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Post N° 282


La linea di confine tra la ragione e la passione è netta..certo..Eppure spesso le confondo o meglio le confronto. Le passioni sono quelle che al primo sguardo suscitano delle emozioni, delle vibrazioni, dei desideri, delle voglie....di consumarla immediatamente..come se poi si esaurisse e allora dovessi goderne subito e completamente. La ragione invece mi porta gradualmente a valutare il piacere di guardare negli occhi..di interrogarmi sul piacere di farlo;  sul cosa mi può piacere di quegli occhi o di quell'atteggiamento o di quel carattere. Che mi porta ad una graduale conoscenza che poi potrebbe anche essere in tal modo molto più solida di un fuoco di paglia. L'esperienza poi è quella che ti apre gli occhi, che ti consente di scegliere tra il godere di un attimo o gustare la gradualità. Ogni vlt ke la mia mente è stata travolta dai sensi ha scelto di vivere le passioni, scegliendole in bene ed in male e gestondone cmq le conseguenze. In comune questi momenti hanno però avuto l'epilogo nn positivo. Svaniti, dispersi, sfumati o non più voluti. O da una parte o dall'altra. E' allora che mi torna in mente di avere un altra risorsa: la calma e lo spirito di osservazione. La pazienza di attendere gli eventi e di non provocarli. La voglia di aspettare un input e ancora un altro e poi ricambiarli. Il senso critico che mi consente di guardare con gli occhi della ragione e "vedere" con quelli del cuore..In un viaggio quasi parallelo..L'uno accresce l'altro o in senso opposto lo svilisce. Tendenzialmente passionale ora sono protratta alla razionalità. In bilico tra il "gettarmi tra le fiamme" o "alimentare il fuoco". La mia natura non è detto che sia stabile. Ma di certo l'indice rivelatore è sempre e solo il mio benessere.