Creato da sinistracologno il 18/02/2007
Se hai voglia di discutere e approfondire le tematiche sociali e politiche della tua città, in rapporto a eventi nazionali e internazionali, sei nel posto giusto!

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«Studiato in tutto il mondo, tu sei stato quasi dimenticato in Italia. Forse oggi anche la sinistra italiana non ama più il pensiero, forse anch'essa è salita sul carro della cultura intesa come esibizione e spettacolo»  - [GIULIANO GRAMSCI - lettera al padre Antonio Gramsci]

 

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IL CASO MORO

16 marzo: alle ore 9,15 un commando di brigatisti rossi (composto secondo le risultanze dei processi, da nove persone più una vedetta) tendono un agguato in via Mario Fani ad Aldo Moro, Presidente del Consiglio nazionale della DC, mentre va a Montecitorio per il dibattito sulla fiducia al 4° governo Andreotti, il primo governo con il sostegno del Pci. In pochi secondi i brigatisti uccidono i due carabinieri che accompagnano Moro e i tre poliziotti dell'auto di scorta. L'on. Moro viene caricato a forza su una fiat 132 blu. Poco dopo, le Brigate Rosse rivendicano l'azione con una telefonata all'Ansa...

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Post N° 63

Post n°63 pubblicato il 22 Dicembre 2007 da sinistracologno
 

LE "CAZZATE" DI RUTELLI


da Latino America  - Gianni Minà
11/12/2007


Se dovessimo fare una rubrica giornaliera sulle "cazzate" che i politici italiani dicono ogni giorno a beneficio del teatrino mediatico della politica, dovremmo stare al computer 24 ore su 24. Ma ci sono alcune di queste esternazioni che proprio ti obbligano a rispondere per un elementare senso di giustizia.

Oggetto di questi interventi solitamente di ex comunisti o radicali pentiti, sono sempre più spesso nazioni come Cuba, il Venezuela e ora anche la Bolivia e l'Ecuador, colpevoli solo di aver scelto, ultimamente, un destino e un futuro diverso da quello loro concesso dagli Stati Uniti o dalle multinazionali occidentali. Una linea uguale a quella adottata anche dal Brasile, dall'Argentina, dall'Uruguay, ma messa in atto in modo più drastico e definitivo.

L'ultima di queste "cazzate" l'ha sparata il ministro dei Beni culturali del nostro paese, Francesco Rutelli che, in maturità, dopo una scapigliata gioventù con il radicale Pannella, si è scoperto in linea con la parte più intransigente della Chiesa, accanto alla radicale cattolica Binetti.

Lunedì 10 dicembre, in una intervista a "Repubblica", Rutelli, difendendo la decisione della Binetti stessa di sfiduciare il governo della coalizione di cui fa parte, non approvando un articolo del pacchetto sicurezza che stigmatizzava l'omofobia, ha dichiarato con supponenza: "Mobilitiamoci invece contro le condanne a morte di omosessuali nel mondo, da Cuba all'Iran".

Ora, per quanto riguarda l'Iran, la notizia è drammaticamente vera, ma per quanto riguarda Cuba, assolutamente falsa. E l'aver associato Cuba all'Iran fa solo capire quanto il desiderio di essere proni verso le politiche degli Stati Uniti, sconfini nel ridicolo per molti dei nostri disinvolti politici. Come nell'Italia degli anni '70 dove il professor Braibanti veniva condannato per plagio (un reato che non esiste) da un tribunale italiano perché aveva un rapporto omosessuale con un suo allievo, anche Cuba ha vissuto in quella stagione contraddittoria della sua storia un periodo di pregiudizio verso il problema. Ma se Rutelli avesse l'abitudine di informarsi quando pontifica, saprebbe che non solo quell'epoca è superata da tempo (come dieci anni fa dimostrò il film "Fragola e cioccolato" vincitore anche del festival dell'Avana) ma che addirittura, rispetto all'omosessualità e alla libertà di praticarla, a Cuba c'è un approccio molto più liberale rispetto alla società italiana.

