E neppur l'ombra di una principessa che vaghi per foreste misteriose, incantando col suo sorriso cerbiatti e farfalle.
Pensiamo talvolta che la nostra sia un'età senza più frontiere, senza più avventure. Il destino è al di là dell'orizzonte; quelle ombre che passavano al galoppo, rilucenti, si sono ormai dileguate.
Che bello, sbagliarsi! Principesse e cavalieri, incantesimi e draghi, avventura e mistero... non solo son qui pure adesso, ma son tutto quel che c'è e c'è sempre stato!
Nel nostro secolo, hanno mutato d'abiti, s'intende. I draghi indossano uniformi, oggi, vanno in giro in assetto da guerra, in tenuta da pronto intervento. I demoni della società, stridendo, piombano su di noi se solleviamo gli occhi da terra, se ci azzardiamo a svoltare a destra laddove ci hanno ordinato di girare a sinistra. Talmente astute si son fatte le false apparenze che principesse e cavalieri possono celarsi gli uni alle altre, possono celarsi persino a sé medesimi.
E tuttavia maestri di realtà vengono ancora a noi, in sogno, a dirci che non abbiamo giammai perduto lo scudo che occorre contro i draghi, che sta a noi cambiare il mondo come ci pare e piace. L'intuito non mentisce allorchè ci bisbiglia: Non sei polvere, tu sei magia!
LXXVIII. SPLEEN
e in un unico cerchio stringendo l'orizzonte
fa del giorno una tristezza più nera della notte;
quando la terra si muta in un'umida segreta
dove la Speranza, timido pipistrello,
sbatte le ali nei muri e dà la testa
nel soffitto marcito;
quando le strisce immense della pioggia
sembrano inferriate di una vasta prigione
e muto, ripugnante popolo di ragni
dentro i nostri cervelli dispone le sue reti,
furiose a un tratto espoldono campane
e un urlo tremendo lanciano verso il cielo
che fa pensare al gemere ostinato
d'anime senza pace nè dimora.
-Senza tamburi, senza musica, sfilano funerali
a lungo, lentamente nel mio cuore: Speranza
piange disfatta e Angoscia, dispotica e sinistra,
sul mio cranio pianta il suo vessillo nero.
della lotta - Speranza, che ti dava di prone,
non vuol più cavalcarti... Piega senza pudore
le ginocchia, ronzino che inciampi in ogni ostacolo!
Rasségnati, mio cuore, al tuo sonno bestiale.
Spirito affranto, bolso, antico razziatore,
per te nn han più gusto né l'odio né l'amore.
Clangore degli ottoni, pianto del flauto, addio!
Non tentarlo, piacere, questo cuore ingrugnato.
La vaga Primavera ha perduto il suo odore.
E più il Tempo m'inghiotte di minuto in minuto,
come la neve un corpo irrigidito;
non cerco più rifugio in una tana, ormai:
vedo il mondo dall'alto, tondo, intiero!
Vuoi portarmi, valanga, con te nella rovina?
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Post n°164 pubblicato il 07 Aprile 2009 da sonia_3_2007
QUESTA E' PER ME... |
delle foreste prima che si levi il vento,
del mare calmo della sera, di quelli che si amano,
della nostra anima,
poi c'è il silenzio che chiede soltanto
di essere ascoltato.
Romano Battaglia
Si chiama amore ogni superiorità, ogni capacità di comprensione,
ogni capacità di sorridere nel dolore.
Amore per noi stessi e per il nostro destino, affettuosa adesione
a ciò che l'Imperscrutabile vuole fare di noi anche quando
non siamo ancora in grado di vederlo e di comprenderlo -
questo è ciò a cui tendiamo.
HERMAN HESSE
e di dolore
e di pensieri,
restar sospesi ansiosi nel tormento,
esultando fino a toccare il cielo, afflitti a morte...
Felice è solamente
l'anima che ama.
J.W.Goethe