di tutto un pò

Post N° 40


MOBBING Ecco finalmente il mio capo ha dato un nome all'incubo che sto vivendo da più di due anni!!!!!Non è che la cosa si risolva automaticamente in questo modo ma almeno la situazione è stata definita.MOBBING!!!!!!! Non avrei mai pensato di poterne un giorno avere a che fare eppure succede e ti logora piano piano. Ti costringe a continui "esami di coscienza" ..... metti in dubbio le tue capacita relazionali, il tuo approccio al lavoro, a volte ti senti sbagliata ..... "forse è tutta colpa mia" ti dici, e piano piano si crea il vuoto attorno a te!Ti costringono all'isolamento anche perchè chi ti appoggia inevitabilmente finisce nella "cerchia dei maledetti" e allora cerchi di affrontare la situazione.Una situazione che non può, in realtà, essere affrontata perchè è fatta di stati d'animo, di emozioni e di percezioni sbagliate, di pregiudizi e di barriere mentali impossibili da scalfire.Purtroppo una strada senza ritorno e senza via d'uscita!Mi sono trovata a lavorare con persone che, a differenza di me, cavalcano l'onda, che temono il divenire delle cose e che per paura di perdere tutti i loro vantaggi e privilegi derivanti da qualche anno di esperienza, rifiutano ogni possibile confronto, ogni possibile rinnovamento e ogni cambiamento.Più che di colpe forse gioca il carattere di ognuno. Io, purtroppo, ho un carattere che mi porta ad una continua ricerca, ad continua revisione e ad uno studio continuo per cercare di stare al passo con i tempi e con i cambiamenti che, a mio avviso, sono inevitabili.Ho sempre accettato le sfide, a livello meramente lavorativo, e le ho sempre vissute come una prova, come un confronto con me stessa, più che con gli altri.Non me ne è mai importato nulla della competizione .... la competizione la vivo con me stessa. Ovviamente, mi rendo conto che questo atteggiamento può essere inteso in vari modi e può generare incomprensioni. Il fatto è che la routine il fare sempre le stesse cose, nello stesso modo, sempre tutto dannatamente uguale è per me la soglia dell'alienazione. Il timore, anzi, l'ossessione per le novità e i cambiamenti, il lavorare seguendo schemi mentali decennali e vivere, per così dire, di rendita senza accorgersi che i tempi cambiano, che le persone cambiano e che in questo modo si uccide ogni forma di creatività, di intuizione individuale, di partecipazione attiva dei soggetti, ognuno per le proprie qualità a capacità, è stato il problema con cui mi sono dovuta confrontare.Ciò che ne è scaturito è stata una lotta fatta di sottili condizionamenti psicologici, e di violenze sia verbali che psicologiche. Non ho mai prestato il fianco a tutte le provocazioni pensando che magari era una cosa passeggera e che col tempo si sarebbe risolta.Inutile ... il mio silenzio è stato ancora una volta frainteso e percepito come una sorta di superbia da parte mia. Ora non so nemmeno più cosa fare, tanto ogni atteggiamento è sempre inteso nel peggiore dei modi.... giudizi sempre implacabili.A peggiorare le cose c'è il fatto che il mio lavoro mi piace veramente e lo faccio con passione e con impegno.Non sono sola in questa lotta, ci sono, per fortuna colleghi che comprendono la situazione ma è tutto impossibile da genstire.Riuscirò mai a trovare un pò di serenità!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!