacevo Toto’ che faceva il burattino e nello stesso periodo facevo la breack dance, e in alcuni movimenti della testa e del collo Toto’ è identico alla breack dance. Ed è stato un’attimo accorpare le due cose. Infatti dicono che il principe è talmente avanti che è stato il precursore della break dance e di Micheal Jackson.Dato che la figlia Liliana mi ha fatto i complimenti per questo numero.

Un saluto a tutti coloro che leggerano la nostra intervista e a tutti i seguaci del principe Toto’…

Io che sono uno dei fan del principe , forse uno degli ultimi, mi mancano solo nove film, li ho tutti in vhs e li sto passando tutti in dvd, io giro con la lista dei film nel portafoglio con i film che ho in dvd e con quelli che ho in vhs, dimmi se sono normale…

Per forza essendo un seguace del principe…

Per dirti che amore ho verso Toto’ , il primo, e per tutti gli altri grandi artisti dello spettacolo italiano...E poi fammi dire una cosa che dico a tutti i seguaci del nord e del sud. Senza il sud non esisterebbe l’Italia, senza il sud non esisterebbe una tradizione culturale popolare starordinaria. Roma non ha una tradizione scritta come le nostre farse napoletane e siciliane.Roma non l’ha e il nord ha poco.Senza Pirandello senza i De Filippo, senza Scarpetta senza i Viviani e piu’ vado avanti, piu’ studio e piu’ imparo, mi rendo conto che senza i grandi artisti del sud non ci sarebbe attenzione per il teatro comico in Italia. Tolto Macario e pochi altri, Cochi e Renato..Tolto tutto..La prima farsa nasce a Napoli nel 1890 che per attaccare il governo scrivevano queste macchiette. Molte non fanno piu’ ridere perche’ si rifanno al periodo storico. E molte cose di allora furono censurate..Non come ora che bisogna dire le parolacce. Io vivo di pane e Toto’.

Massimo Boldi attore, comico, cabarettista, e produttore cinematografico italiano seguace del principe Totò.

 

Massimo Boldi è stato intervistato in diretta radiofonica da Gianfranco Ponte nel corso della trasmissione “Il Principe della Risata”, andata in onda sulle frequenze di RadioIn 102.

 

1)Cosa rappresenta per lei Totò?

E’ una bella domanda, rappresenta l’icona della comicità universale, Totò non è solamente unico, Totò è una figura insostituibile, non si puo’ paragonare a nessuno. Penso che Totò, Chaplin Stanlio e Ollio…. (Lo interrompo dicendo Massimo Boldi e lui :” Ma no, io sono un surrugato, Boldi è un modesto lavoratore… Io: “Un buon surrogato” Lui ride e dice “questo lo dite voi…”) Questi sono i grandi.

 

2) In molti suoi film, dai modi di fare alle battute, si respira molta scuola di Totò o sbaglio?

Beh, si è normale. Un artista quando assimila talmente tanto da un grande che ha amato e che ama tutt’ora immancabilmente qualcosa viene fuori. Almeno se non altro lo spirito o quell’anima che è impalpabile. Di conseguenza lo fai senza volerlo e non riesci mai a farlo in quel modo li. Ovviamente ogni artista, specialmente un comico trova la propria originalità e sono gli altri che poi ti imitano.

 

3) Ricordo i duetti fantastici con Teo Teocoli.

Si quello è stato un periodo di vita molto felice e interessante che ha aperto a noi le strade. Siamo ancora amici come lo sono di De Sica. Siamo un gruppo di evergreen che vogliono restare a loro posto.

 

4) In quale dei suoi film avrebbe voluto il principe?

Magari, in quasi tutti i film. Non sarebbe nemmeno stato possibile, perché il nostro quoziente è talmente basso da non potersi eguagliare al principe.

(Foto cinegrimaldi.blogspot.com)

5)La cirtica con Totò è stata malvagia ha sempre distrutto il film comico.

In questi ultimo decennio certi critici hanno cominciato a rivalutare. Quelli che venivano a vedere da ragazzi i nostri film ridevano, poi divenendo critici con la puzza sotto al naso hanno iniziato a valutare le strorie. Giudicandole banali. Che poi banali non sono. Vedi Biggi e Mandelli che stanno riscuotendo successo, stanno rifacendo quello che abbiamo fatto io e de Sica etc..

 

6) Qual è lo spunto della comicità di Totò che lei usa?

L’improvvisazione non cercando la battuta ma il modo di esprimersi con la gestualità.

 

 

                                                                                                           Gianfranco Ponte

 

continua...

 

 

 

 

 

 

 
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