Empire Of slack

VII


Il grano dal lòglio"Mai bere a stomaco vuoto". "Lo dice anche mia madre." "Al massimopotrei essere tuo fratello." "Hai già un fratello...non ti basta?" Phil capìche i nodi stavano arrivando al pettine, ma davvero non riusciva a decifrare l'espressione languida di Costanza. "Non mangi? Non hai fame?" "Più tardi. Forse qualcosa..." "Senti, mi dispiace per quello che sta capitando con Lawrence." "Cosa significa? Mi compatisci. non ho bisogno di stronzate mielose." Phil sentì le dita magre di Costanza sfiorargli la coscia sinistra mentre arrivava la vodka doppia per la ragazza.Lei ne vuotò metà in un sorso, poi insistette a toccarlo sul tessuto dei pantaloni sempre più verso il centro. Il giovane uomo sentì la mente entrare improvvisamente in un black-out, il cervello farsi gelatina e le gambe iniziare a tremare. "Che significa tutto questo?" Biascicò, ma fece fatica a riconoscere la propria voce talmente si era ridotta a un'esile e sottilissimo falsetto. Costanza tolse improvvisamente la mano e sorrise.Poi vuotò il rimanente del superalcolico. "Ti ripeto: mi stavi seguendo? Cosa vuoi da me?" Lui aveva ripreso forza non appena lei si era staccatae nell'istante che arrivava la sua portata. Sorseggiò la birra, pesante e scuracome le sue riflessioni, mentre lei si era improvvisamente alzata spingendo indietro la sedia: "Conta di più la tua integrità o la passione?" "Qui ci deve essere una trappola..." Disse sottovoce Phil, inorridito. "Una trappola? Beh, fratello, sai dove abito e adesso tornerò proprio là. Oggi attacco tardi il lavoro, se vuoi passare a farti un drink sai che ci sono, fino alle sei. Io e te abbiamobisogno di parlare." Poi si diresse con la falcata precisa delle sue lunghe gambe verso la porta d'ingresso del locale. In un attimo era sparita lasciandosolo il lievissimo eco dei vetri e lo stupore a mezza bocca di Phil. Lo stomacogli si era chiuso e masticava la salsiccia come fosse un pezzetto di plasticarosa. Comunque si impose di non dare nell'occhio e, con grande sforzo, presea terminare il pranzo. Quando fu alla cassa per saldare il conto si rese contoche la dunkel nera gli aveva ammorbidito le ginocchia e ottuso i sensi di colpa.Ordinò al banco una vodka Cossack e la ingurgitò d'un colpo solo. Poi salutòi gentili tenutari e prese la strada. Un tiepido sole stava spuntando dopo ilrimescolio dei fiocchi sottili e gli ferì per un attimo le pupille grazie al riflessosul ghiaccio. Stando attendo a non scivolare cercò di orientarsi con i pensierima fu solo in grado di accendersi una sigaretta e osservare gli anelli di fumouscirgli dalla bocca. Un brivido lo stava percorrendo tutto: era paura ma anche esaltazione; era a un tiro di schioppo da Oranienstrasse e Costanzalo stava attendendo, per fare cosa Dio solo lo sapeva. Scopare? Impossibilepensò. Una situazione troppo perversa e intricata. Eppure quelle dita sulla coscia...fantasie! tagliò corto...Era sempre stata una provocatrice e una tipa acidamente scherzosa. Era il suo modo di fare...anche quello che era avvenuto al Curry 36. Si accorse che il mozzicone di cicca gli stava bruciandole dita e lo scaraventò a terra sibilando una bestemmia. Il casino si era impadronito della sua vita ordinaria e felice e lo stava mordendo all'orecchioversandovi, al contempo, parole viziose. Gli venne la voglia di urlare forte ma invece si incamminò verso Oranienstrasse. (Continua)