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 LA PARABOLA DI GESU' SU MARTA E MARIA.

   Maria se ne stava seduta a conversare con Gesù e i suoi discepoli, Marta ordinava in casa e cucinava. Ad un certo punto Marta incominciò a sbattere i piatti accusando Maria di non fare nulla, lamentandosi di dover fare tutto da sola mentre la sorella chiacchierava. Gesù, inaspettatamente per Marta, rimproverò proprio lei. Per Gesù Maria si stava comportando proprio bene, era lei che aveva ragione. Perchè per Gesù l'importante è stare con le persone, pensando un pò anche a sè stessi, non solo preoccuparsi di ordinare e cucinare per loro. 


  Questa breve parabola mi fa pensare un pò al mio modo di essere come la sopra citata Marta, sorella di Maria. Io ho commesso e ancora mi rendo conto che sto commettendo gli stessi errori: sostenere gli altri a scapito di me stessa! E questo in gergo medico credo si chiami: co-dipendenza. Vale a dire: quando una persona fà in modo che sia influenzata in modo eccessivo dal comportamento di un'altro ed al contempo cerca di controllare in modo eccessivo quello stesso comportamento.

  Ho letto che le caratteristiche del co-dipendente e in cui mi sto riconoscendo sono queste:

-    CONCENTRARE LA LORO VITA SUGLI ALTRI;  ed io questo l'ho fatto in passato e sto continuando oggi con i miei figli, seppur maggiorenni.
-    LA LORO VITA CHE DIPENDE DAGLI ALTRI; spesso mi lascio influenzare anche sul lavoro e sempre a mio discapito. Nell'affettività famigliare poi, manco a parlarne: vengono tutti prima dime.
-    AIUTANO GLI ALTRI INVECE CHE SE STESSI; quante volte (orami ho perso il conto) mi sono ritrovata nella disperazione purchè le persone a me care potessero stare fuori dagli "impicci". Per non parlare poi delle amiche: se potevo farsì che stessero bene....io vivevo "rispecchiandomi" in loro. Ora forse in questo caso, sto allentando la "pressione".
-    DESIDERANO LA STIMA E L'AMORE DEGLI ALTRI; pur di farmi stimare a amare quante volte mi sono lasciata calpestare.....quante volte ho "elemosinato" ciò che mi spettava di diritto.
-    ANTICIPANO I BISOGNI DEGLI ALTRI; ebbene anche quà ho "primeggiato". 
-    ATTRIBUIRE AGLI ALTRI IL PROPRIO MALESSERE; è come voler far scontare agli altri tutto ciò che non riesci a fargli capire con una sana chiacchierata.
-     AVVERTONO SINTOMI D'ANSIA E DEPRESSIONE; è quella stanchezza mentale che ti fa mancare le forze per reagire e allora ti vengono pensieri negativi per te stessa e gli altri......e cerchi di reagire, ma non ci riesci e t'incupisci......
   Ne potrei citate tanti altri, in ognuno sono quasi sicura che troverei una parte seppur piccola di me. Mi chiedo da che cosa derivi questo mio "strano modo di amare", perchè a pensarci bene non è amore tutto questo, ma è:" NON AMARSI". Sembra quasi che io goda del mio narcisismo. Più sto male e più sto bene! Che paradosso la mia vita!!!!
   In questo mondo tendente sempre a "dipendenze" da sostanze tossiche, purtroppo c'è chi come me si autodistrugge per chiedere ciò che già ha: LA STIMA DI TUTTI.
   Lo dovrò capire prima o poi che: PRIMA DEVO AMARMI......E POI VI AMERO'.....
   

Terry