Creato da hamo64 il 02/04/2011

silenzi assordanti

...

 

« SERATA SENZA SBARREle mura della vergogna »

ho visto una foto

Post n°22 pubblicato il 16 Agosto 2011 da hamo64
 

               Sta passando il tempo,e per la prima volta non conto i giorni i mesi

Gli anni..                                                                                                          

Che sensazione unica!! Sentirsi vivi, liberi mi avevano fatto dimenticare

Cosa voleva dire poter decidere, pensare in modo autonomo,non

Vi nessuno che mi ordina che decide cosa devo fare.. cosa devo

Pensare e soprattutto non vi nessuno che con intimidazione

Psicologica della punizione, del umiliazione della segregazione

E della tortura circuisce il mio essere…..

Non so quanto tempo ci impiegherò a smaltire i postumi di anni  di annullamento

, a volte mentre cerco di capire come devo mettere in

Delle foto su internet vedo uomini legati accatastati in celle

Tristemente piccole scorci di luce nelle foto di celle che io

Ho visitato …e mi viene una sensazione di nostalgia e pazzesco

Lo so ma e come rivedere un posto amico un posto che comunque

Ti lega .. e mi accorgo di essere un uomo senza passato…

Perché il passato non è 6 metri quadri!! non può essere

E mi accorgo di quanta sofferenza ho attraversato di quanta pochezza

Sia stata piena la mia vita .

Mi ritrovo qui su di un letto,a scrivere a nessuno, perché prima

Quando ero imprigionato scrivevo a tutto il mondo .. pur essendo escluso dal mondo, era la paura

Di morire, di soffocare in un oceano di solitudine … e ora che posso

Aprire la porta dei miei desideri,che posso toccare tutto con le

Mani e non con la fantasia mi ritrovo a disilludere tutto quello

Che era la magnifica emozione del evadere in barba ai miei

Aguzzini loro mi contavano 20 volte al giorno … ma io non c ero

Ero li fuori ,che sorridevo con tutta l ironia che ho sviluppato in 22 anni

Ma per assurdo tutto quello che mi ha salvato, qui fuori non mi

 serve a niente!!!

Ma che cazzo ho imparato? Anzi mi sembra che ho solo disimparato

Non sono confuso come in quelle poche occasioni che sono stato

Libero ma e solo che mi rendo conto che qui fuori ce poco posto per

Uno come me, ho perso molti treni lo so ma … non mi ci hanno

Fatto arrivare alla  stazione e  ora vedo rapidi che sfrecciano a 200

Al ora espressi che fanno poche fermate… e penso osservando

Il cielo, ascoltando il vento che mi taglia il volto ,che queste emozioni non

Sono più le stesse…  forse quello che a tutti imprigiona a me da la forza

E per l ultima volta osservo il mare dell'asinara… non ci ho mai fatto

Il bagno ,ma ci ho nuotato..ho fatto il sub…ho avuto mille storie

D amore in riva alla spiaggia…ho visto mille tramonti ho avuto mille storie d'amore... e capisco solo che per trovare capacità che noi tutti possediamo dobbiamo trovarci in condizioni limite…

Spengo google…e mi metto a letto libero !!!!


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Commenti al Post:
Saledizucchero
Saledizucchero il 14/02/12 alle 22:02 via WEB
pensare e' bello, saperlo fare e' un arte..
 
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HAMO IN PIAZZA ALIMONDA (20-07-2011)

 

DALLE SBARRE

...una voce di speranza

 

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente,
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.

Ode alla vita, di Martha Medeiros

 

 

 

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