Creato da: seigina il 19/04/2006
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DOMANI E' UN ALTRO GIORNO

Post n°10 pubblicato il 20 Maggio 2006 da seigina
Foto di seigina

Roma ore 6:00 pm del giorno 18/05/2006: è ora di ritornare verso Milano, anche oggi un'altra giornata di lavoro è terminata. Esco dall'azienda dove sono e mi avvio verso la mia macchina presa a noleggio la mattina e via verso l'aeroporto di Fiumcino. Mentre prendo il raccordo penso 'dai se riesco prendo il volo delle 7:00', cerco una stazione alla radio, curva a gomito, corsia di immissione del raccordo 2 Km e un muro di macchine, camion, pullman mi si presenta davanti. Il raccordo che è a tre corsie, per sendo di marcia, è diventato, nel mio senso, a 5 e la corsia d'emergenza ospita altre due file di macchine: purtroppo devo aspettare ben 2 ore prima di arrivare all'aeroporto, riconsegnare la macchina, avviarmi verso il check-in e prendere il volo delle 9:00 pm per arrivare a casa alle 11:00 pm.
Casa dolce casa-penso: 'dai domani è un'altro giorno'.

Questa mattina prendo la mia macchinina ritirata due giorni fa dal meccanico, e mi avvio verso il mio ufficio: a metà strada uno strano rumore di ingranaggi si impossessa di lei, e siccome era palese che non fosse l'autoradio che non trovava più la frequenza giusta, decido di ritornare verso casa prima, prima che la macchina mi faccia qualche scherzetto. Ma purtroppo il rumore prende il sopravvento e le marce non entrano, l'unica marcia a mia disposizione è la retro; quindi posso scegliere: oh vado verso casa 10 KM in retro oppure cerco un parcheggio! Opto per la seconda soluzione: ingrano la retro e percorro metà via, finchè la macchina non mi si spegne proprio metre ho terminato il parcheggio. Appongo il classico cartello con scritto GUASTA (quello che a Milano le persone mettono perchè non trovano un parcheggio in un'altra via nel giorno della pulizia delle strade) e mi avvio verso una fermata dell'autobus, dopo 30 minuti di orologio, mi accorgo che 'forse' c'è sciopero. Allora chiamo la mia scialuppa di salvataggio: mia madre. Che viene in mio soccorso, e mi presta la macchina per proseguire il mio viaggio verso il lavoro.
Se sapevo che era così dura, avrei preparato i panini come quando si va in gita.
Questa sera, mi accingo a riprendere la macchina, (di mia madre), infilo la chiave-giro e... NON PARTE: allora cerco di parlagli di fargli capire che ho avuto una giornata difficile ieri e che ho già rotto una macchina 'Per piacere' dico, mentre giro la chiave 'Per piacere'. Un vecchietto che porta a spasso il cane mi osserva come se fossi una matta, allora gli dico con molta gentilezza che la macchina è mia'. Per essere sicura di aver fatto tutte le operazioni giuste, scendo dalla macchina, mi metto il golfino, chiudo la macchina, mi allontano qualche centimetro e mi ritolgo il golfino, apro la macchina e cerco di mettere in moto...ma niente...allora chiamo mio padre il quale mi pone le seguenti domande: 'sei sicura che non parte?' - 'hai infilato la chiave', 'ma la chiave è quella giusta'. Ma sapete il bello: io gli rispondevo!!!
Bhe ora ho risolto tutto...ho mangiato 7 palle di profiterol, nella speranza che si siano sbagliti a fare i test scientifici e il cioccolato produca endorfina così che anche se sono ingrassata, domani possa sentirmi meglio.

