In questo momento siamo io e L’IMPEDENZIOMETRIA SOGGETTIVA…. Solo noi due, faccia a faccia, pronte a sfidarci a colpi di memoria e truchetti mnemonici ( …metro impedito…. E non ridete!).
Raffreddata, nuovamente castana modello Penelope Cruz
(devo smetterla con queste tinte perchè i miei capelli sono decisamente isterici, ma ero sinceramente stufa di essere bionda!) e in continua relazione flirteggiosa con S2, mi sono ributtata sullo studio da quando qualche giorno fa la Munifica Facoltà di Scienze della Formazione di Genova mi ha permesso di programmarmi minimamente l’estate facendo uscire (con estrema calma) gli appelli estivi.Se volete farvi un’immagine della sottoscritta provate a immaginare una coda di cavallo altissima dalla quale escono puntualmente quasi tutti i capelli, una tuta extra large, occhiaie scenografiche – siiii ok, le ho tutto l’anno ma quando studio non faccio mistero di averne....per aumentare il pathos – e pastiglie per la gola. Pastiglie per la gola? Purtroppo sono una di quelle che per ricordarsi le cose deve ripeterle a voce alta almeno 300 volte: a fine giornata sembro un transessuale con problemi di raucedine.Io e le mie ansie irragionevoli solitamente abbiamo il nostro posto preferito per ripetere e da lì non ci muoviamo perché abbiamo notato che le nostre capacità di apprendimento aumentano in maniera esponenziale: il lettone dei genitori. Esso mi permette infatti di svaccarmi nelle più assurde posizioni, di praticare nel mentre alcuni estercizi di rilassamento yoga e di ivi spostare mezza casa a mia completa disposizione: cellulare per sms, telefono fisso per chiamate, portatile per partitina a The Sims e visione di film per spezzare il ritmo serrante dello studio, televisione per
Will & Grace nonché le previsioni del giorno di Fox sul 2. Insomma, va bene che studio, ma mica devo rinunciare alle mie abitudini, no?????.
Nel pomeriggio invece preferisco il giardino, accostando l’utilità dello studio al diletto della tintarella. Qui però si verificano spesso strane manifestazioni di dubbia logica: mi pare ovvio di non essere una pazza, perché allora c’è gente che pensa che io parli con loro????????? La mia vicina ancora non riesce a capire il concetto e tenta di attaccare bottone tutte le volte che mi sente pensando che parli con lei; d’accordo che parlo di disabilità uditiva (vd box esame), ma c’è una certa differenza tra “Salve signora come va? Che caldo oggi!” e “Tra le cause dell’ipoacusticità c’è la Connexina 26, gene bla bla bla”…..Il tempo dedicato allo studio nella mia giornata è totale….tranne, beh, la piscina, le telefonate ricevute – e che faccio, non rispondo scusate? – e il tempo a pensare come applicare il mio
modello educativo rivoluzionario.Qui io scherzo, ma la cosa è seria: si deve studiare e quando lo faccio sono sempre molto compresa nel mio ruolo di studentessa vicina alla laurea. Dopotutto, ci tengo a quei 120 euro in più nello stipendio!!!!!!!