Pensieri sparsi
Sentiero di un percorso srotolatomi davantiSiamo di noi rifugio
quando il cielo s’oscura,
porta che si spalanca
a mostrare la vita,
bramosia che trafigge,
sussulto che attraversa la carne
Nudi, schietti e frontali,
si accetta l’ammanco
compendiato nell’altro
ci si offre a quel vuoto
per poterlo colmare
…ma fiducia si mesce
a insidiose paure
Come l’albero mostra
la chioma che svetta
cela radici che interra…
accogliersi solo a metà
dimezza l’essenza
lasciando sepolta la gemma
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Sotterriamo il risentimento
che nella carne altrui
conficca le nostre miserie:
non è così facendo
che ci s'apre al futuro
Per giustificare fallimenti
imputiamo ad altri
esiti costruiti da noi stessi
e ci si lascia sbranare
da quel sentimento cieco
…e ci sfugge il possibile sboccio
di un giorno diverso
anche se incerto e indefinito
che può essere decisivo…
…carenza di compassione
che abbracci la finitudine
riconoscere il peccato
richiama il perdono come eco:
dilata il limite e confini
dov’è costretto il cuore
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Se mi fosse dato il mondo
ma mi mancassi tu come presenza
cosa ne farei dalla mia esistenza!
…mi sentirei smarrito
privato d’orizzonte a cui guardare
Ovunque mi verrò a trovare
guardando il firmamento
raggiungerò il tuo luminoso sguardo
la mia polare stella
e mi sentirò intero e vivo
A volte su lidi di boriosi silenzi
vorrei sopravvivere da solo
ma non posso
devo trattare con la mia superbia
provocarne un’incrinatura
perché filtri una sorgiva
e non mi bruci di te l’arsura
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L’Amore ha d’esser dato come dono,
cibo per l’umana essenza
vissuto a braccia aperte come crocefisso,
di rimpetto al tuo te stesso ch’è altro
senza stare sopra un piedistallo
per intravvedere nello sguardo di rimando
la fragile trama che tesse l’esistenza
L’Amore che non è sequenza di parole belle
coltiva la perizia per non lacerar la tela
ma se paura,cieca d’ogni lume avanza
non riconosce il dolore ch’è nell’altro,
che sei tu con sembianza travestita
…e può compiere un gesto senza rimedio
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Sensi, beati e maledetti:sensi travolgenti
sublimi strumenti che colgono il mondo
ambiente talvolta inospitale
ignaro della vita che dentro gli vive;
e mi fanno capire, questi sensi
quanto alberga nella mia essenza:
gioia e sofferenza
Stupefacenti e ingannatori
spilloni di acuta percezione
che pure mi gettate nel buio e nell’errore
se con essi io tento di salire
per ampliare l’orizzonte
Mi fanno percepire un contradditorio
in quel che v’è nel guscio
del sensibile apparire delle forme
un limite, un difetto, una ruggine che corrompe
e sbigottisco nell’intravedere
il guasto ch’è intimamente inciso in ogni dove
Sensi, acute frecce del sentire
tavolozze-arcobaleno
per una tela perennemente da finire
che nessun’altro intende se non tu
che nell’intimo hai veduto le giuste sfumature
e a te singolo sono proposte
Sensi, biga che vicino al sole potrebbero salire
per raccontare le gioie e le doglie
che nella vita vive
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Inviato da: gigando1953
il 20/04/2011 alle 21:23
Inviato da: riflessisolari
il 08/04/2011 alle 23:23
Inviato da: riflessisolari
il 08/04/2011 alle 09:56
Inviato da: riflessisolari
il 25/03/2011 alle 20:25
Inviato da: riflessisolari
il 25/03/2011 alle 20:23