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MONUMENTO AI CADUTI NELLA GRANDE GUERRA: UNA MICROSTORIA DEGLI ANNI VENTI - Parte 2

Post n°18 pubblicato il 07 Marzo 2014 da SusettaMT

23

22

 

L'artista così descrive il bozzetto prescelto:

BOZZETTO N. 1

L'ara segno del sacrificio compiuto della devozione imperitura dei superstiti, s'innalza al cielo al sommo del monumento. La fiancheggiano, fiere custodi, due aquile, ripiegate le ali dopo il volo della vittoria; la sostiene un masso rastremato, che semplici linee architettoniche sobriamente decorano, che quattro pilastri ad erma a guisa di contrafforti recingono alla base.

Raffigurano le erme quelli che la guerra orbò del figlio, del marito, del padre, della luce; la madre, la vedova, l'orfano, il cieco; quelli che ancor viva hanno nel cuor sanguinante la ferita implacabile, ma perennemente accesa la luce della fede; quelli che il cotidiano sacrificio offrono sull'ara immortale.

Dinanzi sul fronte, su un basamento innestato al corpo centrale, la figura del “Dio ignoto e glorioso” cui l'ara è sacrata: IL FANTE. Vestito degli abiti che furono quelli del suo martirio e della sua gloria, appoggiato al fucile guarda tranquillo, sicuro dinanzi a sé.

E' la sentinella sempre vigile che non ha ceduto di un passo, che non ha mai disperato, che tutto sé con pieno animo con saldo cuore ha offerto, pura ostia dell'immane conflitto.

Figura predominante del monumento e simbolo e ricordo insieme.

Lo celebrano i nomi dei morti che su lastre di bardiglio incastonate nei fianchi del corpo centrale scendono dall'ara alla base…

La figura del fante è dell'altezza di due metri.

Nell'ara le iscrizioni:

SORIANO

AI SUOI FIGLI MIGLIORI

MCMXV-MCMXVIII

a tergo:

CADEMMO

VIGILI ED INSTANCABILI SCOLTE

DELLA GRANDEZZA E DELLA FORTUNA

D'ITALIA

ETERNI VIVIAMO

NELLA MENTE NEL CUORE

DI QUANTI

SPERANO, CERCANO, VOGLIONO

UN AVVENIRE MIGLIORE. (16)

L'opera successivamente subirà delle modifiche dovute alle proporzioni più adatte all'area prescelta e al mutato spirito del periodo, ma l'impianto d'insieme rimarrà quello.

Interessante, per conoscere meglio l'artista, anche la sua descrizione del secondo bozzetto (quello escluso):

BOZZETTO N. 2

Il fante ha salito il suo calvario, ha asceso l'altare di gloria, riposa ora tranquillo sul sarcofago, perennemente illuminato dalla luce dei ricordi.

Nell'alto su di un largo basamento, profilantesi nel cielo, la figura di chi della guerra fu l'artefice grande, modesto, tacito: il contadino.

Stringe al petto la Vittoria, frutto del suo sacrificio e del suo sangue, procede, fissi gli occhi ai nuovi destini, sicuro della sua forza, della sua purezza.

Sulle fiancate del corpo centrale si susseguono i nomi dei caduti; sulla fronte al di sopra del sarcofago le iscrizioni.

A tergo in un riquadro, a targa, della base potrà essere collocato in bronzo il bollettino che coronò, magnificò le ultime gesta.

Di bronzo, alto due metri, il contadino, dorata la Vittoria, in peperino tutto il resto.(17)

Altro tema da affrontare fu quello dell'iscrizione dei nomi dei caduti sul Monumento o nelle sue vicinanze.

Come riferisce il Vice-Presidente Gen. De Angelis, nel corso della riunione del 13 febbraio 1923:

tra la popolazione e in seno al Comitato si sono delineate tre correnti o tendenze …

  1. incidere i nomi di tutti indistintamente i caduti

a) morti in combattimento

b) morti per ferite riportate in combattimento

c) dispersi in seguito a fatto d'armi

d) morti in prigionia

e) morti per accidente qualsiasi in zona di guerra

f) morti in seguito a malattia contratta in zona di operazione.

