Vita di un IO

Caro amico si parla della povertà di Napoli, ma non capisco. Io sono di Napoli ma lavoro in Veneto. A Mestre vedo gente che cammina perolpiù in bici; invece qui girano perlopiù con macchinone da 100mila euro! Allora dove stà questa povertà? Mi spieghi come mai una casa nella "povera" Secondigliano costa il triplo di Mestre? Damiano

Il mio riferimento è ad una doppia povertà.
La povertà d'animo che non permette all'Italia di ribellarsi in maniera convincente da ormai troppi anni.
E la povertà vera e propria, in cui vive una sempre crescente fetta di popolazione (non certo solo a Napoli), che permette un maggiore controllo da parte dei poteri forti (che siano legali o meno).

Salve a tutti, sarò impopolare ma non sono d'accordo con tutto questo clamore sulla questione di Saviano. Saviano sapeva che certi "racconti" avrebbero dato fastidio ma per il successo ha deciso di correre il rischio, per soldi e successo e forse per amor di verità (ma solo dopo in ordine di successione). Si parla di eroe, io invece penso alla pubblicità che sta ottendo con questa storia delle minaccie, e con ciò non voglio dire che non siano vere, ma di certo prevedibili e quindi volontariamente scelte. Saviano è protagonista attivo delle sue scelte e non vittima. Cari signori, eroi sono stati Borsellino e Falcone che sono stati uccisi per amor di giustizia e per noi tutti, gli eroi sono coloro che come eroi si comportano sino alla fine, che rischiano la propria vita per un ideale superiore al denaro. Eroi sono quegli anonimi che vivono sotto scorta perchè hanno denunciato il racket, coloro a cui sono stati uccisi i parenti ma hanno continuato a lottare per semplice amore di giustizia. Saviano sarebbe stato un eroe, qualora avesse denunciato tutto ciò di cui scrive nel suo libro, in una caserma dei carabinieri, ma ha preferito farlo con un libro, piuttosto che farlo con denunce chiare con tanto di nomi e cognomi (che sarebbero state sicuramente più utili). Visto da questa prospettiva, lo considero privo di senzo civico, cosa che ha dimostrato preferendo egoisticamente il clamore del successo a denuncie silenziose che avrebbero portato a innumerevoli benefici investigativi, ovvi per il bene comune. Al limite, eroe sarebbe stato se il denaro ottenuto grazie al suo coraggio, lo avesso investito per migliorare il suo paese, per togliere i ragazzi dalla strada. Vi prego non parlatemi di eroe. Saviano è uno scrittore che ha avuto il coraggio di raccontare, e il suo coraggio è stato ripagato dal successo ottenuto. Non condanno la sua scelta, ma tutta la gente che lo ha santificato.

Per sostenere Roberto Saviano, noi del Riformista abbiamo voluto dare risalto ad una significativa campagna mediatica portata avanti dalla provincia di Caserta, in contrapposizione con le altisonanti petizioni calate dall'alto dai grandi quotidiani e firmate dai premi Nobel: è la gente comune che sostiene Saviano (come dimostrano gli innumerevoli posts di blog dove lo si difende), e a questo dato è obbligatorio dare spazio e importanza. E' questa la vera notizia da diffondere. La Camorra non ha paura dei premi Nobel. Per partecipare al dibattito e saperne di più visitate www.ilriformista.it e lasciate il vostro commento. FG

ciao sn mauro e sn di napoli , secondo voi ha fatto una cosa giusta a fare nomi e cognomi dei casalesi in un libro speculandoci sopra ? Io se fossi un camorrista e lo avrei tra le mani gli farei uscire tutti i soldi dal culo auno a uno . Quello che dico io vuoi fare un libro , vuoi denunciare la camorra nell'area casertana nn fare nomi e cognomi accussi t'abbusc e sord e vivi cmq

Caro Mauro... l'importante è che abbia fatto i nomi e che questo possa portare ad arresti e (direi quasi soprattutto) ad una consapevolezza e ad una sollevazione popolare contro la camorra. Con nomi e cognomi!

scusami "solo parole sparse" ma se tu sapessi qualcosa faresti la stessa cosa di Saviano ? e nn mi riferisco a scivere un libro, ma a denunciare i camorristi e cominciare una vita sotto protezione risp

Proprio questo è il motivo per cui lo appoggio. Ha avuto la forza di rinunciare alla propria vita per il bene della sua terra.

BRAVISSIMI MAURO,IL TUO COMPORTAMENTO è TIPICAMENTE NAPOLETANO,DI FARE TANTE CHIACCHIERE MA SENZA CONCLUDERE NIENTE E TI PARLA UNA NAPOLETANA,NON CI SI DEVE SOLO LAMENTARE CHE LE COSE NON VANNO,MA BISOGNA FARE COME SAVIANO CHE HA MESSO IN GIOCO LA SUA VIAT E TU CHE VIVI TARNQUILLAMENTE A CASA TUA,HAI ANCHE LA FACCIA TOSTA DI PARLARE,PER DI PIAù METTENDOTI NEI PANNI DI UN CAMORRISTA E NON DI SAVIANO TI DEVI SOLO VERGIGNARE

November 8th, 2008 at 9:58 pm Non sono berlusconiano, ma ciò che mi indigna non è l’innocente battuta del premier, ma il conformismo soffocante del politicamente corretto e dell’antirazzismo ideologico. Guai a dire “negro” (parola che in Italia non ha mai avuto significato offensivo), ma occorre dire “nero”, niente “handicappato”, ma “diversamente abile”,niente “zingaro”, ma “rom” o nomade”, e via dicendo. Si può sparlare della Chiesa e pure di Gesù Cristo, ma guai a toccare i gay e le lesbiche. Abbasso il Vangelo, ma la costituzione non si tocca! Voler limitare l’immigrazione significa essere “razzisti” o “xenofobi”. Bisogna pensare “corretto” e parlare “corretto” oppure i censori del conformismo ideologico, strumentalizzazioni a parte, ti sono addosso. E’ questa polizia del pensiero e del linguaggio che, fermandosi più sulla forma che sulla sostanza, impedisce alla democrazia di essere libero confronto e discussione tra i cittadini.