progettosolskjerianoIl nuovo futuro Solskjeriano |
IL GIOCATORE DI SCACCHI PARTE 1
IL GIOCATORE DI SCACCHI PARTE 2
IL GIOCATORE DI SCACCHI PARTE 3
IL GIOCATORE DI SCACCHI PARTE 4
MENU
I MIEI BLOG AMICI
Post n°306 pubblicato il 01 Marzo 2019 da sols.kjaer
|
Post n°305 pubblicato il 04 Gennaio 2019 da sols.kjaer
|
Post n°304 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da sols.kjaer
Buongiorno carissimi signori e signore. Per motivi professionali dovrò essere assente da questi meandri ma appena finirò i miei impegni tornerò e farò uscire dal box il resto delle puntate. Rispondo a Singer non ho smesso di scrivere, non ce ne bisogno e già stata scritta la storia anni fa e solo conservata al box. Mi raccomando fate i bravi, abbiate cura di voi stessi e dei vostri cari più vicini. Il mio ritonrno probabilmente sarà per primavera, dove andrò non potrò collegarmi per questioni di sicurezza. Appena tornò vi farò un fischio. Prviet |
Post n°303 pubblicato il 17 Novembre 2017 da sols.kjaer
Eravamo entrati in D.D.R. la farsa al confine passò senza intoppi, eravamo già a Suhl, prima grande città che trovammo sul nostro cammino. Ci fu una pausa di poche ore. Proseguimmo verso Lipsia sempre verso nord. ................................................ .................................................... A Potsdam ci fermammo ad un motel, giusto per passare la notte. La mattina seguente sarebbero mancati quei 150 km per entrare a Francoforte sull’Oder. Postdam era una città molto significativa nel periodo della guerra fredda. Pensa un po' caro Mario il ponte Glienicker Brucke detto anche “Il Ponte delle Spie” era usato dagli americani e dai russi per scambiarsi le spie catturate. Era un modo di barattare un prigioniero, se lo scambiavano su quel ponte, perchè da una parte c'era il mondo dell'Ovest e dall'altra il mondo ad Est. Il ponte era lungo 130 metri circa e largo 20. Costruito nel 1907 devastato durante l'entrata dei russi verso Berlino alla fine della seconda guerra mondiale, quando un orda di soldati russi devastavano tutto ciò che trovavano davanti, prima buttavano bombe e poi arrivavano migliaia di soldati a piedi a setacciare e ultimare gli ordini impartiti dal baffo alias Stalin. Poi il ponte fù ricostruito nel 1949 e successivamente nel 1961 fu chiuso al pubblico, furono messe da un lato guardie del mondo di Est e dall'altra parte guardie del mondo ad Ovest. In mezzo tanto acciaio e sotto c'era il fiume Havel. Al centro del ponte fu segnata una linea bianca che attraversava tutta la sua larghezza. Quella linea serviva per quando c'era lo scambio dei prigionieri tra il mondo di ovest e il mondo di est. Su quei 130 metri dal 1961 non passava nessun individuo se non per motivi di baratto. Forse qualche tartaruga, o magari qualche rana si era permessa di dormire su quel ponte, qualche uccello si era fatto il lusso di farsi un nido. Pure i ragni vagavano nella più totale tranquillità. Il silenzio di quei 130 metri rendeva surreale il mondo, nei periodi invernali la stessa nebbia creava un muro invalicabile che solo due piccoli lampioni uno ad est ed uno ad ovest davano la sensazione di essere nel mondo dei vivi. Dopo la caduta del vecchio mondo nel novembre del 1989, il ponte si sarebbe svegliato dal lungo sonno, fu aperto al pubblico. Forse quel ponte e meglio definirlo come del passaggio da un mondo sicuro ad un mondo globalizzato ma questa caro Mario è un'altra storia. Non mi offriva grosse garanzie di sicurezza quel motel, c'era un via vai di strani personaggi, decisi di rimanere a dormire dentro