Un blog creato da larina.p il 10/03/2008

soprabito

voglio un'anima asciutta e una mente compressa,per non ricordare il dolore,per non sentire che non sono nata per questa aria

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

FEMME ET CHATTE


 
Ella giocava con la gatta;
era stupendo vedere
la mano bianca la zampa bianca
folleggiare nell’ombra della sera.

Celava - la scellerata -
sotto guanti di fil nero
d’agata gli artigli micidiali,
taglienti, lucenti, suoi rasoi.

Anche l’altra si sdolcinava,
l’artiglio acuminato rinserrava,
ma il diavolo non ci perdeva un punto-
E nel boudoir, in cui tintinnava, aereo,
il suo riso, scintillavano quattro punti fosforescenti.

di paul verlaine
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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NO

sono nata così. con questa genetica predisposizione al NO. non so perché ma al consenso preferisco il dissenso. il mo mi piace. anche il gesto che lo accompagna. scuotere la testa di qua e di là, soprattutto quando mi sono appena lavata i capelli, mi dà tanta soddisfazione. e poi mi piace pronunciarlo il no. perché lì in mezzo, tra le pieghe di quella sillaba nasale, ci sta dentro un sacco di roba. il rifiuto per esempio. il nossignore. il levatelo dalla testa. che non è mica roba da buttare via. perché il rifiuto è sempre differenziato. c'è no e no insomma. e la maggior parte dei no è riciclabile. da una raccolta paziente di rifiuti possono nascere nuove cose. insoliti modi di pensare, per esempio. strade diverse da percorrere. persone nuove da amare. il NO è anche dissenso. pensiero difforme. che spesso si fa conflitto. ma anche dibattito costruttivo...

luciana litizzetto
elisa
 
 
 
 
 
 
 

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« lunedi mattinaMessaggio #17 »

OCCHI DI DONNE

Post n°16 pubblicato il 05 Giugno 2008 da larina.p













ieri sera passando davanti al kebabbaro abbiamo incrociato un uomo vestito con pantaloni, tunica e copricapo bianchi, sembrava sandokan vestito a festa!! aveva fermato l'auto dall'altro lato della strada, una di quelle che giravano in italia vent'anni fà. era stipata di scatoloni e davanti, al posto passeggeri, c'era seduta una donna col velo nero, si vedevano solo gli occhi. ho incrociato il suo sguardo, un attimo, occhi di donne e il vento sulle mie braccia. ho immaginato che mi stesse osservando e forse invidiando. ho immaginato che si sentisse anche un pò a disagio in un posto dove le donne girano per strada con capelli sciolti, jeans e magliette avvitate. e lei.. lei al buio in auto ad aspettare che il marito le portasse da mangiare, nascosta sotto al suo velo, nero. gli occhi per vedere dove mette i piedi quando cammina, la bocca per rispondere "sì, padrone". ho immaginato che si sentisse fuori luogo, che si sentisse anche spaventata da un mondo così diverso dal suo. e io mi sono vergognata per tanta impudicità, per tanta nudità, braccia scoperte. perché vergognarsi? perché coprirsi? perché, per casualità genetica, nata femmina? sarei potuta nascere americana figlia di miliardari, o australiano biondo surfista, oppure cantante, commercialista. e lei? quella donna col velo nero nella macchina, con quegli occhi scuri che mi gardano da lontano, da molto più lontano di quei metri che ci separano. sarebbe potuta nascere in europa da genitori europei, e ieri avrei potuto incontrarla per strada col trolley, capelli mossi e camicetta bianca che stava arrivando nella mia città, o stava partendo per un viaggio o tornando a casa dai suoi.

ieri, a roma, l'iraniano, dittatore musulmano
ieri, a roma, a dirsi quanto sarebbe bello se tutti avessero lo stesso diritto alla vita

 
 
 
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PROF. BAD TRIP

 
 
 
 
 
 
 
oggi non riesco. trascino il mio corpo e la mia anima cpme macigni sulle mie gambe. e non sostengono più. sono cisì piccola e tutto è così grande,le mie labbra gustano il sapore delle lacrime salate. vorrei poter cedere, vorrei essere sola e cedere al buio che vedo con questi mie occhi,cedere al freddo di dentro. eppure non riesco, non riesco nemmeno ad arrendermi e resto qui, in questo limbo di fatica della vita. mai una gioia gratuita, ogni sorriso è stato pagato,non voglio sorrisi, non voglio pagare. voglio solo stare spenta finché tutto passa, finché tutto ricomincia da capo e questa mia vita è passata a qualcun altro.

fuori fa caldo, fuori c è il sole
è il giorno perfetto per arrendersi dentro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


è difficile leggere il dolore negli occhi di chi ti sta a fianco.
eppure è chiassoso, è un urlo acuto del cuore.
si riconosce nel volto degli altri, è troppo semplice aprirsi allo sconosciuto.

si è sempre soli nel freddo, le distanze sono grandi per avvertire un pò di calore.
 
 
 
 
 
 

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