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il fatto del giorno 2
17/10/2011
Contnua l'altalena delle borse.
11/10/2011
Strano: le agenzie di rating declassano i debiti, sovrani e non, e le borse salgono. Non dovrebbe essere il contrario?
Macché: si tratta dei giochini della speculazione. Tutto quello che si scrive sulla correlazione negativa o positiva fra valutazioni dei rating e andamento delle borse è acqua fresca.
10/10/2011
Ieri Kenneth Rogof (Harward) ha scritto che la c.d. tobin tax sulle transazioni finanziarie è deletaria perché oltre a a produrre un calo del gettito, cioè un calo delle transzioni di borsa, eroderebbbe il volume dei capitali, e gli stessi lavoratori finirebbero per patirne le conseuenze. Io ne dubito. Sulla prima tesi mi chiedo cosa dovrebbero farci gli investitori con i fondi che continuano a detenere dopo la tassa? Circa la seconda, dieci parole: il capitale non è determinato dalle tasse sul suo impego.
22/5/2011
Anche l'Italia è sotto osservazione delle agenzie di rating. Temo che sia il preludio di un prossimo attacco speculativo.
2/5/2011
Ieri primo maggio di negozi aperti e di santi, mentre la disoccipazione giovanile è al 29%.
11/4/2011
Le Banche troppo grandi non possono fallire, perché il loro fallimento sarebbe di sistema. Se hanno problmi sono soccorse dagli Stati. Ma è proprio questa certezza la causa che spinge queste banche ad assumere rischi altissimi. Per cui il loro possibile fallimento è sempre in agguato.
21/3/2011
Comunque finisca, la guerra libica avrà conseguenze negative per l'Italia: se Gheddafi resterà in sella, si farà baciare anche i piedi; se cadrà dovremo vedercela con gli immigrati e, probabilmente, con il terrorismo.
16/3/2011
I giapponesi hanno i mezzi e forse ce la faranno a ricostruire. Ma in occidente non si pagherà nessun prezzo? Ne dubito.
3/3/2011
Ho l'impresione che il mondo occidentale, in nome della rel-politic, (leggi petrolio), stia abbandonando gli insorti libici al proprio destino di oppressi. Se sarà verificato, sarà un massacro.
Il fatto del giorno 1
24/2/2011
Il giornale tedesco BILD ha scritto qualche giorno fa: Mario Draghi non deve essere il nuovo governatore della Banca Centrale Europea; quando lui era il vice presidente, della banca Goldman Sachs, questa ha coadiuvato la Grecia a costruire il pateracchio del suo debito pubblico che tutta l'Europa sta ora pagando.
15/2/2011
Un signore, che è Presidente del Consiglio dei Ministri, è stato rinviato a giudizio per gravi reati. Mi sarebbe piaciuto che le due circostanze non fossero state contemporanee.
13/2/2010
Il popolo egiziano s'è svegliato ed ha conquistato la libertà. Mi ha ricordato l'Ode a Walt Whitman di F.G.Lorca che si conclude con questi due versi: "...si sveglia ogni cen'anni/quando il popolo si sveglia".
3/2/2010
Stamattina il TG1 ha fatto dire al presidente del Consiglio: presenteremo un piano per far crescere il paese del 3% e forse anche del 4%, in 5/a. Tralasciando il futuro del verbo 'presentare', c'è qualche economista che ritiene che il piano sia credibile?
27/1/201
L'EFSF ha lanciato con successo la prima emissione di titoli propri, per reperire i fondi di soccorso all'Irlanda: per 5 mln richiesti c'è stata una domanda maggiore di circa quattro volte. Speriamo che sia così anche nel caso di prossime, probabili emissioni.
4/1/2001
Il sole 24 Ore oggi titola: "Dalle PMI (Piccole e Medie Imprese) una spinta al PIL".
Meno male, visto che quello legato alla finanza è come 'il raggio verde': quando si vede è un'illusione.
1/1/2011
Gli interessi sui titoli italiani aumentano. Sembra una buona notizia, ma non lo è. Quando gli interessi salgono, significa che i compratori, temendo un default, pretendono di più.
20/1/2011
Pagano le proprietà o le utilità, i risparmi o le spese?
7/1/2011
Il banchiere è uno che vi presta l'omrello quando c'é il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere (Mark Twain).
Chi puņ scrivere sul blog
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due dati preoccupanti.
In questi giorni sono stati resi noti due dati:
— gli stati del mondo hanno accumulato debito pubblico per 2.200 mld. di dollari e 300 mld di euro per frenare gli effetti della crisi;
— gli enti locali italiani hanno accumulato debiti per 110 mld. per finanziare investimenti.
Al di là di ogni altra considerazione, queste cifre da capogiro sono preoccupanti.
I debiti pubblici prima, o poi, dovrebbero essere restituiti. Per essere restituiti, i bilanci pubblici dovrebbero contabilizzare avanzi primari (differenza fra entrate e spese al netto degli interessi sul debito). Fino ad ora i bilanci pubblici non solo non hanno avuto avanzi primari, ma sono stati in deficit. E niente ci dice che le cose cambieranno, non appena ci sarà la ripresa di cui, ormai, tanto si parla. Quindi gli stati dovranno contrarre altri prestiti, e lo potranno fare solo aumentando i tassi d’interesse. Ciò significa che, nel tempo, i tassi d’interesse saranno al rialzo, cosa che non farà bene all’economia: non ci sarà credito a tassi ragionevoli, non ci saranno nuovi investimenti, non ci sarà nuova occupazione, non ci saranno aumenti di consumi e sarà…nuovamente crisi.
In Italia il fenomeno sarà aggravato dal fatto che, al maggiore debito pubblico dello stato, bisognerà aggiungere i maggiori debiti degli enti locali, perché nessuno, nel frattempo, li avrà pagati, e, in Italia, gli enti che non pagano i debiti non vanno in bancarotta, come, per esempio, sta succedendo, attualmente, negli USA. Pagherà lo stato. Cioè, noi.
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