Creato da: tommy812007 il 11/06/2007
Ideato e curato da Gianfranco Ponte (non è un giornalista ma un grande fan del principe De Curtis). Il blog nasce per rendere omaggio al piu' grande attore di tutti i tempi: Totò. Gruppo ufficiale su facebook "I seguaci del principe Totò Official Group Fan Club"

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PREMI E RICONOSCIMENTI RICEVUTI

 

"Carissimi...

Colgo l'occasione di queste poche righe per esternare il mio compiacimento nei confronti di:

  • Gianfranco Ponte
  • Leda Scuderi

Dalla lettura (...)  ho potuto apprezzare l'impegno profuso nella preparazione e valenza artistica raggiunta.
Sono rimasta particolarmente commossa nel leggere la biografia che il giovane Gianfranco ha scritto su mio padre il Principe Antonio de Curtis, in arte "Toto'".E' anche attraverso lo studio che giovani come Gianfranco, fanno su mio padre, che si contribuisce a mantenere vivo il ricordo anche nelle nuove generazioni".

Un abbraccio

Liliana de Curtis.

 

 

 

 "Nonno sarebbe felice di sapere che ha un sostenitore come te! Continua così. La passione è l'unica cosa che ci tiene in vita. Un abbraccio". 

Simone Buffardi De Curtis, nipote di Totò.


 

 

 

La corrida

 


Gianfranco Ponte e Leda Scuderi vincitori dell'ultima puntata del "La Corrida" edizione 2008 per il 40° anniversario esibendosi ne "La cammesella - Siamo uomini o caporali?"

 

 

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La controfigura di Toto'

QUANTI DI VOI NON SAPEVANO CHE TOTO' AVEVA UNA CONTROFIGURA,DINO VALDI.

Si dice che alcune persone sono colte da malore, per lo spavento provato nel vedere li' ai funerali, Totò vivo.

Iniziò col film I DUE ORFANELLI e da allora girò per Totò moltissime scene, in special modo negli ultimi anni quando purtroppo il Principe ebbe dei seri disturbi alla vista che gli impedirono di poter girare soprattutto a causa della luce dei riflettori. 
CARLO CROCCOLO e DINO VALDI , voce e figura, ma mentre il primo era un attore teatrale che ha poi continuato, ed ancora svolge, la sua brillante attività, a DINO VALDI  le sue prestazioni  gli hanno dato si da vivere ma non certamente la notorietà
.

Toto' si affezziono' a Valdi al punto di confidargli anche i suoi pensieri meno lieti.

"La vita in fondo non mi ha dato niente" gli diceva "sono un uomo deluso negli affetti e posso contare soltanto sulla notorieta'e pure "malamente" visto che i critici giudicano i miei film una schifezza. Stai sicuro che tu sei piu' felice di me."

Poi passando dalla tristezza alla felicita' prendeva in giro Valdi, osservando che aveva fatto la sua fortuna sostituendosi a lui " appresso a me stai rompendo 'o zito int'o piatto!",alludendo al piacere per chi mangia i gustosissimi ziti.
Valdi fu testimone anche delle molte umiliazioni che Toto' subì.
"Quando giravano con qualche "grande" artista come E. de Filippo, il Principe veniva messo in sottordine e persino svillaneggiato, tutte le lodi della troupe, regista compreso erano per l'altro, mentre dietro le spalle di Toto' sfioravano le frasi cattive.
"E' un guitto fetente" sentii dire " non e' nemmeno bravo perche' fa sempre le stesse cose".
"Un giorno non ci vidi piu' e replicai furente:-" invece di criticare il principe provate a fare quello che fa lui!"
In qul momento sopraggiunse Toto', in tempo per sentire la mia frase. Sorrise con un ombra di amarezza e disse:" Guaglio', lassa sta' , pigliammoce na ' tazzulella e cafe'".
"Era un gran signore, superiore alla meschinita' nel sentirsi poco apprezzato".  

