Creato da: gavasi il 09/11/2006
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Finzione

def 1: simulazione, falsità, doppiezza: parlare, agire con finzione; non credetegli, è tutta una finzione
def 2: creazione fantastica: finzione poetica; finzione scenica, cinematografica, l'illusione della realtà creata dal teatro, dal cinema
def 3: finzione giuridica, situazione ipotetica da cui la legge fa derivare determinate conseguenze.

etimo: Dal lat. fictio¯ne(m)

Fonte: http://www.garzantilinguistica.it/interna_ita.html

 

Realtà

def 1: tutto ciò che esiste: l'osservazione, la conoscenza della realtà | realtà esterna, il mondo che ci circonda ' realtà interiore, il mondo degli affetti, la psicologia di un individuo
def 2: cosa vera, concreta; il complesso delle cose concrete, materiali, in opposizione alle cose immateriali, non tangibili: il sogno è divenuto realtà; è preferibile guardare alla realtà e non perdersi dietro le fantasie | realtà virtuale, simulazione con tecniche elettroniche multimediali di una realtà che dà la sensazione di essere effettiva
def 3: la qualità di essere reale, cioè di esistere effettivamente, e di non essere soltanto apparente o immaginario o possibile: la realtà di una situazione | in realtà, veramente, effettivamente.

etimo: Dal lat. mediev. realitate(m)

Fonte: http://www.garzantilinguistica.it/interna_ita.html

 

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Deserto dei Tartari contro Fascisti su marte

Post n°22 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da gavasi

immagineTutto nasce tre giorni fa. Il film incomincia alle 9, fa parte di una rassegna ideata per celebrare le opere di Dino Buzzati, incuriosito mi ritrovo davanti al grande schermo di un auditorium con poltroncine dure e scomode  immagini scorrono nella mente come un deja'vu, qualcosa mi ricorda...un altro film visto di recente al cinema 2 o 3 mesi fa (era una prima visione).

Del 1976 l'uno, del 2006 l'altro...drammatico il primo e commedia il secondo.

Ma che diavolo hanno in comune?! niente si direbble, molto in realtà.

Valerio Zurlini (correva l'anno 1976) traspone sul grande schermo un capolavoro della letterattura italiana scritto per mano di Dino Buzzati (Il desero dei tartari). Sull'altro fronte la pungente satira di Corrado Guzzanti, con il suo "Fascisti su marte", prende le mosse dagli esilaranti sketch televisivi con protagonisti un manipolo di  fedeli "arditi" del duce alla conquista del pianeta rosso.

Ambientazioni sterili ed irreali. Questo a prima vista è il punto di raccordo tra questi 2 film lontani 30 anni.

Il deserto (terrestre/marziano) appare in entrambe le pellicole non solo come luogo della solitudine e dell'introspezione ma anche come fucina dell'insanità, luogo misterioso che esalta la schizzofrenia umana, luogo alienante e alieno allo stesso tempo. Così il surreale si mescola al reale, l'immaginazione e il miraggio si confondono con la reale presenza di un'esercito (quello dei Tartari, e quello dei Mimimmi) la cui minaccia risulta tanto reale quanto fittizia (per inciso l'esercito dei mimimmi, che il Guzzanti trova su Marte, è composto da inerti pietre del tutto inoffensive).

In breve l'allegoria dello "sconosciuto", delle paure umane, fanno la parte del leone in entrambi i film. immagine

ok! ma la morale?!

Epopea di una vita passata ad attendere un destino in modo inerte e passivo (questo è il deserto dei tartari) suona come un campanello d'allarme che fa riflettere sulla necessità di essere attivo protagonista della propria esistenza. In "Fascisti su marte" il vigore dell'uomo autodeterminante esalta l'essere artefice (attivamente) delle proprie scelte  nel bene e nel male se pur con accezione esclusivamente ironica..

Che dire? Cerchiamo di prendere in mano la vita con determinazione..ma senza prenderci troppo sul serio!

 
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Nel labirinto tra realtà e immaginazione

Post n°21 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da gavasi

A mio parere uno dei migliori film di quest'anno. Il titolo è "Il labirinto del Fauno", ambientato nella Spagna di Franco racconta la storia fantastica di una bimba che scappa dagli orrori della guerra rifugiandosi in un mondo fantastico.  Il regista è molto bravo a tenere la suspance, mantiene nettamente distinto il mondo fantastico da quello reale riuscendo tuttavia ad immergere il pubblico all'interno di entrambi questi due mondi. Definito come genere Horror, a mio parere erroneamente, in realtà non appartiene  ad alcun genere. Perchè si tratta di quei film in cui la sperimentazione tecnico/narrativa fa la parte del leone. La struttura dell'intreccio è complessa: due storie diverse trovano epilogo comune solo alla fine con risvolti drammatici. Alla fine non rimane alcun dubbio nella testa dello spettatore: il cerchio si chiude con una triste verità che lascia l'amaro in bocca, che ricorda in modo un pò triste, ma in fondo veritiero, la crudeltà dell'uomo e della guerra.