Il Parlamento cubano ha recentemente varato una legge che consentirà ai transessuali di cambiare sesso. E come tutta la sanità, anche l'operazione chirurgica e l'assistenza psicologica sono gratuite. Si sta inoltre cominciando a discutere sull'opportunità di legalizzare i matrimoni gay, ma soprattutto le unioni consensuali che, anche fra le coppie eterosessuali, considerate le tradizioni e le abitudini della gente, sono molto più frequenti. Il cambio d'identità sui documenti, inoltre, è da tempo possibile.

Infine, sempre perchè il nostro ministro della Cultura non ne "spari" un'altra a breve, gli ricordiamo che Cuba, per anni, ha rispettato la moratoria sulla pena di morte, mentre il boia, negli Stati Uniti, non si fermava. Purtroppo la Rivoluzione ha interrotto questa meritoria scelta una volta, quando nel 2003, tre dirottamenti aerei e l'assalto ai turisti di un ferry boat della baia dell'Avana da parte di un gruppo che voleva sequestrare l'imbarcazione per andare a Miami, fece intendere al governo che era in atto l'ennesimo tentativo degli Stati Uniti di farla finita con la Rivoluzione. Tre del gruppo dei sequestratori furono fucilati. Da allora, però, la moratoria sulla pena di morte è stata nuovamente rispettata fino ai giorni nostri.

E' sufficiente che Rutelli, prima di parlare su questi argomenti, chieda informazioni a Amnesty International che nell'ultimo rapporto sui diritti umani, dedica nove pagine agli Stati Uniti e tre a Cuba.

 
 
 

Post N° 62

Unità a Sinistra

AREA TORRIANI

immagine dell'antica legatoria Torriani dal sito  fondazionemondadori.it

La questione dell’utilizzo dell’area della Torriani, per le sue dimensioni, per la sua centralità e importanza strategica e anche per ciò che ha rappresentato nella storia di Cologno Monzese investe una molteplicità di problematiche che riguardano l’idea generale della nostra città.

Si tratta di questioni quali il consumo del territorio, la qualità urbana, il rapporto centro/periferie, la rendita di posizione e la questione l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione a fini bilancistici.

Risulta ancora più evidente la mancanza di un Piano Generale del Territorio e della Carta dei Servizi che ci permetterebbero, tra l’altro, di compiere un approfondita analisi socioeconomica della nostra città: studio che consideriamo indispensabile per capire di cosa la città ha realmente bisogno, prima di prendere scelte urbanistiche.

Crediamo quindi che si debba, innanzitutto, imprimere una convinta accelerazione alla formulazione di questo PGT (e a tutto quanto sia ad esso necessariamente corredato) limitando al minimo, nel frattempo, l’utilizzo dei Piani di Intervento Integrati e dei CIS.

È necessario dunque uscire da una logica che ormai contagia tutti i comuni, e non solo Cologno,  nella volontà di incassare con il territorio: se il Comune ha problemi di bilancio non può continuare a privatizzare le proprietà pubbliche e a consumare il suolo anche perché è inevitabile che le proprietà e i suoli, prima o poi,  finiscano. 

Tornando alla Torriani non possiamo non partire dall’Ordine del Giorno, votato all’unanimità dal Consiglio Comunale nel giugno 2005, che impegnava l’Amministrazione a non concedere il cambiamento della destinazione d’uso dell’area. Il nostro voto favorevole non era solo motivato dalla difesa dell’occupazione dei dipendenti Torriani, vicenda ormai purtroppo superata nonostante i nostri impegni, ma dell’occupazione tout court.

Ribadiamo quindi che qualsiasi progetto riguardante l’area deve, pregiudizialmente, garantire non solo  il pieno impiego dei lavoratori della Torriani attualmente ancora in mobilità ma anche di quanti siano stati obbligati dalla chiusura ad accettare lavori precari se non addirittura in nero.

La nostra proposta è quindi quella di proporre sull’area un mix di produttivo (che crei anche nuovi posti di lavoro) e di residenziale (che vada anche incontro all’emergenza casa presente nel nostro territorio). Si tratta di proporre attività produttive (magari legate all’innovazione, ai servizi e alla cultura) e di prevedere che la parte residenziale abbia un congruo numero di abitazioni a edilizia popolare che mitighi il numero degli sfrattati (a Cologno circa quattrocento) che non potranno certo comprare casa a 4000 euro al metro quadro.

