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calcetto veritas
Post n°60 pubblicato il 30 Maggio 2010 da io_sono_dove_tu_sei
Ieri sera, in dieci avevamo 418 anni Si tiravano dei calci che levavano di sentimento e non per l’aggressività del lottatore, ma perché invece del pallone si coglievano arti a tutto spiano ma nonostante il dolore ci si rideva sempre sopra e ci dicevamo “no, niente, non è nulla!” mentre zoppicando pensavamo a quale tipo di gesso ci avrebbero messo. C’è un aspetto di queste partite che mi ha sempre colpito : la giutizia. Pur essendoci dal giovane fresco d'accademia al minimo dello stipendio fino all'ufficiale con i gradi che arrivano a metà manica, mentre si gareggia tutto si livella...il giovane per la prima volta ti comprende fino in fondo e ti guarda con vero rispetto per l'età mentre tu boccheggiante con le mani appoggiate sulle ginocchia lo guardi correre verso la porta avversaria e sei finalmente felice che qualcuno abbia messo dei pivelli nella tua squadra . Di colpo tutti diventano davvero bravi ragazzi e quando alla fine della partita si va sotto la doccia, miracolo dell’acqua calda, si sentono confessioni che nemmeno davanti al Papa. |