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« Non voglio ballare il ta... | Lo cose che detesto in milonga » |
Post n°20 pubblicato il 04 Febbraio 2007 da felipelcid
Domenica sera tranquilla, sono appena tornato da Ragusa dopo la mezza maratona e una mangiata pantagruelica, e sto valutando se andare a ballare o meno. I pro: un po’ di relax, si incontrano amici ed amiche, si scambiano due chiacchiere, qualche bel tango che rilassa i muscoli ed il cervello. I contro: i muscoli hanno una bella dose di acido lattico da smaltire, non fare un salto alla milonga virtual, scordarsi di andare a dormire presto. Nel frattempo uno squillo di telefono ed un numero non identificato sono le 21.45. Pronto? – il tono è assolutamente interrogativo anche perché chi risponde non ha la minima idea di chi possa essere. -Felipe sono A. siamo ai Candelai, non balla nessuno, vieni?- era una voce femminile un po’ preoccupata - Ok arrivo subito- tutti i dubbi erano fugati qui si tratta di un battesimo della milonga e non posso perderlo. Mi preparo in un lampo, e vorrei vedere si tratta di prendere le scarpe e via. Non incontro traffico e trovo anche parcheggio nei vicoli alle spalle di via dei Candelai. Qui un tempo c’erano i produttori e venditori di candele, adesso è un continum di pub e di locali durante il fine settimana di popola di ragazzi di varie età che trascorrono le serate a parlare, fumare, bere, parlare, fare conoscenza, abbordare, baciarsi, scherzare, cinghialeggiare, correre in motorino in mezzo alla gente, fare progetti, venire a ballare anche il tango. Entrando nel locale li individuo subito sono proprio al primo tavolo all’ingresso, barricati dietro il tavolo, con gli occhi grandi così. -Felipe!- hanno l’espressione di chi trova un amico o un parente in paese straniero- ma qui sono tutti bravissimi, tu ci hai detto che potevamo venire a ballare ma qua sono tutti troppo bravi noi ci vergognamo! -Ciao, ma che vergogna avreste dovuto vedere me quando ho messo piede la prima volta in milonga. Mi cambio le scarpe e si comincia. A. è tesa impaurita, ma il secondo ed il terzo tango sono tranquillità in progressione, anche S. è tesa ma anche lei si rilassa e balla, balla. Adesso tocca agli uomini: - forza ragazzi, non vi preoccupate cominciate con le vostre compagne di corso e ascoltate la musica fate, cose semplici, anche solo camminare a tempo scoprirete quanto è piacevole- Mi allontano dal gruppetto e vado un po’ lontano a salutare la musicalizador. Dalla sua posizione si domina la sala, tra le coppie che ballano ci sono anche quelli dei cui primi passi sono responsabile: è forse come avere insegnato a muovere i primi passi ad un bimbo e poi lo guardi camminare da solo… |
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