  1. Incidere soltanto i nomi di cui alle lettere a-b dianzi accennate

  2. Non incidere alcun nome ed in luogo di essi una iscrizione generica di omaggio e di riconoscenza della popolazione sorianese ai Suoi Gloriosi Figli Caduti durante la Grande Guerra di redenzione maggio 1915-novembre 1918.

Stima inoltre opportuno rappresentare un'idea della Presidenza e cioè che nella eventualità che la terza tendenza raccolga la maggioranza dei suffragi, venga a suo tempo offerta al Comune (sui fondi raccolti Pro Monumento) una lapide in marmo più o meno decorata in bronzo a seconda dei mezzi disponibili, riportante i nomi di tutti indistintamente quei Combattenti Sorianesi che comunque lasciarono la vita durante la guerra ed anche dopo per cause dipendenti dalla guerra stessa.(18)

Anche questa volta i pareri non furono univoci e la riunione fu sospesa.

D'altra parte da mesi l'argomento era di dominio pubblico e interminabili discussioni avvenivano nelle case e nelle piazze, in luoghi pubblici e privati.

Per entrare nel clima del momento basti ricordare una lettera inviata al Presidente del Comitato da Attilio Capaccini (la cui attività nella organizzazione della raccolta fondi era stata insostituibile, ma al cui carattere non mancava lo spirito di polemica):

Mi si dice, ma amo non crederlo, che sia intenzione di codesto Comitato includere tra i nomi di coloro che caddero in battaglia o morirono in seguito a ferite di guerra, anche di quelli che decedettero per malattia, la maggior parte in casa propria, e in ogni modo ben pochi stati al fronte.

Se fosse così, dovrei pentirmi di aver dato il mio contributo, e non mi rimarrebbe che protestare per l'offesa recata a coloro che lasciarono la vita sul campo e più ancora per quelli che eroicamente la offrirono a salvezza della Patria.

E ora mi permetta una domanda formale: se vero che il Comitato voglia far incidere, sia pure con una distinzione, i nomi tutti di cui sopra, lascerà egli una lapide in bianco per continuare la nota con i nomi non dirò dei soldati combattenti autentici, ma dei feriti e mutilati che moriranno?(19)

Nella riunione del Comitato del 25 febbraio 1923 si arrivò comunque ad una decisione.

Viste le differenti posizioni, la determinazione non fu all'unanimità, ma a maggioranza (peraltro neppure schiacciante: 19 voti su 33 componenti il Comitato).

La decisione fu la seguente:

inserire nel corpo del monumento una iscrizione di omaggio e riconoscenza della popolazione di Soriano ai suoi gloriosi figli caduti nella Grande Guerra di Redenzione Maggio 1915-Novembre 1918. Offrire al Comune di Soriano una lapide in marmo più o meno decorata in bronzo secondo i mezzi disponibili nella quale dovranno essere incisi i nomi di cui alle lettere a, b, c, d, e quelli di cui alle lettere e, f, purché, previo rigoroso accertamento, risulti che la causa della morte di questi ultimi dipese essenzialmente ed esclusivamente dalla guerra.

Tale lapide dovrà dal Comune a suo tempo essere murata in una delle pareti dell'atrio del nuovo edificio scolastico.(20)

Non mi risulta (ma spero di essere smentita) che tale lapide esista. Non mi è mai capitato di vederla né nei pressi del monumento, né all'interno dell'edificio scolastico, né nei magazzini del Comune, che in passato ho avuto modo di visitare.

L'individuazione dell'area da destinare al posizionamento del monumento fu un nodo veramente complesso da sciogliere, in quanto, per arrivare alla migliore soluzione, si dovettero tener presenti una serie di esigenze e di motivazioni diverse e spesso poco conciliabili.

