Post n°33 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da arigiordano
E' stato Miguel Falomir, capo dipartimento di pittura italiana del Prado di Madrid a scoprire che il vero nome del maestro veneziano non è - come abbiamo sem |
Post n°32 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da arigiordano
...qui vi riporto il link per scaricarvi il documento "Per il bene dell'Italia. L'albero del programma" con il quale il Governo spiega i percorsi che verranno attivati per stimolare un nuovo sviluppo economico e sociale. Attraverso un diagramma costituito in vari livelli, il documento tratta argomenti quali le garanzie istituzionali ed i diritti civili, lo sviluppo sostenibile, la coesione sociale, la governance mondiale e l’integrazione europea. Alla categoria “sviluppo sostenibile” viene trattato il tema della rinascita culturale come una tra le strategie per la crescita. Dalle linee guida elencate, sembra che l'attuale Governo sia intenzionato a riconsiderare la cultura ed il patrimonio culturale come una risorsa fondamentale, tra le più importanti per lo sviluppo del paese. |
Post n°31 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da arigiordano
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Post n°30 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da arigiordano
In questo registro è riportato infatti il nome di monna Lisa Gherardini, moglie del mercante Francesco Del Giocondo, deceduta il 15 luglio 1542 all’età di 63 anni e sepolta a Sant’Orsola, dove fu accolta nel suo periodo di malattia dalla figlia Marietta, suora orsolina. Inoltre, in altri documenti ritrovati all’archivio di Stato di Firenze, viene attestato come la nobildonna abitò tra il 1494 ed il 1497 in via Ghibellina, proprio di fronte alla casa di Leonardo da Vinci! Ora, essendo divenuto possibile - se non ragionevole - trovare i resti della donna, si potrebbe già cominciare a sperare in un’analisi del suo dna. Per fortuna, nonostante tutte le informazioni che ci potranno dare un giorno le fonti, possiamo contare sul fatto che il mistero sul sorriso della monna Lisa rimarrà intatto per sempre! |
Post n°29 pubblicato il 16 Gennaio 2007 da arigiordano
Andy Warhol, artista di origine cecoslovacca nato a Pittsburgh nel 1928, nella sua vita ha sempre inseguito il successo. Trasferitosi a New York, inizia a lavorare nel campo della pubblicità per riviste come Vogue e Glamour, soprattutto per le scarpe. Fin da subito si può notare come cerchi di allontanare qualsiasi accento soggettivo dalla sua arte. A questo proposito realizza delle opere con la tecnica chiamata blotter: disegna con inchiostro su un foglio di carta poco assorbente e lo stampa poi su uno assorbente. I suoi primi soggetti sono le malattie e l’aspetto fisico, per motivi legati alle sue insicurezze, infatti, lui non accettava il suo aspetto, in particolare a causa della calvizie precoce e del suo naso. In un secondo momento inizierà a lavorare sui fumetti, che in principio realizzava con tecnica espressionista. Tuttavia, dopo aver conosciuto Liechtenstein, che trattava questi stessi soggetti con maggiore abilità rispetto a lui, decise di cambiare nuovamente soggetti passando prima al ballo poi a prodotti di consumo. Tra le varie serie di prodotti di consumo non possono non essere ricordate le famosissime Campbell soup: dipinte a mano, ne fa 32, una per ogni tipo di zuppa. Poi c’è il periodo dei dollari (anch’essi dipinti), che in seguito vengono moltiplicati e rappresentati in massa e delle bottiglie di Coca Cola, con le quali fa la stesa operazione. Perché moltiplica questi oggetti? Perché nella massa emergono