 
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L'AEROPORTO

Post n°9 pubblicato il 13 Maggio 2006 da seigina
Foto di seigina

Roma una della più belle città del mondo!
Sono stata li per lavoro due giorni. Sono andata in aereo-come sempre: ogni volta penso che l'aeroporto sia il migliore zoo umano che esista. Vi assicuro che si incontra di tutto. Il miglior aeroporto per osservare la gente è quello di Fiumicino. Dopo il check-in ed aver passato i controlli mi avvio per questo corridoio lunghissimo, alle 18:00 i voli per Milano partono dall'ultimo gate.
Una volta arrivata a destinazione, in attesa dell'imbarco mi siedo ed osservo come sempre. Si incontrano diverse specie di viaggiatori:

  1. i turisti, soprattutto quelli che partono per il viaggio di nozze li riconosci perchè la donna ha un beutycase rigido di colore tendenzialmente blu o rosso nuovo di pacca, ed inoltre al dito hanno le fedi che ti accecano e farebbero gola a qualsiasi gazza ladra;
  2. i lavoratori, tendenzialmente vestiti casual che conoscono benissimo l'aeroporto e quindi camminano con calma e mangiano il gelato e seduti in attesa del volo leggono un libro o il giornale;
  3. le donne in cariera, vestite di tutto punto, non più giovanissime ma che giocano a fare le giovani, iper truccate, con borse in pelle umana, tacchi altissimi, osservandole penso che se sono sveglie come me dalle 5 del mattino mi chiedo come faranno ad arrivare a sera;
  4. i manager, quasta è la specie che più adoro: quando li osservi ti sembra di guardare l'ultimo film di Tom Cruise-MissionImpossible; loro credono che la missione a cui sono chiamati sia quella di SALVARE IL MONDO. Vestiti rigorosamente con completo scuro e cravatta brillante, trolley, computer, telefonino all'ultima moda, auricolare. Sono sempre di corsa, e non riescono a stare senza telefonare.

Mentro ero seduta in attesa del volo, mangiando il mio gelato, accanto a me arriva uno di questi manager, appoggia la borsa e il computer sulla sedia accanto alla mia ed inizia a passeggiarmi davanti telefonando a destra e a manca, passeggiandomi anche sui piedi. Ovviamente quando telefona urla, (un buon manager deve far riconoscere subito la sua posizione sociale) e siccome non sa stare senza telefonare e tutte le persone contattate gli rifilano un due di picche perchè sono impegnate o non raggiungibili o in riunione ecc... inizia a chiamare tutta la rubrica finch'è non trova libera la zia di 80. Lui gli si rivolge come se stesse parlando ad una conference call, con termini in inglese-dopo due minuti cade la linea (secondo me la zia ha 80anni ma è sveglia: ha riappeso). E' ora di imbarcarsi, sale sull'aereo e prende tutti i giornali disponibili e guarda caso ha il posto vicino al mio: lui si accomoda e inizia a leggere i suo giornali, o meglio credo che guardasse le figure e li butta tutti per terra.
Atterriamo e sia alza in piedi prima del previsto, accende il telefonino e mi chiede permesso...non mi da neanche il tempo di alzarmi e mi scavalca, prede la borsa e si avvia all'uscita: arrivederci dico io e penso che al giorno d'oggi una delle migliori facoltà universitarie che assicurano un futuro sia la psicologia...il mondo è pieno di matti che hanno visto troppi film.

 
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LA BICILCETTA

Post n°8 pubblicato il 27 Aprile 2006 da seigina
Foto di seigina

Adoro la bicicletta mi fa sentire libera e se non fosse per le macchine, per la densità delle case e per la mancanza di verde mi sentirei anche in campagna.
Oggi mentre ero a fare la spesa al mercato, mi sono soffermata a guardare l'approcio del resto dei miei concittadini alle due ruote: mi hanno molto colpito le donne over 65 che non hanno la patente e che hanno fatto della bicicletta l'unico mezzo di locomozione, lo guidano con qualsiasi condizione atmosferica e trasportandoci qualsiasi cosa (compreso il cane nel cestino e un nipotino nel seggiolino davanti e quello più grande dietro-non ho mai capito se in questi casi è lecita la multa). Ma la cosa grandiosa è la tecnica con cui si accingono a salirvici-nell'ordine:
1. posizionasi lateralmente alla biciletta afferrandola per il manubrio;
2. portare il pedale sinistro alla sua altezza massima;
3. appoggiare il piede sinistro sul pedale sinistro, lasciando inalterata la posizione del piede destro;
4. spingere il piede sinistro in modo tale da mettere in movimento il mezzo;
5. sollevare il piede destro da terra e, con un movimento leggiadro della gamba, portarlo sul lato destro e appoggiarlo sul pedale;
6. pedalare brillantemente rigorosamente sul marciapiede, fermandosi ogni due secondi per salutare tutto il salutabile, non curarsi dei pedoni e fare attenzione a non infilare le 6 borse della spesa nei raggi;

