morti che camminano

LA BELLA GIOVENTU'

"PANINO PRONTO...SONO 3 EURO!" tiro fuori una banconota da 5 e aspetto il resto. "GRAZIE". Mi siedo sul muretto accanto la siepe e osservo. Sull'altro lato della strada è arrivata...la aspettavo...eccola...la bella gioventù!! Una massa uniforme di ragazzi e ragazze aspettano in piedi un posto in Paradiso. Si muovono come un solo essere, schiacciati l'uno all'altro, maschi e femmine, dentro i loro giacconi, unica arma a disposizione contro il freddo di questa notte. Davanti a loro si erge, come unica via da percorrere, una lunga scalinata che conduce dritta ad un portone di vetro sovrastato dalla scritta "SUGAR". Serata di inaugurazione. Tutti fremono per farne parte, impazienti, eccitatati, speranzosi di non essere respinti dall'ardua selezione. Ai bordi di questa scalinata, un ragazzo in abito scuro e baffi curati si accompagna ad un armadio di colore, con auricolare a seguito manco fosse "the bodyguard"; sopra di loro una ragazza su tacchi da 20, regge in mano la lista della speranza, attorniata da una luce abbagliante manco fossero le tavole di Mosè! I guardiani dello Sugar scrutano la folla, immaginando il potenziale dei poveri sudditi in piedi ormai da un'ora. Qualcuno entrerà. Qualcuno no. I sorrisi di gioia dei prescelti si mischieranno alle smorfie di delusione dei bocciati. Il circo apre le porte. "RAGAZZI SIETE PRONTI ALLA SERATA PIU' EMOZIONANTE DELLA VOPSTRA VITA??" Io guardo il panino e penso: "cazzo è già finito!" Un tiepido SI del gregge viene portato via dal vento. Una ragazza butta uno sguardo dalla mia parte. Le sorrido. Spero per me che sia nella lista dei bocciati, così da poterle dare ripetizioni! Il guardiano donna indica chi può entrare e chi no e guai a contraddirla. "FATE PASSARE GIANNI CHE HA LE RAGAZZE!" Un perdente nato, sfruttato da quattro fighe alte il doppio di lui, sale le scale sorridendo. Non sà che, varcate le porte del Paradiso, resterà solo con il suo mojito in mano, mentre le quattro fighe per le mani avranno altro. E così via. Il giudizio divino screma il gruppo. Le scale ora dividono in due gli eletti dagli sconfitti. Chi è fuori torna a casa avvilito, convinto più di prima che è e rimarrà un emarginato, illuso per un'attimo di poter percorrere le scale della beatificazione. Chi è dentro ora è dentro. Cazzo lui è dentro. Illuso ora di essere stato inserito in una casta superiore, quella della gioventù che conta. Fuori il mondo và avanti. Risate e lacrime, gioie e dolori, gente che lavora e altra che dorme, gente che cerca di sopravvivere tra mille difficoltà e che non ha tempo per essere giudicata da qualche coglione sulle scale dello Sugar. Io intanto saluto il paninaro e salgo in moto. Ultimo sguardo allo Sugar. No, di certo il Paradiso non è qui. Il vento mi porta via..