Creato da: skasso77 il 22/11/2005
Considerazioni e pensieri sparsi sulle quotidiane follie e non...giusto per parlare un pò di tutto!

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Lu nonnu spiertu. (Trad. Il nonno figo)

Post n°8 pubblicato il 26 Novembre 2005 da skasso77
Foto di skasso77

A proposito di follie e cose strane della vita, giusto oggi pomeriggio parlottando qua e là con una carissima amica sono stato il fortunato ascoltatore di questo raccontino che mi accingo a condividere con voi. Qualche lettore più anziano non mancherà di sentirsi rincuorato da ciò che leggerà. Dopotutto anche questo dilettevole aneddoto ha una sua morale. ^_^ Ma questa sarà coscientemente (seeeeeee vi piacerebbe!!!) analizzata alla fine.

Il racconto ha inizio in una calda giornata d’agosto, correva l’anno terrestre 2005 d.c. (axx così sembro il capitano Kirk :-p ) quando in quel di Melpignano (Le) si festeggiava la notte della taranta alla quale molti di voi avranno partecipato.

La mia amica e il suo nonnino ottantenne decidono di recarsi nel sopraddetto paese onde prendere parte alla festa commemorativa di questo nostrano nonchè tradizionale ballo.

Alle ore 15:00 circa giungono a destinazione. Il nonno da buon veterano di eventi similari inizia immediatamente a fare amicizia con chiunque gli capiti a tiro.

Ore 16:00 tra una chiacchera e l’altra il nonnino e la nipotina fanno prendere il volo al primo litro di vinello…

Alle 16:30 la dolce nipotina fa scattare il primo spinellino… poco tradizionale ma in piena sintonia con l’atmosfera della festa… a sua discolpa rivolgendosi al nonno che già la guardava con occhio sospetto, dice: "nonnu iti ca ete nna sigaretta" (nonno vedi che è una sigaretta) e il nonno con ancor più furbesco dire replica: "Fuma fù" (fuma fuma…) frattanto tra un tirino di spino e un sorsetto di buon mieru (vino) giungono le ore 19:00… in questo breve lasso di tempo il secondo litro di vino facendo compagnia al primo, prende il volo! Contemporaneamente ha inizio l’attesissimo concerto e il nonno come stregato dalla musica, apre le danze e dà inizio al suo ballo. Come molti di voi avranno già previsto immediatamente intorno al "giovane" vecchio si formano orde di ragazzi intenti ad ammirarne la sua stupefacente performance. A questo punto la coscienziosa nipotina si rivolge al suo consanguineo dicendo: "Nonnu iti ca nu pueti chiù fà ste cose, mo fermate" (Nonno vedi che non puoi più fare queste cose fermati ora) e lui scaltro e sveglio come un lupo che ha appena fiutato l’odore della preda giovane e dalla carne tenera replica: "Propriu moi ca me sta sentu nnu sciuanottu?" (Proprio ora che mi sento come un giovanotto?) Dopo innumerevoli tentativi di convincimento il caro nonnino si arresta, ma nel frattempo era già giunta la mezzanotte, ora in cui la carrozza si trasforma in cucuzza (zucca), ma la maga, dall’alto della sua perdizione, continua stregare l’atmosfera. Una giovane donzella turista appropinquatasi al nonnino con l’ingenuità dell’insetto che posatosi sul petalo della pianta carnivora pone fine alla sua esistenza; chiede al nonno: "Ma cos’è la taranta?" a questo punto il nonno rinvigorito dalla domanda appena postagli s’infiamma e inizia a raccontare quella che è la nostra tradizione, la giovane senza nemmeno sapere come, dopo qualche minuto si ritrova a ballare con l’arzillo vecchietto insieme a una calca di accaniti sostenitori. Dopo aver fatto ballare decine di ragazze tra cui l’allegra e giovane nipote giungono le ore 01:30 am e sul palco fanno il loro ingresso i mitici Sud Sound System (gruppo salentino che ha da tempo immemore conquistato gli allori della popolarità nazionale e non) e iniziano a cantare… con sommo stupore il nonno cantava a memoria e in tempo perfetto le loro canzoni. La mia amica incuriosita da cotanta sapienza pone il seguente interrogativo al suo nonnino :"E sine ca canusci Santu Paulu Meu… ma mo li sud a ddù l’hà ‘ntisi?" (E va bene che conosci Santo Paolo Mio… ma i Sud dove li hai ascoltati?) e lui prontamente ribadisce: "T’ha scerratu lu discu a casa noscia e ieu e nonnata ogne tantu lu mentimu e lu ballamu… su spierti sti vagnuni" (Ti sei dimenticato il cd a casa nostra e io e tua nonna ogni tanto lo mettiamo e lo balliamo, questi ragazzi sono proprio fighi) a questo punto l’unica cosa da controbattere si era miseramente ridotta era uno stralunato:"Va bè!!!"