le differenze tra una bottiglia e l’altra e, di qui, Warhol propone il parallelismo tra queste e la realtà umana: la coca cola è uguale per tutti, chiunque la beve, i ricchi come i poveri; allo stesso modo, nonostante le differenze e le peculiarità di ciascun individuo, tutti facciamo parte della massa. Importante per completare il suo pensiero sulla società di massa è la serie su Marilyn Monroe: è una persona, ma ciò che conta per la gente s A ribadire quest’idea ci sono poi i “Désastres”: infatti, persino i disastri e le disgrazie del mondo vengono assimilati dalla massa con grande indifferenza (a questo proposito è da ricordare anche la sua serie delle sedie elettriche). Un uomo alla ricerca del successo, senza dubbio (basti pensare alla sua serie di Mao Tze tung , realizzata appositamente per un periodo di calo della sua notorietà), ma che al contempo lo meritò pienamente, riuscendo a criticare impietosamente quella stessa massa che è poi fautrice del suo successo: la sfrutta così come essa sfrutta i suoi simboli (quale lui era!). Tutto è perfettamente coerente. In ultima, un aneddoto: nel suo periodo di notorietà dovuto alle Marilyn, molti personaggi dello spettacolo e dell’alta società gli chiedevano di realizzare opere simili con il loro volto protagonista. Una vera e propria moda. Beh, Warhol le accettava tutte, certo, bastava solo che i clienti gli portassero una foto già pronta e gli dessero le indicazioni su come la volevano! …e la gente si faceva così prendere in giro pur di ottenere l’oggetto di moda… di massa. |
Post n°28 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da arigiordano
Il soggetto è un’immagine o una parte tratta dai fumetti, riprodotta in grande con la tecnica della pittura: in questo modo le immagini assumono una carica d’impatto molto forte. E’ un pittore estremamente pignolo e molto interessato alle modalità ed i “sotterfugi” dell’arte (per esempio, rende la sensazione atmosferica attraverso della carta riflettente!); infatti per lui un buon pittore non deve mettere la sua soggettività, i suoi sentimenti nell’opera, ma conoscere a fondo le tecniche della pittura. |
Post n°27 pubblicato il 05 Gennaio 2007 da arigiordano
L'arte cinetica è un movimento che si è sviluppato nel corso degli anni 50 e 60 in tutta Europa e negli Stati Uniti col nome di Op art. Ma perché questi artisti hanno sentito il bisogno di inserire questo nuovo elemento? Tornando a noi, questa è di sicuro una tesi un po' "stracciata" ma spiega bene il perchè del rapporto instauratosi tra artisti, tecnologia e dunque movimento. Per gli artisti del cinetismo è importante il lavoro in collaborazione e la precisa progettazione di ogni opera (come per ogni lavoro relativo alle tecnologie!). E adesso, alcuni esempi per chiarirsi le idee su cos'hanno fatto questi artisti: Alexander Calder: forse questi li avete visti in giro, sono i suoi "mobiles", il cui aspetto cambia in base all'assetto assunto dalle forme in movimento. Ce ne sono da terra o appese ai soffitti. Victor Vasarely: queste sono le sue "Zebre"... con il gioco di linee curve sembra che di muovano e si struscino! Josef Albers: ha fatto tutta una serie di opere intitolate "Omaggio al quadrato"; ed eccone una... secondo voi i quadrati sovrapposti si avvicinano o allontanano dal nostro sguardo? Sono cornici quadrate attraverso le quali vediamo dietro o forme intere e sovrapposte? Jean Tinguely: i fortunati che sono stati a Parigi probabilmente ricordano le fontane davanti al Centre Pompidou, figure e marchingegni che si muovono sull'acqua e grazie all'acqua spostandosi e girando! Beh, vi piace l'arte cinetica?!