Fin dall'autunno 1921 il Comitato aveva evidenziato la necessità di individuare l'area dove doveva sorgere il monumento, ciò in quanto, solo conoscendo la localizzazione, si sarebbero potute valutare opportunamente le proposte. A tal fine fu nominata una apposita commissione presieduta dal Generale Troili e composta dal Sindaco Potenza, dall'ing. Pio Staffieri (poi sostituito dall'ing. Valeri, in quanto impossibilitato a partecipare), dall'ing. Angelo Santocchi (capo dell'ufficio tecnico del Comune), dal sig. Nicola Ranucci e dal prof. Piraino.

Le località indicate come possibili erano: Piazza Umberto I, via Santa Maria (adiacenze fontana del Madruzzo), il piazzale antistante il costruendo edificio scolastico e il largo Vittorio Emanuele III. Dopo attento sopralluogo la commissione espresse il seguente parere, riferito dal Gen. Troili nel corso della riunione del 18 settembre 1921:

Esclude la Piazza Umberto I poco adatta, edificio scolastico e fontana del pisciarello specie quest'ultima per l'antico ricordo storico ed anche perché data la mole del monumento non sarebbe sufficiente l'area. La Commissione quindi ha conchiuso unanimemente designando il Largo Vittorio Emanuele III.(21)

Successivamente emerse la possibilità di poter ottenere, per una migliore localizzazione, una sede più prestigiosa: la Piazza del Comune.

La Commissione tecnico-artistica, che il 7 marzo 1922 aveva scelto artista e bozzetto, si era espressa in quella stessa occasione anche sul sito più adatto ad ospitare il Monumento.

La Commissione si permette -si legge nel verbale – poi di aggiungere che fra tutte le località visitate, ritiene più opportuna e conveniente la Piazza del Comune per il collocamento del Monumento prescelto.(22)

Il Comitato, ritenendo non solo autorevole, ma tecnicamente indiscutibile il parere della Commissione, lo fece proprio, dandone comunicazione all'Amministrazione Comunale per i successivi atti di competenza.

Il Commissario Prefettizio Fabio Valente, subentrato al Sindaco Potenza, con delib. n. 8 del 25 marzo 1922 concesse l'area in Piazza del Comune da delimitarsi d'accordo con l'Ufficio Tecnico Comunale e necessaria per l'erezione del monumento.(23)

A questo punto sembrava che il problema del posizionamento fosse risolto, ma il futuro, anche in questo senso, avrebbe riservato delle sorprese.

Già in una lettera del 10 febbraio 1923 il nuovo Sindaco Mancini fa cenno a

voci che si fanno correre di un eventuale cambiamento di località. E aggiunge: Questa Amministrazione ritiene di doversene assolutamente disinteressare, essendo la scelta della località di competenza del Comitato apposito, nel quale ripone la massima fiducia.(24)

Il 5 marzo 1923 alcuni membri del Comitato inviarono una lettera al Presidente Troili nella quale si sosteneva:

Venuti a conoscenza del parere della grandissima maggioranza della popolazione sull'assegnazione del posto dove dovrà erigersi il Monumento ai Caduti, rivolgono viva preghiera alla S.V. Ill.ma perché venga revocata la deliberazione presa e sia assegnato al ricordo perpetuo del valore dei nostri soldati, la piazza principale intitolata a Vittorio Emanuele II … il monumento eretto nella piazza principale verrà da tutti veduto ed ammirato come il simbolo dell'immenso valore col quale i nostri concittadini hanno sacrificato la propria vita per la salvezza della Patria nostra.(25)

Grande lo sconcerto del Generale Troili, sconcerto magistralmente sintetizzato nella seguente lettera del marzo 1923 (che si riporta pressoché integralmente) diretta al Sindaco:

Dal Sig. Generale G.B. De Angelis … sono stato informato che si è manifestata, nella quasi generalità della popolazione sorianese, una corrente a che il Monumento stesso sorga nella Piazza Vittorio Emanuele II, anziché nella Piazza del Comune, come era stato dal Comitato regolarmente in precedenza deliberato.