Bene, ritorno a casa e sotto il portico del mio palazzo provo le brillanti mosse appena osservate-risultato:
ho rotto un unghia, sbucciata una caviglia e preso l'abilitazione per il circo!

 
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Carrello o Cestino

Post n°6 pubblicato il 24 Aprile 2006 da seigina
Foto di seigina

Il supermercato per me è qualcosa di magico, è come andare a vedere un film comico gratis.
Arrivi al parcheggio a qualsiasi ora, e 'non c'è un buco libero', nei pressi dell'entrata, ma tutti cercano un posto li' vicino, macchine ferme che aspettano qualcuno che esce, macchine che fanno due o tre giri...'GUARDATE CHE LA' IN FONDO C'E' POSTO DOVETE SOLO FARE DUE PASSI E SICCOME USATE IL CARRELLO NON DOVETE FARE NEANCHE TANTA FATICA'. Parcheggio la macchina verso l'uscita e mi appresto a prendere il carrello, immancabilmente scelgo il supermercato che ha i carrelli funzionanti con l'unica moneta che non ho nel portafoglio (All'Esselunga si usano i 2 EUR, alla Coop 1 EURO, alla GS i 50 cent.). Scelgo il cestino.
Entrando nel supermercato, devo intraprendere una piccola battaglia per arrivare al sacchetto della frutta, un'altra battaglia per prendere la verdura e finalmente vinco la guerra dopo che ho pesato il tutto (a volte ho l'impressione che ci siano i saldi).
Rimango attonita nella corsia centrale e penso:"la gente è impazzita oppure non ho ascoltato le notizie al TG"; i carelli sono stracolmi di ogni genere di cose, come se i proprietari si stessero preparando ad un imminente attacco atomico, procurandosi le provviste necessarie per stare chiusi nel "buncher" per i prossimi mesi: pensate che oggi ho visto un tipo che addirittura spingeva due carrelli contemporaneamente; già è difficile spingerne uno, perchè nella 'sfiga' ti capita sempre quello con la rotella ribelle figuriamoci due.
W I CESTINI!

 
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Il Malato Immaginario di Moliere

Post n°5 pubblicato il 22 Aprile 2006 da seigina
Foto di seigina

Ieri sera sono andata a teatro a vedere una commedia trasformata in una vivacissima sorta di cabaret tragicomico.

Vi assicuro mi sono divertita tantissimo!

Tornando a casa, dopo aver accompagnato il Mago dalla cugina londinese, osservavo la citta in fibrillazione: alle 23:30, in corso Buonos Aires c'è in giro più gente che al mattino alle 08:00 di una giornata lavorativa.
E tra parentesi, in ogni macchina ci sono almeno due/tre persone e nessuna ha le dita nel naso, nessuna si sta truccando o legge il giornale.
Eh si al mattino, mentre si va al lavoro icontri sempre gente con le dita nel naso, che ha un vero e proprio dialogo anche veemente tra dito indice della mano destra e cavità nasale. E poi terminato il dialogo arriva il momento dei saluti: l'addio definitivo tra il dito indice e gli abitanti della cavità nasale!

'Tanto non mi vede nessuno', questo è quello che pensate: invece, siccome forse non ve ne siete mai accorti VI VEDONO TUTTI- chi vi sta davanti e guarda nello specchietto retrovisore, chi vi sta dietro e guarda nel vostro specchietto retrovisore e chi vi sta di fianco!

 
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