 

LE POESIE DI TOTO'

 Napule, tu e io

Io voglio bene a Napule
pecchè 'o paese mio
è cchiù bello 'e na femmena,
carnale e simpatia.
E voglio bene a te
ca si napulitana
pecchè si comm'a me
cu tanto 'e core 'mmano.
Saje scrivere, saje leggere
parole 'e passione;
saje ridere, saje chiagnere
sentenno na canzona.
Napule, tu e io...
simme tre 'nnammurate:
simmo na cosa sola,
gentile e appassiunata.
Nuie simmo 'e figlie 'e Napule,
Vommero, Margellina :
quanno se dice "Napule"
s'annomena 'a riggina!

 

Messaggi di Novembre 2013

 

Antonio de Curtis non volle sentire "A'Livella"

Post n°271 pubblicato il 28 Novembre 2013 da tommy812007

 

"Anche quella sera, non si mise a fischiettare, ma aspetto' diligentemente che il regista gli dicesse che non aveva piu' bisogno di lui. Quando questo avvenne , prese accordi per la scena successiva, prevista dopo due giorni, e quindi si accomiato' dalla troupe alla sua maniera andando a salutare tutti, accompagnato dall'autista che gli bisbigliava nell'orecchio il nome delle persone, che non poteva riconoscere a causa della quasi totale cecità . (il set era "Il padre di famiglia").
In macchina l'autista gli porse un pacchettino. <> disse Totò che ancora si lamentava con un po' di esagerazione per il caldo e la fatica. Era la prima copia di un disco contenente "' A livella", una sua celebre poesia che parla della morte e che aveva inciso per la Fonit Cetra. Nei giorni precedenti, aveva fatto telegrafare alla casa discografica per avere notizie sull'uscita del disco, a cui teneva molto, ma ora che la prima copia era nelle sue mani sembrava non glie ne importasse piu'. <>. Un presentimento, diranno poi i cronisti. Comunque Totò mostrò di non gradire l'arrivo di quel disco che parlava della Morte livellatrice, di fronte alla quale cadono tutte le differenze sociali e le vanità umane". (fonte "Il pianeta Totò - Ammesso e non concesso" di Giancarlo Governi ).Nella foto Totò e Carlo Cafiero (l'autista del principe) fonte antoniodecurtis.org

 

Totò e Cafiero

 

 

 


 
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Intervista immaginaria ad Antonio de Curtis

Post n°270 pubblicato il 21 Novembre 2013 da tommy812007

Eccovi un intervista immaginaria, ma molto veritiriera, che alcuni ragazzi del gruppo ufficiale -I Seguaci del principe Toto- official group fan club-  , riconosciuto da Liliana de Curtis ed Elena de Curtis, attivo su facebook, hanno fatto al principe de Curtis arte Totò.

1) "Principe, lei ha sofferto molto durante la sua vita, posso domandarle quale è stato il momento più triste che ha vissuto? - Totò : "Ragazzo mio, ha detto bene, io ho conosciuto davvero la sofferenza e potrei raccontargliene di tutti i colori...la morte di Liliana Castagnola, vicende private della mia famiglia di cui non desidero parlare, ma una volta ero con Franca in auto e volli andare da me alla farmacia internazionale a Napoli. Uscendo alla macchina inciampai, quasi caddi a terra, capii che chi mi avesse visto mi avrebbe ritenuto un povero cieco, e ritornai in auto sconfitto. Fu la prima volta che Franca mi vide piangere".

2) Signor Totò, a prescindere dalla comodita' di arrivare prima ai vari set cinematografici e/o teatri, Lei dove avrebbe preferito vivere: a Roma, nella sua bella Napoli o altrove? Totò: " Ohibo' la domanda è pertinente,...ma perdinci e anche perbacco, ih ih ih ih... si capisce anzi, si supercapisce che preferirei vivere a Napoli, anche perché.. vedi ragazzo mio, dove ci sono zuoccole, tamorre e femmene chi è nato a Napoli ce vo' campa' e ce vo' muri', capito?"

3) Perdindirindina, signor principe è talmente grande l'onore di incontrarla oggi, che quasi quasi non trovo parole per intervistarla, anche perchè col suo sguardo incanterebbe anche una sirena....Ma che gli fa alle donne lei è? Che gli fa.... Totò: Signorina, dai suoi occhi vedo che una donnina tutta d'un pezzo, e che pezzo . Io ho una passione per voi donne, e a me piace molto conquistarle anche con una semplice rosa, con una carezza o uno sguardo e alla fine quando me ne innamoro do tutto il mio cuore .