Infine vorremmo sapere esattamente quale sarà il destino delle attuali sedi comunali che, nell’ipotesi di progetto, dovrebbero essere unificate. Appare banale, ma preferiamo esserlo piuttosto che non citarlo, che siamo e saremo sempre contrari a qualsiasi progetto che dovesse prevedere la loro alienazione mentre crediamo che la biblioteca debba avere un ampliamento non più rinviabile e che sarebbe utile tentare di dare uno spazio di aggregazione ai giovani, agli anziani e, magari, ai diversamente abili o ai portatori di problematiche socioeconomiche. Ci pare, insomma, utile che a Cologno vengano finalmente creati centri di aggregazione e socialità che coinvolgano, in primis, le fasce più deboli della popolazione. Inoltre ci auguriamo che il vecchio cavallo di battaglia del nostro consigliere comunale sulla creazione di un centro di pronto intervento (o pronto soccorso) sul nostro territorio possa trovare, finalmente, lo spazio necessario.

Perché allora non lavorare su idee e progetti di qualità che hanno lo scopo di rilanciare la Città di Cologno? Perché non pensare a chiamare a lavorare su questo progetto anche la Provincia, la Regione e Milano Metropoli (ex ASNM) per costruire una "città policentrica" (che valorizzi e riqualifichi anche le periferie) una città dunque più viva, più a misura d’uomo e più giusta ?

Se la sinistra vuole raggiungere un accordo politico in prospettiva delle prossime elezioni amministrative deve aprire un confronto sulla questione Torriani con i partiti e, soprattutto, con i cittadini e la Città.

Noi siamo disponibili!

Pino Angelico segretario del Partito della Rifondazione Comunista di Cologno Monzese

Adamo Mastrangelo segretario del Partito dei Comunisti Italiani di Cologno Monzese.

 

 
 
 

Post N° 61

Post n°61 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da sinistracologno
 

AREA TORRIANI, UN NUOVO PROGETTO

Il Sindaco presenta l'ipotesi del progetto

Cologno Monzese. Il Sindaco Mario Soldano e la Giunta di Cologno Monzese hanno presentato l'ipotesi di progetto per la famosa Area Torriani. Famosa per le vicende susseguitesi dopo la sua chiusura, ordini del giorno, lavoratori in mobilità. Tanta carne al fuoco per l'ultima discussione che sta prendendo forza nelle ultime settimane a Cologno Monzese. Il progetto risulta essere di proporzioni enormi, una palzzina di 15 piani, altre palazzine, un edificio pubblico, una scuola materna e tanto, tanto cemento. Un solo dato che fa riflettere: nel nord milano il consumo del suolo è arrivato all'80% ed è chiaro che oggi la vera battaglia urbanistica è quella di difendere il lembo di terreno agricolo rimasto negli interstizi di agglomerati cittadini. In questa cornice rientra la vicenda delle aree della legatoria storica Torrioni che conta circa 39.000 mq di area in centro a Cologno, quindi che gode di una rendita di posizione che si incrementerebbe di valore se passasse da produttivo a residenziale, come sta pensando di fare questa Amministrazione. I cittadini per ora stanno a guardare, ma già si vocifera qualche incomprensione e qualche avversione all'ipotesi di progetto. Ma tutto è ufficialmente soltanto un'ipotesi. Staremo a vedere.

 
 
 

Post N° 60

Post n°60 pubblicato il 10 Novembre 2007 da sinistracologno
 

LA SINISTRA CONTRO IL NUCLEARE

Serve la ricerca sulle energie rinnovabili e sul nucleare di ultima generazione

Da vari mesi è avviato un positivo lavoro unitario SD-Verdi-PRC-PdCI sulle tematiche ambientali: manifestazioni e pronunciamenti congiunti, coordinamento parlamentare ed istituzionale.

La riuscitissima assemblea del 22 settembre “una finanziaria amica del clima” aveva individuato quattro priorità e un metodo di gestione dei conflitti: energia, mobilità, acqua, biodiversità e democrazia ecologica, suggerendo anche misure per la manovra finanziaria 2008.

Per quanto riguarda l’acqua è stata approvata, anche se per un solo anno, la moratoria sulla concessione dei servizi idrici ai privati: lo consideriamo un fatto molto importante, un primo successo.

