Empire Of slack

I


Il grano dal lòglioPhil smorzò la sigaretta mentre Marta arrivava con le bracciaattaccate al corpo e le mani ciondoloni. Non era bella in sensocanonico, capelli neri oltre il collo, pelle bianchissima, qualchetatuaggio (soprattutto scritte ieratiche) e occhi scuri. "Ciao" Dissee lo baciò con qualche grammo di trasporto. "Lavorato?" "Stamattina."Phil fece crocchiare le dita e tornò a baciarla sul collo. Voleva il suoodore, per il momento non gli necessitava il suo corpo. "Stress?" "Beh,è il mio lavoro." Rispose lei. "Andiamo a berci qualcosa." Due cioccolatecalde?" "Sì, ok per me va bene." Si presero per mano e percorsero tuttala kurfurstenstrasse sino all'Einstein. Entrati, si sedettero e ordinarono quello che avevano da ordinare. "C'è un gelo da morire." Fece Lei accavallando stancamente le gambe troppo esposte al freddo. Philera bizzarramente pensieroso e cominciò a pensarla al lavoro senzaprovare la minima sensazione, né bella né brutta. Lo lasciava anodinoil fatto che lei lavorasse nel porno, le emozioni non affioravano, la foiasi spegneva come un fiammifero. Era lui a vederla alla sera, quando si spogliava e sembrava una bambina, magrissima e col culetto piccoloda starci in una mano. Solo allora pensava a come si guadagnasse la vita, e non la giudicava. "Domani ricomincia a nevicare." Fece lei e luifissò la vita di Berlino attraverso la grande vetrata con la scritta in ocra."Già. è gennaio." "Alla fine Burton è morto." Lui spalancò gli occhi e presea fissarla, incredulo: "Così veloce?" "Una forma relativamente rara. ti mangiain fretta. alla fine pesava 40 chili. "Burton." Mormorò lui a bassa voce. Era uno dei colleghi della sua ragazza che più gli erano andati a genio quando lo aveva conosciuto: Un texano che leggeva Reich e si snebbiava con i videogiochi. Gli dispiacque. "Anche John Ormond è fuori dai giochi, vero?" Marta si passava indice su medio lasciandoli scorrere: "Lo hanno beccato in tempo.tirerà in lungo per più vita. Nel cast hanno preso un rumeno, Mircea Stancu." "Stanco." "Come?" Phil era mezzo italiano e sorrise: "Nella mia lingua significa affaticato, Mude..." "Più che altro è stronzo, lo sanno che non faccio rapporti anali. è una specie di bestione dai capelli a spazzola.parla cinque-sei lingue, tutte male. Lavorava in un cantiere. Un tipo molto noioso, rimpiango Burton." Fecero una pausa cercandosi le dita e contandosile minuscole rughe. "Col giornale come va?" Phil lavorava per il Drache. Unmensile d'arte con fondi governativi. "Bene. C'è uno staff competente. Hopubblicato qualcosa su Michele Rosati, un tizio che lavora sulla metallurgia.Ne ricava fiori che pianta in humus vero. Effetto straniante ma bello." Hai da fare nel pomeriggio?" "Io no, e tu?" "No, niente." "Allora andiamo a casa.ho voglia di toccarti." Phil rise e si riaccese. Condivise l'espressione alla paperino della sua compagna e si alzarono dal loro tavolo.(Continua)