Creato da lasignoramarisa il 16/03/2008

simonetta greco

sempre e con un perchè

 

 

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"Di Egual Genere che dir si voglia.. " trasmissione radiofonica ricorrente

Post n°5 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa

La volontà di inseguire un'Utopia collettiva rende l'Individuo degno di essere stato creato.. Volerla realizzare a tutti i costi degno/a di essere tale..
DILLO A ME! ESCLAMO' EVA!!!  
 

L’assunto di “Famiglia Sociale” può aiutare a farci sentire tutti noi responsabili e al tempo stesso consapevoli della violenza, nelle  le sue molteplici forme, purtroppo ancora lungi dall’essere tutte riconosciute come crimine.
Da una ricerca Eures, un omicidio su quattro in Italia avviene in famiglia, tra le mura domestiche (187 nel 2004) . Una persona ogni due giorni ed il 70% delle vittime sono donne, soprattutto uccise quasi unicamente per ragioni passionali o durante un litigio da partner abituali, passati o pretesi tali, da familiari maschi o da clienti e sfruttatori.
Senza contare che gli omicidi sono solo la punta dell' iceberg della violenza di genere. Per ogni donna uccisa ce ne sono tante che subiscono ogni giorno umiliazioni e vessazioni, e che rischiano di morire lentamente.
La crisi economica ed esistenziale, il messaggio mediatico di una esasperata competitività, stanno introiettando una normalizzazione della violenza.
Questa normalizzazione della violenza induce molte donne a restare in situazioni impossibili, a perdere la capacità di fuggire e a sentirsi incapaci di imporre le cose in cui credono con tutto il cuore. Quando gli istinti sono danneggiati, gli esseri umani normalizzano un assalto dopo l'altro, atti di ingiustizia e di distruzione contro se stessi, contro i loro figli, i loro spazi. Le donne che restano in silenzio, cadono in un silenzio mortale e nella disperazione. Seguono fatica e rassegnazione. E la gabbia si richiude. Quando le donne non parlano, tacciono l'amore e le voci della consapevolezza. Quando le donne non parlano è la violenza sui figli che parla per loro, nelle strade sui barboni, nelle scuole sui più deboli, negli stadi. 
Al contrario la percezione della violenza significa assurgere al diritto  del proprio ruolo, PERMETTE LA DENUNCIA.
L’uso accurato della comunicazione, come sempre, è una delle vie da percorrere obbligatoriamente, lavorare per una “comunicazione con l’anima”, significa per quanto possibile, agire contro la sopraffazione sull’altro elevata a regola relazionale, significa, per quanto possibile, lavorare affinché ci si  possa ancora indignare e ricevere giustizia.
Questo progetto è ispirato nel raggiungere nelle case, sollecitandone la partecipazione, tutti coloro che per vario motivo non possono far ascoltare la loro voce e il loro pensiero. Sollecitarne la possibilità, stimolare il coraggio di parlare è altamente formativo nel combattere le paure e le aggressività di una “comunità di singoli in piena solitudine”,  in grado di concedere risposte a domande che molto probabilmente non si sa di potersi porre.

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