Empire Of slack

I Moore XXIX


"Allora siamo tutti nella stessa barca. Vai sulla porta e digli quello che ti ho appena suggerito." Sparai ancora, questa volta verso l'alto,facendo un buco poderoso nel soffitto della stamberga. Mercier assentì vorticosamente mentre potevo percepire l'agitazione propagarsi fra le file di quegli che ci attendevano, là fuori. L'ondatadi paura e perplessità superava le pareti e mi giungeva alle narici,impregnandomi ancora più di violenza e brutale determinazione.Il chimico si levò dal pavimento e con passo esitante si portò versol'ingresso sempre tenendosi la pancia. Io tolsi la barricata e gli intimai di aprire la porta mentre gli strani personaggi che popolavanola casa si raccoglievano in un angolo, intirizziti dalla paura. Mercieruscì fuori, leggermente all'aperto e Io mi tenni indietro di qualchepasso posando il fucile a canne mozze e impugnando il winchestersemiautomatico. Davanti a me vedevo ondeggiare la schiena del tecnico e cominciai a udirne le parole smozzicate: "John BaptistMoore, ascoltami! Il tizio ha intenzione di demolire tutta l'attrezzaturae contaminare i pezzi di meteorite se non verrà lasciato passare. Sgomberate il campo o farà saltare tutto, poco gli importa che sottoci rimanga anche lui. L'ho conosciuto. Mi senti?" Il silenzio più implacabile lo accolse. "Ha aperto un buco in pancia anche a me.Non si fa scrupoli. Penso che abbia anche delle granate con sé. Lascialo andare o ci perderemo tutti." Potevo immaginare i conciliaboliin corso fra gli assedianti. I loro dubbi e le loro perplessità e temevo che il mio bluff alla fine sarebbe stato scoperto. Nella realtà cercavosolo di guadagnare tempo per fare esplodere l'intera baracca e il prezioso materiale di ricerca che vi stava. Poco mi importava che mi lasciassero passare a mani nude; ero fermamente intenzionato adistruggere i progressi che avevano fatto quei serpenti nell'analisi deireperti. Così volevo unicamente che quei delinquenti si scostassero di un centinaio di metri per potere agire indisturbato nel minare l'abituro dei Moore, se avessero preteso di restare nei paraggi mentreuscivo con il tecnico sarei stato perduto. "Arretrate di ducento passi!"Urlai dalle spalle di Mercier. Il silenzio più assoluto mi accolse ancorauna volta.(Continua)