4) Caro Principe, cosa ne pensa dell' Italia di oggi e di internet?Lo sa che c'è addirittura un gruppo di persone che si incontrano per parlare solo di lei? Totò: “E cosa le devo dire caro amico, mi fa piacere, anche se credo che potrebbero avere argomenti più interessanti di un povero attore come me (io, qui, dissido). Le confesso che questo Internet a me non piace; si sa subito tutto di tutti, non c'è modo di avere riservatezza, io sono un uomo dell'Ottocento e tutto questo non si addice a me, e poi voi del 2000 andate troppo di fretta, sempre di più...ma dove dovete andare mi domando???”

Totò

5) C'è un regista col quale avrebbe voluto lavorare e non è capitato? Totò - Ho avuto la fortuna di lavorare con i più grandi registi italiani: Steno, Monicelli,Rossellini, De Sica, Blasetti,Bolognini,Lattuada, Pasolini...e potrei continuare. Ne conservo di tutti un caro ricordo e sono soddisfatto così, tuttavia, se proprio vuole un nome, anch'io ho la curiosità di sapere come sarebbe stato fare un film con Fellini. Mi ha diretto per una sola scena, il finale di “Dov'è la libertà?” sostituendo Rossellini, che mi sembra fosse ammalato. Credo, senza falsa modestia, che non lo avrei fatto sfigurare.

6) Principe, le rivolgo una domanda che forse la indispettirà, ma visto che nel nostro gruppo se ne parla, le chiedo: che giudizio da di Remigio Paone? Totò “Ragazzo mio, non si preoccupi, sono qui per risponderle. E le dico che Paone è stato mio impresario e con lui ho fatto sette riviste, alcune epocali, davvero splendidi spettacoli, lì c'era il Totò migliore, quello che molti non hanno mai visto. Per un certo periodo fummo anche amici, devo ammettere che lui era un gran personaggio, mi dicono che scoprì e lanciò perfino un direttore d'orchestra che attualmente è tra i più importanti al mondo: Riccardo Muti. Non posso dimenticare che anche grazie a lui ripresi a lavorare a teatro, dopo la terribile tragedia della morte del mio figlioletto, mi incitò molto e realizzammo “A prescindere” (un capolavoro). Ma allo stesso modo non posso scordare come si comportò con me dopo la mia malattia agli occhi. Vede, io posso capire tutto, ma chi mi ritiene un mentitore per me cessa di esistere, io sono sincero, perchè sincero lo sono prima con me stesso. Gli tolsi il saluto, e gliene volli a vita”.

7) Domanda. Ritorniamo al cinema. Cosa pensa del cinema italiano di oggi, ritiene che ci possa essere un nuovo Totò all'orizzonte?” Totò: (smette di fumare, e ride di gusto). Per carità, non sono nessuno per dare giudizi del genere. Intanto spero nascano non uno, ma cento nuovi Totò, perchè la gente ha bisogno di ridere. È terapeutico, giusto dottore? Di sicuro la nostra generazione ha lavorato di più, fatta molta gavetta, specie a teatro dove ci si forma davvero (ora diventa serio). Oggi basta fare un solo film che ha un po' di successo, e subito si diventa divinità in terra. Ricordo con affetto Franchi e Ingrassia, specie Franco che come me aveva conosciuto davvero la fame, quella vera. No, guardi, era un altro cinema il nostro, come dire...più pulito, pensi che in tutta la mia carriera ho detto solo una parolaccia e la gente la ricorda ancora con affetto perchè in quella circostanza, ma solo in quella, era una pennellata di stile popolare, non certo una volgarità

8) Cosa pensa della attuale situazione politica in Italia, e lei per chi votava? Totò - La politica è una cosa bellissima, purtroppo la fanno gli uomini. Questa frase non è mia, ma esprime bene, con la sua amarezza, tutto il mio disincanto. In Fifa e arena arrivai a dire “a proposito di politica, non ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?” - se lo ricorda ? - sono passati ormai 65 anni da allora e lei vede cambiamenti nel nostro povero Paese? Per il resto mi spiace deluderla ma il voto è segreto (ridacchia), ma parlando seriamente le dico che io mi considero un artista e l'artista non deve avere collocazione politica, io devo piacere ai bianchi, ai rossi, ai gialli...l'artista deve appartenere a tutti.

