SI SMURA!!

Si dice Minzolin ma sa di Manzotin: l' informazione pre-cucinata, inscatolata e pronta, ad uso e consumo del regime.

Minzolin poverino non comprende. Non capisce perché 100-300000 persone (compreso il sottoscritto) abbiano sentito ieri il bisogno di manifestare per la libertà di stampa. Mi verrebbe da dire: non é colpa sua. Mi verrebbe da dire: é soltanto un utilizzatore finale di realtà. Uno che senza saperlo va a letto con una realtà truccata e pagata da altri.

Ma non é così: lo sa lui e lo sappiamo anche tutti noi. L' “incomprendente” non é in buona fede. Ed il modo solo apparentemente abile con cui costruisce le sue argomentazioni lo dimostra. A primo acchitto mi sembrava interessante cercare di capire i trucchetti da retorica di basso impero utilizzati dal giornalista in scatola, che gioca a fare il pesce in barile. Peccato che la cosa é meno stuzzicante del previsto, visto che il nostro utilizza sempre gli stessi due stratagemmi: infarcire frasi senza senso di parole strausate ma che suonano bene. E fare di tutta un erba un fascio. Al mio paese si dice: parlare a orecchio (o per sentito dire).

Prendiamo per esempio una delle prime frasi pronunziate dal Minzolin-notizia in scatola.

“In un Paese dove negli ultimi tre mesi sono finiti nel tritacarne mediatico Berlusconi, l’avvocato Agnelli, l’ingegner De Benedetti, l’ex direttore di Avvenire, il direttore di Repubblica e tanti altri, denunciare che la libertà di stampa è in pericolo è un assurdo”.

Allora: le cose interessanti qui sono due. 1-L'ordine dei nomi. O meglio la scelta del primo e dell'ultimo nome, che sono quelli che poi si ricordano. Berlusconi e Repubblica. In mezzo una serie di nomi. Ma ciò che rimane nella testa di chi ascolta magari un po' distrattamente, é che in fondo tra Berlusconi e Repubblica (almeno per quello che riguarda il fatto di essere finiti sui giornali) non c'é molta differenza. 2-Naturalmente non viene detto che sui giornali queste persone ci sono finite per motivi molto diversi. In particolare mentre al signor B sono state rivolte delle domande (alle quali ancora non ha risposto), Repubblica é stata citata in giudizio (come sanno anche i bambini) per aver rivolto le domande stesse. C'è una bella differenza, no? Per Minzolin-notizia-a-scatola-chiusa pare che le due cose si equivalgano.

Il nostro va avanti:”L’informazione è diventata il teatro di uno scontro di potere” dice. Ancora una bella frasetta ad effetto con tre parole chiave "Informazione", "teatro" e "scontro di potere". Ma che cosa vuol dire? Assolutamente un bel nulla.

L'informazione non é il teatro di uno scontro di potere. Casomai é il controllo dell'informazione ad essere al centro di uno scontro. Tra noi, quelli che vorremmo un'informazione libera e basata su fatti. E chi detiene un potere monopolistico dei mass media: il controllo su tre televisioni private a diffusione nazionale (di cui una pure abusiva) e su due televisioni pubbliche nazionali le sembra cosa da poco? Mi viene un dubbio, caro Minzolin-rin-tin-tin: ma non é che per caso l' hanno congelata 30 anni fa e l'hanno scongelata ieri?

A seguire (anche se mi sono già scocciato di andare appresso alle argomentazioni senza senso di Minzolin-notizia sotto-vuoto-spinto) il nostro fa un altro "fascio" (nel senso di tutta l'erba, intendo) con la storia che “negli ultimi 10 anni ci sono state ben 480 querele di politici contro giornali, il 68% delle quali presentato da esponenti di partiti di sinistra. Mi chiedo: è possibile che la libertà di stampa sia stata messa in pericolo solo dalle querele di Berlusconi”.

La risposta é: si. In nessun paese del mondo un primo ministro si é mai permesso di querelare un giornale per aver fatto delle domande. Se lei si stupisce e non capisce perchè, le cose sono due: o ci é o ci fa. In ogni caso non vale proprio la pena di spiegarglielo.

Per finire il nostro paventa l'avvento (bisticcio di parole voluto) di un fantomatico  "regime mediatico". Si può sapere che vuol dire?? Boh? Ma ammetto che un certo effetto lo fa: un accostamento inedito tra due parole che non c'entrano niente l'una con l'altra. Una cosa alla Bondi insomma. Continui cosi signor Minzolini! Chissà che non la facciano sottosegretario alla cultura!

Si smura!

Gabriele Amore