la finta ambulanza, c'era un carico prezioso nel sotto scocca, non potevo permettermi proprio ora che eravamo giunti quasi a destinazione diperdere il tutto. Non era semplice dormire con un occhio chiuso e uno aperto.Avevo fatto l'esperienza di anni e anni di sicurezza nel mai dormire in uno stato di puro relax, non sai mai cosa ti può capitare durante il sonno. E proprio in quel momento che l'individuo è più indifeso. Il giorno seguente alle prime luci dell'alba una foschia rendeva quel primo mattino un atmosfera magica. Pronti e via, si riparte, il peggio era passato, in un paio d'ore eravamo a Francoforte sull'Oder. Lasciai la donna con il bambino, erano liberi di andare dove volevano, non ti dico la felicità della donna quando gli dissi “Dubist frei” sei libera. Mentre Maurice e Kaleb aspettavano in ambulanza trovai una cabina telefonica alla stazione ferroviaria. Finalmente era giunta l'ora, dall'altra parte del telefono c'era Von Tirpitz. Gli spiegai che il dipinto era all'interno della finta ambulanza. Mi spiegò dove effettuare lo scambio. Da uno sfascia carrozze in periferia, al quartiere “Lebuser Vorstadt”. Ci sarebbe stata unaTrabant bianca a 3 porte con lo stemma della D.D.R. sul finestrino posteriore destro. Nel baule in un doppio fondo ci sarebbe stato il resto del denaro.Avrei consegnato l'ambulanza con la finta marmitta nel sotto scocca. Allo smontare della finta marmitta e dopo un controllo del dipinto mi avrebbero consegnato le chiavi della Trabant. Cazzo!!! quanto bel grano tutto messo in ordine...ahh come profumava di buono. Borse da viaggio una per Maurice e una per Kaleb e la loro parte dei soldi, un affettuoso saluto e via ognuno per la propria strada. Il resto del denaro lo misi in una valigia nella Trabant che usai per andarmene dal quartiere. Non feci molta strada, andai nel quartiere Obere Stadt. Parcheggiai l'auto, presi la valigia e un taxi fino ad andare dall'altra parte della città all'estremo sud di Francoforte sull'Oder, a Hohenwalde. Meglio dileguarsi lontanissimo dallo sfascia carrozze e dalla Trabant. Che goduria in quel periodo, senza le telecamere di oggi, i cellulari. Ai tempi addietro era facile scomparire nel nulla. Sceso dal taxi, cambiai un po' il look, presi degli occhiali scuri, buttai la giacca e ne comprai una nuova, anche un passaggio dal barbiere era fondamentale, taglio dei capelli quasi a zero e pulitura del viso dalla barba. Mi trovai un bel albergo dove riposarmi. Ne avevo tanto bisogno, ero stanchissimo.Desideravo anche una donna per farmi godere un po'. Chiesi all'albergatore una donna disponibile, avrei pagato bene. Gli avevo chiesto una bionda, una vera bionda, per assaporare anche il suo triangolino biondo. Arrivò Greta. In quell'istante che vidi Greta ripresi una frase che disse Dante nella sua Divina Commedia “Non vidi mai simile a questa...” .......................................... ............................................. Buon week end signori e signore...alla prossima puntata. Prviet |
Post n°302 pubblicato il 27 Ottobre 2017 da sols.kjaer
|
INFO
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
12 CANZONI DENTRO UN AGGEGGINO
1-Viaggio senza Bagagli
2-Dio uno di Noi
3-La Califfa
4-Ridevi
5-D'amore si muore
6-Metti una sera a cena
7-Chi Mai
8-Questa specie d'amore
9-Immagini del tempo
Inviato da: cassetta2
il 16/05/2023 alle 00:51
Inviato da: RomanticPearl
il 16/06/2020 alle 20:08
Inviato da: cassetta2
il 02/07/2019 alle 18:05
Inviato da: RomanticPearl
il 19/06/2019 alle 12:30
Inviato da: RomanticPearl
il 20/03/2019 alle 14:11