9) Il suo rapporto con la critica: lei è stato spesso stroncato mentre, al contrario i suoi film erano successi commerciali straordinari. Totò – Forse proprio per questo, o anche per questo. Qui da noi il successo non viene perdonato. Io i miei critici non li ho mai capiti, mi riempirono di lodi per opere come Arrangiatevi, La mandragola, I soliti ignoti, i film di Pasolini...film che ho amato moltissimo intendiamoci, ma c'era bisogno che arrivassi quasi alla fine della carriera per capire che forse anche vent'anni prima si poteva scorgere in me qualcosa di buono? No, sono dovuto morire perchè lorsignori aprissero gli occhi su tutta la mia carriera. Mi scusi, questa cosa mi addolora molto e non sono mai riuscito a farmela scivolare addosso.

10) Perché non è mai voluto andare in America? So che l'hanno cercata spesso e lei ha sempre rifiutato. Totò – Sarei dovuto andare in nave, perché con l'aereo non ci sarei mai andato, no troppo lontano e poi la barriera della lingua per me sarebbe stata insormontabile. Io sarei potuto diventare un grande attore, avevo tutte le carte giuste, ma quello che mi è mancato sempre è stato quel qualcosa che esprimesse al meglio le mie qualità: io non sono voce, parola, io sono mimica innanzitutto, sa qual è il mio cruccio più grande? Non aver realizzato un film muto.

11) Torniamo sul leggero, lei è stato davvero un rubacuori, ha avuto donne bellissime, come riusciva a conquistarle? Totò – La donna è la cosa più bella che Nostro Signore abbia creato, e io senza donne non sarei potuto vivere. Sono sempre stato, come dire, “accompagnato”, pensi che alle volte durante le tournè nei periodi in cui, come dite voi oggi, ero single, avevo con me nel camerino una vestaglia da donna che mettevo sul sofà per simularne la presenza. Io ho sempre trattato le donne in un certo modo, le ripeto sono un uomo di altri tempi e per me una rosa, una poesia sono omaggi naturali da fare alla persona che mi interessa, e le assicuro che le attenzioni rivolte in un certo modo a una donna, ottengono spesso un risultato favorevole.

 12)Una curiosità, ma la canzone Malafemmina ci può dire una volta per tutte per chi la scrisse? Totò – Ma è risaputo, per la madre di mia figlia Liliana. Del resto quando depositai il testo alla SIAE vi acclusi anche la dedica: a Diana. Mi ha dato molte soddisfazioni questa canzone, la scrissi su un pacchetto di sigarette e non avrei mai immaginato che facesse il giro del mondo.

13) Principe, devo rivolgerle una domanda piuttosto delicata e, se vuole, può anche non rispondermi: lei ha scritto molte poesie, tra cui la straordinaria “A livella” che tutti conoscono, e si dice che lei abbia voluto utilizzare questo titolo, al posto de “Il 2 Novembre” proprio per omaggiare la Massoneria, di cui faceva parte. Cosa mi può dire a riguardo? Totò – Può anche darsi che sia come dice lei, ma ha davvero importanza? Io quella poesia la scrissi col cuore e comunque i princìpi della Massoneria erano anche i miei: ricerca della verità, libertà, uguaglianza, tolleranza. Fui iniziato alla Massoneria durante la guerra a Napoli, nella Loggia “Palingenesi” e successivamente divenni Maestro Venerabile di 30° della Loggia “Fulgor Artis” di Roma. Si ricordi che la mia fu una scelta basata innanzitutto sugli ideali, non sulla convenienza e del resto tutta la mia vita e il mio comportamento parlano per me.