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Post n°26 pubblicato il 25 Dicembre 2006 da arigiordano
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Post n°25 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da arigiordano
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Post n°24 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da arigiordano
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Post n°23 pubblicato il 29 Novembre 2006 da arigiordano
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Post n°22 pubblicato il 27 Novembre 2006 da arigiordano
...visto che è poco, dicevo, forse è il caso di trovare una soluzione per poter usare il mio blog abbastanza spesso nonostante gli impegni (che purtroppo sono tanti!!). Ho pensato allora che mentre non avrò il tempo per scrivere dei post decenti pubblicherò delle foto che possiamo commentare! Intanto, eccone un'altra! Ciao!!! Sull'inquinamento. Queste foche erano rimaste intrappolate nel petrolio... è tanto se sono vive! Non oso immaginare la paura che possono aver provato... |
Post n°21 pubblicato il 22 Novembre 2006 da arigiordano
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Post n°20 pubblicato il 19 Novembre 2006 da arigiordano
Dalla premessa non sembrava male…! Solo che, dopo averla visitata, l’unica cosa che mi è rimasta di quello che avevo visto è stata una domanda: ma secondo questi “artisti emergenti”, cos’è l’arte? Che idea si sono fatti? Dai risultati mi sembra che per loro sia uguale a originalità. Certo che se davvero credono questo possiamo stare proprio freschi!!! Essere creativi ed originali non è necessariamente tutto quello che serve per fare dell’arte. Ci vogliono significati da comunicare, cose da dire, e di queste purtroppo ne vedo molto poche nei nuovi artisti… Purtroppo l’arte è sempre più fine a sé stessa e così smette di essere arte, perché l’arte è anche comunicazione. |
Post n°19 pubblicato il 13 Novembre 2006 da arigiordano
…allora che si fa? Se “I bari” del Caravaggio si trova al Kimbell Art Museum di Forth Worth in Texas noi che ci possiamo fare? Visto e considerato che nessuno di noi intraprenderebbe un viaggio attorno al mondo per vedere l’opera completa del proprio artista preferito e che ormai i direttori dei musei concedono sempre meno spesso le proprie opere per mostre temporanee (anche per i costi sempre più proibitivi delle assicurazioni) la soluzione è dunque una: creare una mostra impossibile! Si mettono insieme tutte le opere di un artista senza però che queste lascino mai la parete su cui sono attaccate, in una mostra itinerante per l’Italia e per il mondo… non è molto più chiaro, eh?! Si fa così: si utilizzano schermi digitali ad alta definizione della dimensione esatta del dipinto originale. In questo modo la mostra è facilmente smontabile e trasportabile, è economica, e soprattutto opere che probabilmente non avremmo mai potuto vedere (o perlomeno non tutte in una volta) sono disponibili a tutti. La prima esperienza è stata nel 2003 con Caravaggio, la prossima sarà su Raffaello. Cosa ne pensate?? |
Post n°18 pubblicato il 09 Novembre 2006 da arigiordano
Io credo possano avere 2 possibili valori culturali: uno è quello che ha a che fare con la loro ideazione e realizzazione…sono anche loro arte, no? L’altro è l’insieme dei valori e conoscenze che trasmettono a chi li guarda, per esempio: i Simpson, stupidi e divertenti quanto si vuole, ma a modo loro raccontano la società attuale! Quindi, altra domanda: voi pensate che i cartoni animati dovrebbero avere delle finalità diverse da quelle che hanno ora (soprattutto le serie televisive)? Dovrebbero trasmettere più messaggi utili o è giusto che siano puro svago? |
Post n°17 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da arigiordano
it.wikipedia.org/wiki/Halloween |
Post n°16 pubblicato il 30 Ottobre 2006 da arigiordano
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Post n°15 pubblicato il 25 Ottobre 2006 da arigiordano
Domenica 22 ottobre sono andata a visitare gli Uffizi di Firenze, uno dei maggiori musei d’arte d’Italia e del mondo. Bene. Dopo non essere riuscita a prenotare “l’ingresso senza coda”, prenotazione questa che - notate - può essere fatta solo telefonicamente (al giorno d’oggi!), mi sono dovuta sorbire una coda di “sole” 4 ore e mezza. Durante il tempo d’attesa mi sono informata su come il Comune di Firenze abbia genialmente deciso di gestire le entrate: 30-40 persone ogni 30-35 minuti. Ora. Come vi sentireste se dopo ore che siete fermi vedete la coda avanzare di una decina di metri e poi fermarsi di nuovo per un’altra mezz’ora? Io stavo per avere una crisi isterica. Ma non finisce qui: una volta arrivata alla biglietteria, esibisco la mia tessera universitaria per avere l’entrata gratuita visto che sono di una facoltà di lettere e filosofia. E l’impiegato mi obietta sostenendo una dopo l’altra (meglio: una sfatata la precedente) le seguenti motivazioni:
Concludo solo con un ultimo appunto: i prezzi del biglietto segnati sul sito non sono validi da metà marzo fino al prossimo 7 gennaio perché siete obbligati a vedere la mostra temporanea su Leonardo da Vinci. Buona visita a tutti. |
Inviato da: poltrona alzapersona
il 09/03/2012 alle 21:02
Inviato da: giochi winx
il 20/08/2011 alle 18:46
Inviato da: sasacineman
il 23/09/2008 alle 18:21
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 15:42
Inviato da: sasacineman
il 01/01/2008 alle 14:57