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Un blog creato da io_sono_dove_tu_sei il 22/04/2009

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calcetto veritas

Post n°60 pubblicato il 30 Maggio 2010 da io_sono_dove_tu_sei

Ieri sera, in dieci avevamo 418 anni

Si tiravano dei calci che levavano di sentimento e non per l’aggressività del lottatore, ma perché invece del pallone si coglievano arti a tutto spiano ma nonostante il dolore ci si rideva sempre sopra e ci dicevamo “no, niente, non è nulla!” mentre zoppicando pensavamo a quale tipo di gesso ci avrebbero messo.
Mi piace giocare a calcetto con i colleghi. Per essere un atleta greco (inteso come età biologica), mi muovo bene, il campo lo percorro in quattordici secondi la prima volta, ventotto la seconda, un minuto e venticinque, la terza e con principio di infarto la quarta.
Insomma, me la cavo. I miei compagni di giochi apprezzano molto la mia presenza, adorano soprattutto avermi come avversario .

C’è un aspetto di queste partite che mi ha sempre colpito : la giutizia. Pur essendoci dal giovane fresco d'accademia al minimo dello stipendio fino all'ufficiale con i gradi che arrivano a metà manica, mentre si gareggia tutto si livella...il giovane per la prima volta ti comprende fino in fondo e ti guarda con vero rispetto per l'età mentre tu boccheggiante con le mani appoggiate sulle ginocchia lo guardi correre verso la porta avversaria e sei finalmente felice che qualcuno abbia messo dei pivelli nella tua squadra .  Di colpo tutti diventano davvero bravi ragazzi e quando alla fine della partita si va sotto la doccia, miracolo dell’acqua calda, si sentono confessioni che nemmeno davanti al Papa.

 
 
 

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Post n°59 pubblicato il 30 Maggio 2010 da io_sono_dove_tu_sei

E' una notte qualunque. Cercavo di prendere sonno  ma  la cantilena di una zanzara in prossimità dell’orecchio mi ha sfiancato...non ho neanche guardato l'orologio - so che è tardi - Riaccendo il pc. Non faccio altro che pensare. Cerco le ragioni di tante cose e con la mente torno indietro, sempre più, fin dove posso,  e vorrei anche oltre. E sono con il mare anche questa notte, gli offro la mia attesa. Il vento e il sale mi segneranno ancora la pelle e l'anima .

Qui mi raggiungerà domani l'identico stupore dell'aria che bagna il viso e il sapore salato che ricorda al mio corpo di esistere. Qui ,  nei sette decimi della  superficie del pianeta le radici le ho piantate solo dentro me stesso. Qui guarderò la chiglia scalfire con piccoli graffi la superficie di un abisso fatto da creature e fondali che per lo più non saranno mai visti da occhio umano. Da quelle profondità scaturisce qualcosa che mi soddisfa.  Il mare è diventato la mia terra, mi attraversa una corrente , mi tiene vivo un orizzonte, risveglia in me il desiderio forte di una vita sopra le onde.

Sono io : pazzo, solitario, sempre disadattato a terra.

Ho nei pensieri il respiro degli spazi sterminati e il desiderio di ancoraggi irrevocabili, vivo senza sfogo la perturbabilità delle emozioni  e sono insieme l'impeto di un'onda e la sua resa.  

 
 
 

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Post n°50 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da io_sono_dove_tu_sei

 Un' amica confidandomi  un momento di tristezza con il suo compagno mi dice : sai, ci sono momenti in cui mi viene tanto da piangere ma non posso farlo e  l'unico modo per evitarlo é pensare al sesso.

m'è venuta un'illuminazione :

per estensione... ecco perchè gli uomini non piangono (quasi) mai

 

 
 
 

Nostalgia

Post n°29 pubblicato il 17 Luglio 2009 da io_sono_dove_tu_sei

Sprofondato su una poltrona di bambù e vimini, appena decellofanata, in mutande, con una bottiglia di birra gelata in mano  e l'altra già vuota posata a terra - godo - il mio nuovo balcone sul mare. La vegetazione barocca e il soffiare ondulato del vento fresco notturno travolgono la mia ormai lenta percezione e disarmano la mia resistenza mentale.  Poco lontano, più in basso, brillano i riflessi dei lampioni luminescenti, immagino il vocio e lo scalpitio della gente e una sensazione fastidiosa di insofferenza emotiva allaga tutti i miei stati d’animo. L’immagine di te mi aggredisce improvvisa e impietosa. Sento la mancanza del tuo corpo, concreto, vivo. Per anestetizzare la nostalgia conosco due rimedi: telefonarti, ma non posso farlo, ormai è troppo tardi /oppure/ immaginarti, abbandonandomi, incantato dal sonno e dalla luce ipnotica di questo piccolo pc, alla ricerca di quei ricordi, che appagano e placano il terremoto infantile che mi scuote nel profondo, ancora oggi e vuole conferme :  desiderio di "possederti" succhiando la vita dal tuo seno. 

 
 
 

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Post n°24 pubblicato il 05 Luglio 2009 da io_sono_dove_tu_sei

 

                                                

Per te

Per sempre buon giorno,

 Amore

 
 
 
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