14)La ringrazio per la sua sincerità, della quale non dubitavo. Ora però le chiedo qualcosa di più leggero: come mai era così fortemente superstizioso, forse a causa della sua professione? Totò – No, no (ride) guardi io sarei stato superstizioso anche se avessi fatto l'idraulico. Vengo da una terra che è impastata di superstizione, che vuole farci è più forte di noi: anche il professore dell' Università in tasca tiene il cornetto. Feci anche un film in cui interpretavo uno jettatore che voleva la patente - ricorda? - Io davvero il venerdì non uscivo di casa, e se per strada incontravo un gatto nero rientravo nella mia villa e ci stavo fino al giorno dopo. Sì, lo so, in fondo in fondo, io dentro di me immagino che siano tutte sciocchezze, ma come scrisse il mio amico Peppino “Non è vero ma ci credo”.

15) Peppino...un nome che non ha bisogno di cognome per farci capire di chi parliamo: che ricordo ne ha? Totò – Lui per me è stato davvero un fratello, abbiamo lavorato insieme per anni e bastava che ci guardassimo soltanto negli occhi per capirci. Quante scene abbiamo inventato di sana pianta, improvvisando e creando momenti che sono diventati irripetibili. Sì, Peppino forse è stato il fratello che non ho mai avuto, un uomo buono, sincero. Ricordo che un giorno ero ospite a casa sua e scoprii che dietro la sua villa aveva fatto costruire un cimitero per i suoi cani, con le lapidi e tutto. Lui mi lesse una iscrizione e io mi commossi a tal punto che lo abbracciai piangendo. Mi manca tanto Peppino.

16) Vorrei concludere questa intervista chiedendole due cose: innanzitutto, può parlarci di Napoli, la sua città? Totò – (Si commuove un attimo, e poi torna a sorridere) Napule, Napule...ci sono nato e me la sono sempre tenuta nel sangue. Quando diventai famoso, e il lavoro mi portava lontano, trovavo sempre il modo di tornarci appena possibile, magari di notte, e passeggiavo per i quartieri col mio caro amico Paolo Gaetani. Napoli per me era aria, senza di lei non respiravo e quando mi accorsi che la mia ora si avvicinava, volli a tutti i costi che mi ci riportassero, ero certo dentro di me che con Napoli che mi abbracciava anche la morte sarebbe stata meno dolorosa.

 

17)Infine...chi è Totò? Totò – Un attore, che ha dato da mangiare ad Antonio De Curtis per tanti anni. Ma non lo scriva, la gente c'è troppo affezionata e, sa com'è, potrebbe anche arrabbiarsi col Principe sfruttatore.

SI RINGRAZIANO MARIO RAFFAELE FERRARO, FABIO DI LORENZO E VALERIA SINDACO

fonte https://www.facebook.com/groups/iseguacidelprincipetotoofficial/

 
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Franca Valeri:" Totò non era un attore era molto di piu'".

Post n°269 pubblicato il 11 Novembre 2013 da tommy812007

Franca Valeri, (Franca Norsa), attrice e sceneggiatrice italiana, di teatro e di cinema intervistata in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte, racconta Totò.

 

 

franca valeri

 

foto le millebolleblog



1) Lei è icona dello spettacolo. Oggi punti di riferimento come lei e come Totò non esistono piu’. Artisticamente sia lei che il principe avete iniziato facendo scenette in casa fra amici e parenti. Le cosidette periodiche. Cosa l’ accomuna al principe?

Niente. Era un personaggio unico. Non era un attore era molto di piu'. Non abbiamo niente in comune, forse la simpatia, il favore del pubblico, e l'amore per i cani. Io ne ho sei. Totò ha lasciato un canile.

 

toto' e valeri
foto antoniodecurtis.com

 

2) L’osservazione era uno degli spunti a cui Totòsi rifaceva. Cioè scrutare e analizzare i “tipi” per poi riportarli o sulloschermo o in teatro.  Ecco la vita come scuola di recitazione. Lei è d’accordo?

Si, certo è naturale.

3) 
Quando vi siete conosciuti la prima volta conTotò? Lei che impressione ha avuto? E lui di lei?

Lui non so' che impressione abbia avuto di me, io l'ho conoscevo dai suoi film l'ho visto anche in teatro...

4) In teatro Totò com'era?