E' noto che tale deliberazione fu il risultato del parere espresso da due autorevoli competenti e che essa ebbe la sanzione dell'Autorità Municipale nella persona del Commissario Prefettizio Cav. Valente…

Di fronte a tale stato di fatto lo scrivente ritiene che il Comitato abbia esaurito il suo compito per quanto riguarda la scelta dell'area con la deliberazione regolarmente presa e regolarmente anche sanzionata. E poiché peraltro non si vuol fare cosa che, a quanto si afferma, riuscirebbe sgradita alla maggioranza della popolazione, mi onoro rivolgere preghiera alla S.V. Ill.ma perché si compiaccia interpellare al riguardo i Signori componenti codesto Consiglio Comunale i quali costituendo la legale e naturale rappresentanza della popolazione, sono gli unici che possono parlare in nome di essa e conseguentemente in revoca alla concessione già fatta dal Commissario Prefettizio con-cedere altra area nel posto che si riterrà più gradito o migliore.

Sarò grato a V.S. Ill.ma se mi farà pervenire una esplicita, esauriente e definitiva risposta al più presto...(26)

Dunque, con molta sensibilità, il Presidente Troili e altri membri del Consiglio Direttivo ritennero che la volontà popolare (o presunta tale) dovesse essere ascoltata, ma, al contempo, decisero, come atto di coerenza, di fare un passo indietro per evitare contraddizioni con l'operato passato dello stesso Comitato che si era espresso in merito alla localizzazione in base al parere della Commissione tecnico-artistica. Il richiamo ad una presa di posizione dell'intero Consiglio comunale è poi un gioiello di rispetto delle istituzioni e delle rappresentanze.

In data 15 aprile, durante una riunione del Comitato alla quale era presente anche lo scultore Nagni, l'argomento oggetto della petizione fu di nuovo affrontato.

Doveroso, a questo punto, riportare trascrizione della parte di verbale relativa all'argomento:

Lo scultore Nagni che è stato invitato alla presente adunanza per dare opportuni schiarimenti fa subito presenti le difficoltà di spostare la località poiché il Monumento, i di cui lavori già sono avanzati, è stato preparato appositamente per la località prescelta di P. del Comune e non si potrebbe adattare in Piazza Vittorio Emanuele.

Pandimiglio Ivo fa presente che la petizione è stata fatta a nome di molti cittadini che desiderano il Monumento ai nostri Caduti sia posto nella piazza principale del paese.

Il Presidente risponde che il Comitato è al coperto di fronte a quel gruppo che è per cambiare la località, poiché la scelta di Piazza del Comune venne fatta da una competente Commissione appositamente nominata. Egli non intende fare una questione di fiducia ma si atterrà a ciò che farà il Comitato.

A questo punto perviene al Presidente una lettera dell'Ing. Mei Bernardino membro del Comitato residente a Roma della quale si dà lettura all'Assemblea nel seguente tenore:

... Sono assai dolente che impegni precedenti e nell'impossibilità materiale di disdire – non mi permettono di essere presente. Ad ogni modo tendo a confermare il Monumento debba essere eretto nella località prescelta.

I perché il Comitato è incompetente a giudicare dopo che una commissione di artisti appositamente invitati ha dato il proprio parere;

II perché lo scultore stesso il quale è il maggior arbitro e il miglior giudice ritiene la località prescelta quasi l'unica. Egli afferma che potrebbe tutto al più essere sostituita con il piazzale dell'erigendo edificio scolastico ma gli dispiacerebbe assai il monumento dovesse sorgere nella località che oggi si vorrebbe invece imporre;

III perché è un po' curioso che il Comitato stesso nei suoi medesimi componenti debba ogni momento ritornare nelle proprie deliberazioni.