Ora, l’anniversario del referendum sul nucleare consente di fare il punto sulle questioni energetiche. Sono molte le iniziative promosse nel paese, alcune dalle forze della sinistra, altre da movimenti di cittadini a cui aderiamo (citiamo in particolare la manifestazione del 10 novembre a Trino Vercellese)

 In tutte verrà riproposto il no al nucleare come tecnologia civile che continua ad essere insicura, incapace di smaltire le scorie, pericolosamente contigua con quella militare (come mostra la stessa vicenda iraniana) e costosa, oltre a non offrire un contributo rilevante alla riduzione delle emissioni di CO2, sia perché le eventuali centrali entrerebbero in funzione solo fra dieci, quindici anni sia perché il nucleare limiterebbe le emissioni solo nella produzione di elettricità (cioè per il 16% del fabbisogno di energia del paese). Chiediamo che il governo italiano rispetti il mandato referendario degli italiani, ribadisca la propria indisponibilità al nucleare, apprezziamo le iniziative di altri paesi per una uscita graduale da questa tecnologia e non consideriamo l'uscita dal nucleare una questione pregiudiziale nel negoziato internazionale per la mitigazione del cambiamento climatico. Noi non rifiutiamo un contributo nazionale alla ricerca nucleare (anche sulla sicurezza dell'esistente e sulla gestione delle scorie)

Nella manovra finanziaria sono contenute scelte anche sulle fonti rinnovabili. E’ stato approvato dalla commissione bilancio del Senato un emendamento che da un lato chiude definitivamente e finalmente con la truffa delle assimilate alle rinnovabili e dall’altro estende a tutte le altre rinnovabili il sistema a tariffa (detto conto energia), già in vigore per il solare fotovoltaico. SD-Verdi-PRC-PdCI concorderanno con l’insieme della maggioranza e con il relatore alcune modifiche al testo approvato.

Nella prossima settimana si terranno a Roma due conferenze una, il "World Energy Congress", delle multinazionali energetiche del sistema finanziario e dei loro apparati tecnico scientifici, l'altra promossa dai movimenti sociali e da numerose associazioni "Otherearth" per l'altra energia. Il primo appuntamento si svolge ogni tre anni e quest’anno si tiene in Italia con l’obiettivo di spingere i governi di tutto il mondo a perpetuaree scelte energetiche fortemente dipendenti dal fossile e a riaprire una strada al nucleare, dando alle rinnovabili e al risparmio energetico un ruolo marginale e puramente integrativo. Riteniamo che il governo italiano possa intervenire per contrastare scelte sbagliate che allontanerebbero l’Europa dagli impegni assunti nella lotta al riscaldamento globale che invece ci auguriamo diventino la base di un nuovo accordo multilaterale sul dopo Kyoto a Bali.  Come soggetti della sinistra plurale, SD, Verdi, PRC, PdCI parteciperemo alle iniziative dei movimenti sociali cercando di contribuirvi con proposte e progetti da portare avanti nei territori, valorizzando i si alle fonti rinnovabili, i no a quelle fossili, la transizione con un uso accorto del gas.


 
 
 

Post N° 59

Post n°59 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da sinistracologno
 

LA QUESTIONE SALARIALE

''Sono convinto anch'io che i redditi dei lavoratori debbano crescere in modo stabile, per rispondere alla drammatica 'questione salariale' che li assilla. Se

anche Bankitalia ha cominciato a denunciarlo, e' senza dubbio un buon segno: significa che vacilla la visione ragionieristica e si potra' intervenire per combattere al meglio sia le ricadute dell'insufficienza in materia salariale sia gli effetti della precarieta' che incide in modo drammatico sulla vita di milioni di persone in questo Paese". Lo ha detto dai microfoni di GrParlamento il presidente della Commissione Lavoro Gianni Pagliarini (nella foto) "La maggioranza -prosegue- sta gia' mostrando al riguardo un importante elemento di coesione: tutte le sue anime condividono l'intento di concludere entro la fine dell'anno l'iter del disegno di legge sul welfare, che recepira' il Protocollo definito da governo e parti sociali. Sono ottimista anche in merito alle ipotesi di

modifica: su pensioni, lavori usuranti e precariato confido troveremo una sintesi, utile a dare da un lato risposte ai bisogni dei lavoratori e dall'altro maggiore linfa ad una coalizione in difficolta'''.

 
 
 
 
 

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