Era unico, era lui, molte cose del teatro le ha portate nel cinema. Non era uno che recitava, era lui. Ognuno poi crea un suo personaggio. Era molto generoso aiutava tutta la compagnia.

 

 

 

toto' valeri



5) 
Lei col principe ha lavorato in “Totò a colori”,“Arrangiatevi”, “Gli onorevoli” e “Il giorno piu’ corto”.  In “Totò a colori” Impersonava Giulia Sofia.Ci racconta qualche aneddoto curioso del film?

Non ci sono aneddoti curiosi, tutti mi chiedete aneddoti. In queste giornate di lavoro si scherza o si parla di aneddoti straordinari. Totò era divertente sul set. Nella vita non lo era. Era un uomo piuttosto malinconico.

6) 
Dicono che Totò improvvisasse, altri dicono dino. Lei cosa ci dice?

No, aveva un repertorio. Un grande repertorio al quale attingeva.

7) Lei ha inventato un personaggio , la signora Cecioni, una romana popolana, sempre al telefono con mamma’. Personaggio attualissimo. Come Totò anche  lei hasaputo andare oltre i tempi. Qual è il segreto?

 

Non so', forse la capacità. La capacita che qualcuno ha e i furbi no.

 

 

franca valeri

foto minimaetmoralia.it

 

8) Il mestiere dell’attore è un mestiere dove si“ruba”. Molti si rifanno a lei. Lei qualcosa l'ha rubata a Totò?

 

Da Totò no. E' troppo diverso da me il suo personaggio. Non so cosa avrei potuto rubare. Ne lui a me. Siamo talmente diversi.

 

valeri

foto claudiocolombo.net

 

Gianfranco Ponte

 

 

 
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Mario Trevi :" Totò è piu' di S.Gennaro".

Post n°268 pubblicato il 07 Novembre 2013 da tommy812007

Mario Trevi cantante, attore teatrale, attore cinematografico e paroliere italiano intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte parla del suo amore per il principe della risata Totò. Si ringrazia Salvatore Architravo per la collaborazione.

 

1) Dotato di una tipica voce, calda napoletana,  fu invitato a casa del principe de Curtis, puo' raccontarci le emozioni e i particolari di quel momento?

 

Mi disse:" Che bravo ragazzo, che bella voce..." Le emozioni che provai sono indescrivibili, e come quando uno fa l'amore, come si descrive quel momento, meraviglioso... Avevo ventanni mi trovai davanti a Totò, quell'immenso monumento che camminava. Non ci sono parole per descrivere quel momento, non ci sono aggettivi, che possono descrive l'emozione che provai. Per me fu un sogno...

 

2) E' vero che le fece cantare "Malefemmena"?

 

Lui mi guardò e mi disse:" Hai una bella voce, mi fa molto piacere che interpreti "Malafemmena".

 

3) Le canzoni di Totò nascevano perchè il principe sentiva la necessità di scrivere ed esprimere i propri sentimenti, pensa che il mondo della musica abbia perso questa "necessità"?

 

Le canzoni nascono dal cuore. Le canzoni di successo hanno successo perchè appartengono al popolo. Tutti coloro che si siedono nella scrivania per fare soldi  e' tutto non è vero.

 

4) Nel 1995 incide un album "Pecchè te voglio bene" con dedica a Totò dove troviamo il brano "Mio caro Totò". Cosa rende ancora così forte la presenza di Totò fra noi?

 

Totò è immortale! Quando uno dice è immortale ha detto tutto. Come disse Peppino a Totò " E ho detto tutto!" .

 

5) Il film di Totò che non si stanca mai di vedere?

 

Tutti i film di Totò. Sono tutte verità della nostra vita. Di ieri, di oggi e di domani e di sempre. Quello che faceva Totò nei film non erano film erano cose che appartenevano alla nostra Italia, al mondo alla gente. "Guardie e ladri" uno fra tanti, il poliziotto e il ladro hanno gli stessi problemi, solo che uno è poliziotto e l'altro ladro. Pero' io sono poliziotto e ti devo arrestare.

 

6) Una battuta del principe che ripete spesso?

 

"Siamo uomini o caporali!"

 

7) Totò come S. Gennaro?