Tutto questo avrei detto se avessi potuto essere presente.

Il Presidente avverte che farà fare in merito alla scelta dell'area una votazione segreta e a mezzo di schede sulle quali ogni membro dovrà indicare chiaramente la località ove intende che il monumento debba sorgere se cioè o a Piazza del Comune o Piazza Vittorio Emanuele.

Chiama a fungere da scrutatori i Sigg. De Angelis e Ranucci Giuseppe.

Si raccolgono le schede e si riscontrano 19 quanto sono i presenti e votanti.

Il Presidente – prima di incominciare lo spoglio – conferma che qualunque decisione di oggi sarà accettata; ma se si dovesse ritornare sulla cosa, il Comitato non avrebbe più ragione di esistere e dovrebbe dimettersi.

 

Fatto lo spoglio con l'assistenza degli scrutatori suddetti si ottiene il seguente risultato:

 

Per Piazza del Comune ….............. schede 12 (dodici)

 

Per Piazza Vittorio Emanuele ….... schede 4 (quattro)

 

Schede nulle ….......................................... 2 (due)

 

Scheda bianca …....................................... 1 (una)

 

Totale ….......................... schede 19.


Il Presidente proclama la conferma della località di Piazza del Comune ove deve sorgere il Monumento ai gloriosi Caduti in guerra. (27)

Il problema sembrava risolto. La votazione, perfettamente regolare, non aveva però attutito il malumore diffuso tra la popolazione. In data 24 luglio fu il Sindaco Mancini a sollevare di nuovo la questione, con una lettera inviata al Presidente del Comitato

questa Amministrazione, pur avendo espresso il concetto di restare estranea alla scelta del posto di collocamento, oggi però di fronte al manifestarsi delle contrarietà da parte della cittadinanza in merito alla località stabilita, non può non far presente alla S.V. quale Presidente del Comitato, l'opportunità di ritornare sopra alla deliberazione presa onde vedere se effettivamente la scelta di altra sede ove collocare il Monumento, non sia più rispondente alle alte idealità che con tale imperituro ricordo si vogliono celebrare e non sia al contempo oggetto di soverchia contrarietà da parte della cittadinanza.(28)

E il giorno 8 agosto il Comitato tornò a riunirsi e, in seconda convocazione, deliberò:

il Presidente fa dar lettura … della risposta del Sig. Sindaco 24.7 u.s. n. 2512 dalla quale si apprende chiaramente come una maggioranza del paese siasi delineata pel cambio della località ove deve sorgere il Monumento e prega il Comitato ritornare sulla precedente deliberazione.

Il Presidente ritiene che il Comitato, coerente ai propri deliberati … non abbia più ragione di ritornare sull'argomento e quindi deve – secondo lui – dimettersi …

Cav. Mancini Sindaco – Chiarisce lo scopo della lettera inviata col far presente che data la sistemazione delle aree adiacenti all'Edificio Scolastico per stabilirvi il Parco della Rimembranza, si vorrebbe il Monumento fosse eretto in detta località in quanto Parco della Rimembranza e Monumento ai Caduti si integrano fra loro.

Il Presidente di fronte all'affermazione contenuta nella lettera del Sindaco e da lui verbalmente confermata ...torna a comunicare che il Comitato per coerenza debba dimettersi …

Il Presidente pone ai voti la proposta di scioglimento del Comitato con avvertenza che la Presidenza rimane in carica per breve tempo solo per la redazione del Rendiconto Finanziario e per la consegna delle varie parti del Monumento già compiute.

All'unanimità si approva lo scioglimento e si incarica il Presidente di darne comunicazione agli assenti.(29)

Dunque, dopo tante traversie e ripensamenti, si assiste ad una nuova proposta di area, questa volta particolarmente gradita all'Amministrazione Comunale.

Il Comitato è dimissionario.

Ma, quali i motivi che hanno portato alla formulazione della nuova proposta di localizzazione?

 

 
 
 
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