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come sopravvivere in cucina (per single)

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« Vite fragiliLuna Bassa »

Singletudine

Post n°21 pubblicato il 12 Gennaio 2020 da maddablog

 

Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio. (Snoopy)

Un approccio troppo personale a questo argomento rischierebbe la pateticità di un “avrei voluto, ma non ho potuto”, mentre la mia personale singletudine è più uno spazio metafisico in cui mi sono agevolmente mossa conducendo a vista l'esistenza. In effetti a volte essere single non è sempre scelta degli altri, ma vera e propria visione di sé con annessi, connessi, rischi, soddisfazioni e delusioni, magari con l'optional di sostitutivi affettivi, nella fattispecie cani e/o gatti. Andando a vivere da sola, senza il solito lasciapassare matrimoniale, ho raccolto il mio nubilato e l'ho coltivato per più di metà della mia vita, senza grossi traumi.

Sono stata, secondo le ultime statistiche, una antesignana del mio stato civile, definito libero per legge ormai da 20 anni, grazie a quella piccola rivoluzione burocratica che ha cancellato anche l'orrendo termine figliastro da qualsiasi tipo di certificato. D'altra parte ho seguito una strada già segnata dal momento che in un solo decennio il numero di persone senza un legame di coppia è cresciuto in Italia del 46%, da 5,5 a 8,8 milioni; il dato emerge da una indagine realizzata dal portale SpeedDate.it.

La lunga strada verso la libertà si è però arenata per questi single davanti alle spese da sostenere: quasi 1/3 vive ancora a casa con i genitori e per la maggior parte sono uomini, mentre le donne sono più indipendenti. A questi si aggiungono i single di ritorno a causa delle separazioni e dei divorzi, quasi raddoppiati negli ultimi anni e, date le spese di mantenimento per le ex famiglie, non è poi così strano che siano gli uomini a ritornare da mammà.

Le famiglie mononucleari mostrano una condizione di vita che coinvolge tutte le fasce d'età e non è solo l'esito degli anni che avanzano o di coppie che scoppiano. Il «single di ritorno» per SpeedDate.it ha un'età media di 42 anni, un lavoro stabile e una relazione importante ormai finita, sia esso un matrimonio o un fidanzamento pluriennale. Quasi 2 single su 3, invece, non sono mai stati a lungo in coppia e abitano per lo più al Centro e Nord Italia.

Dalla ricerca è poi emersa una nuova tipologia: i “single attivi”: sempre alla caccia dell'anima gemella, i single attivi partecipano assiduamente a vacanze per single, eventi ad hoc, speed date e ovviamente frequentano i siti di dating on line.

Nonostante i risultati qui sopra elencati, pare che, oltre a non essere un Paese né per giovani né per vecchi, l'Italia non sia neppure il luogo più propizio per scapoli o zitelle o, comunque, per persone che devono/vogliono vivere da sole.

Single non è bello o, perlomeno, è sicuramente più caro. Sulla base dei dati Istat, secondo Coldiretti la vita single ha un costo medio superiore del 64 % rispetto alla spesa media di ogni componente di una famiglia tipo.

Anche se il marketing si sta adeguando e sempre più spesso vediamo sugli scaffali dei supermercati monodosi dei più svariati alimenti, questi risultano comunque più cari rispetto a quelli tradizionali.

Il costo della “beata solitudo, sola beatitudo” aumenta in modo esponenziale se sotto lo stesso tetto ci sei tu e te stesso a pagare affitto e tasse sulla casa: chi vive da solo paga comunque per due (il 98% in più, cfr. dati Istat)

 

 

 

 
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