Empire Of slack

VIII


Il grano dal lòglioGirovagò a lungo nei pressi del portone di Costanza, cercando di indovinarequalche movimento attraverso le tendine delle finestre, poi si accese un'altra sigaretta tornando a osservare gli anelli di fumo che, con sempre maggior perizia, faceva uscire dalla sua bocca. Il sole stava calando e il vento prendevadecisamente il sopravvento. Le maledette folate berlinesi. Ma lui, come fosse davanti al castello di Matilde di Canossa, esitava a fare il passo più lungo della gamba. Quando fu trascorsa mezzora si attaccò, dopo avere sputato, al suonodel campanello. Trascorsero altri cinque minuti ma nessuno ebbe l'idea di apriree Phil pensò: "Mi ha solo preso in giro. Voleva dimostrare la sua forza." Poi si scostò improvvisamente una delle tendine al terzo piano e apparve il volto diMarta, la sua ragazza. Almeno, era sicuro al 70 % che fosse lei. "Che razza di trappola è questa?" Rifletté. "Cosa stanno allestendo le due gemelle?" Ebbe all'improvviso la voglia di girare i tacchi e di fare dietrofront mettendosi persinoa correre, ma il suo orgoglio gli impedì di attuare una simile ritirata. "Meglio l'ignoto che l'incerto" Si rassicurò alla fine. Un trillo improvviso fece aprire il portone e lui si incamminò per le scale fino al terzo piano. Adesso era serenoe l'eccitazione visionaria lo aveva abbandonato. Se Marta era in casa non v'erano problemi di sorta tranne il dubbio su cosa volessero effettivamente da lui, e cosa si aspettassero dagli sviluppi della situazione. Arrivato al pianerottolo esatto entrò dalla porta spalancata e cominciò a chiamare:"Marta...Marta dove sei?" Nel salotto non c'era nessuno, poi lui sentì nettamente lo scroscio dello sciacquone e un minuto dopo Costanza era davanti ai suoi occhi, vestita solo di un maglione sformato che le giungevaalle rotule. "Chiudi la porta, per favore." Lui obbedì e poi lei gli chiese perchéavesse chiamato la sua fidanzata. Lei era sola in casa come già aveva anticipato al Curry 36, la sorella stava chissà dove. "Non ti entusiasma la cosa?" "Perché dovrebbe?" Lei lo afferrò per il collo e lo baciò senza incertezze. Ma Phil era rigido e si guardava intorno. Costanza si esasperòimmediatamente e si sdraiò sul divano alzando il maglione sino ai fianchi.Le gambe erano affusolate e bianchissime, i piedini minuscoli e invitanti. Il giovane sentì un'erezione improvvida farsi strada nel tessuto delle sue mutande. Fu vicinissimo allo spogliarsi rapidamente ma restò abbottonatoe sconvolto. Ogni tanto lanciava occhiate verso la cucina e la camera da letto mormorandosi: "è una trappola. è una fottuta trappola." Poi si sedettea fianco della ragazza, andando sentimentalmente a tentoni. Le sfiorò un polpaccio e lei si tolse tutto, fino a restare nuda davanti al fidanzato di sua sorella. Lui fissò i piccoli seni con dei grossi capezzoli nel mezzo, poi le piombò addosso senza più cercare di connettere. Affondò in quella trincea di donna, armato solo della sua follia momentanea. Durò mezzora. Poi lui si rivestì in fretta e scappò via senza nemmeno guardarla o salutarla. Presele scale alla velocità di una lucertola braccata da monellacci e fu in strada con il cuore in gola. Piano piano ricominciava ad associare i fatti alle ideee nemmeno percepiva il freddo delle tenebre incipienti mentre prendeva ad allontanarsi con passo svelto senza sapere dove si stesse precisamentedirigendo. Pensava solo a mettere più chilometri possibili fra sé stesso e quella donna che lo aveva preso. Alla fine, esausto si sedette su una panchinaal Prinzessinengarten. Ammutolì riconoscendo il posto: aveva girato in tondocome un fesso e adesso si trovava a qualche centinaio di metri dalla casadi Costanza. Come la mosca che non sfugge al ragno. (Continua)