Tra un pacifico scambio di opinioni e qualche altro sorsino di vinello si eran fatte le 05:00 am e i protagonisti di questa storia eran nel frattempo giunti alla stazione dove attendevano il mezzo che gli avrebbe ricondotti sani e salvi alla loro dimora. Tuttavia galeotta fu anche codesto luogo, laddove incontrandosi con una ragazza intenta a praticare l’antichissima arte del cylum (pipa adibita al consumo di sostanza //salviosa) il nonno interrompendo il religioso silenzio della stazione esclama gridando:"Beddrha mia sta tiri comu ci ete matinu fermate moi no!?" (Bella mia stai tirando come se fosse mattino, fermati adesso no!?) , tale esclamazione risuonò in tutta la stazione come un fulmine a ciel sereno suscitando la risata generale della cospicua folla che attendeva il treno…

Si giunge così al tanto ambito ritorno alla dimora, luogo, nel quale, i nostri amici erano attesi da un temibilissimo nemico… la NONNA che alzatasi di buon mattino era pronta ad accoglierli sull’uscio. La nonnina (detta così sembra quella tenera e dolce di Cappuccetto Rosso…) rendendosi conto che il suo non più "anagraficamente" giovane maritino era rientrato a casa inconfutabilmente brillo, fa le sue rimostranze alla nipotina, la quale essendo meno lucida del suo nonno non sapeva cosa rispondere… in suo soccorso interviene ancora una volta la scaltrezza del mitico vecchietto il quale dimostrando per l’ennesima volta di avere la risposta più pronta di Bruno Vespa e affrontando la moglie con fare quasi bellicoso le dice:"Si scelusa percè ormai si bbecchia" (Sei gelosa perché ormai sei vecchia) allorchè l’energica nonnina imbraccia "lu lleanaru" (il matterello) a mò di clava, e, scagliandosi con fare ancora più bellicoso costringe marito e nipote che nel frattempo si sbellicava dalle risate, alla ritirata su un comodo letto. Una volta giunto il pomeriggio e abbandonati da Morfeo i nostri protagonisti si reincontrano nel tinello e il mitico nonnino con le batterie ormai ricaricate dal riposino rivolgendosi alla mia amica le dice con fare innocente:"Ci campu me porti puru l’annu ci ene?" (Se sono ancora vivo mi ci porti anche l’anno prossimo?) e lei ribatte:"D’accordo basta solo che non alzi il gomito come ieri!"

Io dico che questo allegro e simpatico vecchietto è un MITO degno del Guinness dei primati!!!

Morale della favola… io ne vedo più di una:

-Volere è potere…

-L’età non conta…

-Gallina vecchia fa buon brodo…

Quello che conta è continuare ad andare avanti sempre e comunque perché come dice la nonna: "Tra nnà lacrima è nnu rimpianto me fazzu nnà lacrima!" (Tra una lacrima e un rimpianto mi faccio una lacrima!)

Io aggiungo che mi faccio anche una mezza cassa di birrocce e qualche rametto di //salvia… l’importante è guardare oltre la linea dell’orizzonte senza timore alcuno!

Notte a tutti/e ^_^

 
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