 
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IL LABIRINTO DEL FAUNO

Post n°20 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da gavasi

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Realtà e finzione

Post n°19 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da gavasi

Parto dal post precedente per ragionare sul significato della finzione...ma non mi riferisco solo alla finzione cinematografica: mi riferisco, più in generale, all'utilizzo di espedienti creativi per rappresentare una realtà alternativa...

Pensiamo ad esempio a finzioni narrative utilizzate in letteratura come, per esempio, alla dichiarazione dell'autore, nella prefazione,  di presentare al pubblico un vecchio manoscritto ritrovato, quando in realtà l'opera è scritta esclusivamente di suo pugno). In questo caso l'espediente serve a conferire più obbiettività alla storia, in un certo senso serve a rendere la storia più "reale". Quindi "finzione" al servizio della "realtà"

Nel caso della finzione al cinema le ragioni dell'utilizzo di trucchi scenici sono chiaramente di tipo funzionale (chiaro che non si può unare il sangue degli attori no?!)...escluso per certi registi per i quali la finzione è un'attore del cast a pieno titolo( es. Tarantino che utilizza il sangue in chiave satirica, o cineasti orientali che enfatizzano i movimenti del corpo per sottolineare ora aspetti spirituali ora aspetti terreni della fisicità umana, succede anche a teatro). Qui la finzione può assumere valenza simbolica.

Un altro motivo che spinge all'utilizzo della finzione...quello che preferisco, e forse quello più spontaneo..a mio parere è radicato in ognuno di noi, esplode quando vogliamo astrarci dalla quotidianità e immaginarci altre situazioni, per far parte di una realtà da noi creata ed immaginata..in una parola: "fantasia".

Di più non saprei...io la vedo così!

 
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Sangue finto per Filmmaker

Post n°18 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da gavasi

Ecco..a proposito di violenza per non rinunciare ad essere un pò pulp..guardate cosa ho trovato girando un pò per internet:

1) Sangue al cacao
La mistura potrebbe sembrare strana, ma ha un buon sapore, è sorprendentemente somigliante al sangue vero, inzacchera come il sangue vero, si asciuga come il sangue vero.
Ingredienti:
1/2 tazza d'acqua
1 cucchiaio di cacao in polvere
3 o 4 cucchiai di sciroppo di granoturco
da 1 a 1/2 cucchiaino di colorante alimentare rosso
2 gocce di colorante alimentare giallo o verde (opzionale)
Procedimento:
Mescolate bene il cacao in polvere con l'acqua (aggiungendo quest'ultima piano piano in modo che non si formino grumi) prima di aggiungere gli altri ingredienti potrebbe essere preferibile l'uso di acqua calda o tiepida. Dopo aver aggiunto i rimanenti ingredienti, mescolate bene il preparato per poi lasciarlo riposare per qualche minuto. A questo punto o togliete le bolle e gli eventuali grumi di cacao dalla superficie col bordo di un fazzoletto di carta o con un cartoncino, oppure trasferite il composto in un altro contenitore. Più tempo rimane a decantare, più il cacao tende a depositarsi sul fondo, cosa che sembra ricordare da vicino l'effetto del vero sangue, il quale si "separa" coagula e rapprende.
Se provate a schizzare il miscuglio su uno straccio di prova, otterrete delle macchie generalmente doppie che si asciugheranno dando l'idea di chiazze di sangue piuttosto convincenti. Se lo fate scorrere dalla bocca di una "vittima" e poi lo fate asciugare, il sangue si scurisce e si rapprende sulla pelle in maniera analoga al sangue vero. Posso anche affermare per esperienza personale che usando un qualsiasi straccio o spugna per "ripulire la faccia insanguinata", si otterrà un effetto altrettanto realistico.

2) Sangue Gore “coagulato”
Ingredienti:
2/3 tazze di salsa orientale da intingolo, alla ciliegia
da 1 a 3 tazze d'acqua
1/2 cucchiaino di colorante alimentare rosso
2 o 3 gocce di colorante alimentare verde
Procedimento:
Mischiate la salsa alla ciliegia con l'acqua, in maniera sufficientemente accurata da ridurla ad una consistenza appiccicosa.
Aggiungete poi i coloranti alimentari. Mescolate ancora e poi lasciate decantare il tutto, preferibilmente in frigo. Quando ne doveste avere bisogno, prendetene alcune cucchiaiate e distribuitele dove avete bisogno di rendere l'effetto gore, coagulato. Questo tipo di “sangue” gocciolerà in parti più dense e solide, ma non potrà essere usato e schizzato come il sangue più diluito e liquido.

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ps: Spero di non aver causato malori o conati di vomito

 
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