 

No! Totò e' piu' di S. Gennaro. A S. Gennaro credono e no. Ci sono gli atei... E' una partita persa, ha già perso S. Gennaro. Totò è piu' forte di S. Gennaro perchè Totò fa ridere e la gente vuole ridere non vuole piangere. Totò 100 S. Gennaro 0 con tanto di rispetto per S.Gennaro.

 

 

Gianfranco Ponte

 
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Vittorio Marsiglia :"Totò e' Totò!".

Post n°267 pubblicato il 05 Novembre 2013 da tommy812007

Vittorio Marsiglia attore teatrale e attore cinematografico italiano intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte racconta la sua carriera e l'amore per Totò.


1) Attore poliedrico, cosa accomuna Vittorio Marsiglia a Totò?

L'insegnamento. Parliamo di un comico che oltre che ad essere un comico d'avanguardia, la demenzialità è nata addirittura con lui o quasi. E' un riferimento per uno che inizia un attività umoristica comica sono dei riferimenti importanti. Poi la gestualità e la mimica mi accomunano a Totò.

2) La macchietta, cui lei è cultore per eccellenza, è la forma piu' alta, a mio parere, di sberleffo, nata tra la fine dell'ottocento e inizi del novecento. Come per Totò, la sua mimica è eccezionale. Come è nata la sua passione?

La passione è nata per caso. Ero un cantante, un bassista, di un complesso degli anni sessanta. Mi resi conto delle mie possibilità quando alla sera dopo aver fatto il lavoro diciamo così "nightaiolo" restavano quei pochi clienti. Io prendevo la chitarra e scherzavo cantavo canzoncine. Cominciai con le canzoncine umoristiche di Gil. Mi resi conto che funzionava era una cosa che piaceva. Iniziai a curare questo settore. Cominciai a cercare canzoni umoristiche, comiche e così piano piano lasciai in night per cominciare questa attività. E' nato per puro caso per combinazione. Cominciai con questo genere per poi arrivare alla caricatura che sarebbe la macchietta. Personaggi che si portano in esaperazione ed ecco che nasce la macchietta. La canzone comica e la canzone umoristica sono l'anticipo alla macchietta.

3) Il film di Totò che vede senza mai stancarsi?

Sono tanti. Quello che pero' mi fa ridere continuamene e' "Totò, Peppino e la malafemmena"

4) Cosa le piace in particolare?

Tutto! Dalla demenzialità del gioco di parole, alla mimica.Quando vanno a Milano e parlano della nebbia come se fossero dei trogloditi. "La nebbia quando non cè non si vede". Io lo adoro questo film.

5) Cosa le piace del principe de Curtis?

Il grande comico e' stato sempre, e lo sarà sempre, un grande sentimentalone, un grande attore drammatico. A me piacevano dei momenti di Totò quando finiva di essere Totò essendo nel personaggio e quel poco di amarezza, che metteva nelle cose, mi entusiasmavano.

6) Ha lavorato con molti artisti, pensa possa esserci un altro Totò?

Credo di no. E' un icona troppo importante. Possono avvicinarsi, ma è difficile... L'inventiva le reazioni sceniche, le invenzioni sceniche, le battute inventate, non è facile. E' una comicità tradizionale, antica, moderna e d'avanguardia. E' tutto insieme. Vedo dei comici bravissimi per carità, però Totò e' Totò. Non è possibile rifare un altro Totò.

7) Teatro, cinema e tv. Marsiglia, come per Totò, unico amore il teatro?

E' ovvio.La diretta. Nel momento in cui si parla ti stanno ascoltando con attenzione, questa magia del sipario che si apre, farli ridere al momento senza costruirla la battuta a volte anche con l'invenzione. Il teatro è la cosa fondamentale.

8) Pensa ogni tanto a Totò?

Sempre. Io abito a Roma, quando vado a Napoli abbiamo la fortuna che le emittenti private continuamente e specialmente il sabato e la domenica, fanno passare dei film di Totò. "Miseria e nobiltà" " Un Turco Napoletano", "Signori si nasce", tutti i classici di Totò li passano e io li rivedo sempre volentieri.

 

Foto movieplayer.it

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