di tutto un pò

Post N° 28


In tanti (oddio tanti .... qualcuno!!!) mi hanno chiesto il motivo del mio nick. Ebbene ho deciso di usare questo nick perchè credo che il nostro destino sia un pò racchiuso nel nostro nome. Il mio nome deriva dal nome di mia nonna ed ha a che fare col due. Senza scendere nei particolari e senza voler essere lagnosa dico, però, che nella vita sono sempre arrivata seconda .... un pò come Toto Cutugno a S: Remo!!!! Già per carattere non sono molto incisiva quindi lascio sempre andare avanti gli altri. Non mi piace la conflittualità con gli altri e non ho mai preteso di fare la primadonna. Ho sempre lasciato che chi si relazionava con me avesse piena libertà e non ho mai preteso ciò che non poteva dare spontaneamente! Questo mi ha permesso di stare un pò dietro le quinte e di osservare molto la natura umana.
Per carattere mi sono sempre sentita "parte della tappezzeria" ma intanto osservavo! Non è che queste osservazioni abbiano portato a delle conclusioni, anzi .... forse hanno portato sempre nuove problematiche. Comunque, per tornare al nick, dicevo che deriva dal nome di mia nonna..... due - TWO .... brutto suono... L'ho ammorbidito TWINNIE! Lo so, sembra quasi il nome di un orsacchiotto e da qui la sacralità dell'infanzia e la purezza di quell'età. Fatto adulto, però, il gioco assume una connotazione più profana ... quasi erotica. Secondo me, in questo nick, è racchiusa questa dualità. Una dualità che mi sento addosso anzi dentro. Sacro e profano vanno a braccetto calpestandosi ad ogni passo, spintonandosi a vicenda ma indissolubilmente uniti nel destino comune.
Quello in alto è il simbolo tao. Rappresenta lo yin e lo yang ..... In esso sono racchiusi tutti gli aspetti dell'esistenza. In ogni cosa, in ogni aspetto della vita possiamo scorgere questo dualismo. Ogni membro di una dualità, quando è al massimo, contiene già dentro di se il seme del suo opposto. Nella felicità piena c'è già il seme della tristezza e il rimpianto per ciò che non potrà più essere. Nel pianto c'è già il seme della quiete generata dallo sfogo stesso. La ciclicità e l'alternanza governano ogni aspetto della nostra vita. Questi aspetti sono sempre stati al centro della mia vita e del mio sentire...... ecco di nuovo il due!! Ho gà scritto dell'angoscia generata dal conflitto. Ebbene nel caso non ci fosse questo dualismo, nel caso da questa diade venisse a mancare uno dei due opposti cosa avremmo? Se dualità vuol dire conflitto, ma anche alternanza ed equilibrio, l'unicità a cosa porta? Boh!!! Monotonia e morte. Morte dei sensi, piattezza dei sentimenti, immobilità interiore. Ecco quindi che la superficialità nelle valutazioni e nelle percezioni, se non è contrapposta alla capacità di percepire l'essenza delle cose, porta al piattume ... o al pattume! La capacità di entrare in un'esperienza con tutto il proprio essere è una cosa che pochi amano e/o sanno fare. Quando vediamo un quadro possiamo valutarlo in vari modi, possiamo valutare se si intona col colore del salotto, possiamo darne un giudizio tecnico....siamo sempre sulla superficie.
Se vogliamo entrare dobbiamo usare l'anima. Percepire l'anima dell'artista e lasciarci trasportare dalle emozioni. Uno studio ha dimostrato che in Austria alcuni studenti se volgevano un compito ascoltando la musica di Mozart avevano meno difficoltà rispetto ad un gruppo di controllo. La musica di Mozart è molto particolare anche perchè è stata composta in età molto giovanile e soprattutto è stata composta di getto. Gli spartiti originali non avevano nessuna correzione, ciò vuol dire che veniva dal cuore. Ciò che viene dal cuore riesce, a chi è aperto a questo tipo di esperienze, magari perchè è concentrato come lo erano gli studenti, a liberare le amozioni, l'istinto e le intuizioni più profonde. Riesce ad essere penetrante come una freccia che spezza l'involucro e libera il contenuto nascosto e protetto che è in ognuno di noi. E' un lavoro immane ma guai se alla superficialità potessimo abbinare anche il nostro potenziale interiore. Certo ne uscirebbe un conflitto quotidiano, ma obbedendo alle leggi dell'alternanza e della ciclicità riuscirebbe a smuovere la piattezza con cui viviamo la nostra vita giorno dopo giorno. Cogliere l'essenza delle cose vuol dire che la ripetitività dellle nostre giornate lascerebbe il posto alla meraviglia di una vita più colorata, più eterogenea, affascinante ed intrigante. Una vita che per definizione non potrà mai essere regolata e tranquilla. Una vita che ci trascina, ci schiaccia ma che può elevarci ! E si sa ...... chi vola alto ........