Empire Of slack

I Moore XXII


"Ma..." E ristetti immobile. Quello strano essere che era stato un uomo si voltò e mi squadrò con attenzione dietro il reticolo dei suoi cento occhi.Fece una smorfia e s'accoccolò sulle gambe esilissime e non tolse il suosguardo multiforme dalla mia figura. Mi venne un groppo in gola e una strana compassione mi compresse la testa fino a farmi scivolare una lacrima dalle ciglia. Philip Stone nemmeno si accorse del mio cedimentoa causa della profonda oscurità, ma intuì il succo della mia domanda."Fu quindici anni fa: qualcosa di mostruoso, forse quello che chiamanometeorite cadde sulla terra dentro il letto del torrente che stiamo seguendo.Fu un'esplosione che scosse la terra alle sue fondamenta ma non se ne parlò sui giornali. Era una zona relativamente disabitata, popolata da stranefamiglie, anche se numerose, e lo sceriffo di allora si decise a fare un brevesopralluogo per poi darsela a gambe. Restammo noi, gli Hendrix, i Fillmore,gli Stewart, i Forrest e pochi altri nuclei ma capimmo subito che per noi le cose sarebbero cambiate, e in peggio. E questa è la ragione." Indicò con il dito alle sue spalle e mi diede la torcia elettrica. La accesi e lo intravidi.Stava almeno un chilometro più a valle ma la sua massa era talmente formidabile da risaltare con chiarezza pur nelle tenebre più fitte. Era ciòche, nei miei giri di controllo, avevo sempre scambiato per un'imponentepiattaforma di basalto e malachite, con venature di quarzo. Ora stavo realizzando la mostruosità e l'estensione di quella cosa: aveva letteralmentetroncato il letto del terreno e abbattuto alberi e vegetazione tutt'intorno,creando uno scoglio proveniente dallo spazio dalle dimensioni impensabilie dalla fattura malsana. "Ma quanto..." Balbettai attonito. "Nessuno si è maipremurato di misurarne l'estensione e la compattezza. solo uno dei loro scienziati, Thomas Dexter, ha fatto un sopralluogo e se n'è andato dopodue giorni crollando il capoccione. Continuava a ripetere che a contattocon l'atmosfera terrestre quella roba avrebbe dovuto disintegrarsi...cheera una cosa inspiegabile...etc...etc...Poi nessuno si è più fatto vedere,e nessuno si è preso la briga di esaminare da cosa sia composta quellaroba. Io non ne ho la più pallida idea." Gli esposi la mia opinione che non fosse né basalto, né malachite, né quarzo: "Assomigliano, e Io stessomi sono ingannato. Per me era una collina naturale piantata in mezzo a un territorio regolare...un'escrescenza." "E forse di quello si tratta" ChiosòPhilip Stone tornando a levarsi sulle gambette malferme. Dalla sua boccaminuscola provenne un'imprecazione: "L'unica cosa certa è che si tratta di un'autentica maledizione, una specie di proiettile blasfemo provenientedallo spazio siderale. E guarda come mi ha ridotto in questi quindici anni!"Si grattò il braccio sinistro con una specie di chela, o dito destro e poi mi fece cenno di proseguire: "Gireremo intorno al maledetto scoglio! Vi hanno fattola loro casa i Johnson, ed è meglio, molto meglio evitarli."(Continua)