Creato da AmmiraglioLanglais il 22/08/2009

SORSI DI LUCE

Il reticolato dell'Ammiraglio Langlais .................................................................... pensieri, riflessioni, letture, immagini, suoni e colori dell'anima ...e anche no............."Sorsi di luce" pertanto vuole essere un semplice momento di incontro, come si farebbe assaporando un buon caffè, o passeggiando a braccetto per le strade di una città sconosciuta, o seduti in riva al mare ascoltando la risacca...

 

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Da ... www.relazioninarmonia.it

Post n°214 pubblicato il 08 Maggio 2010 da AmmiraglioLanglais

Scheda di Enrico Cheli e Adele De Gaetani

Tutti noi vorremmo evitare il più possibile la sofferenza e quando essa giunge, fisica o psicologica che sia, speriamo che passi il più velocemente possibile. Tuttavia il dolore non è solo qualcosa di spiacevole da subire, ma anche una opportunità per mettere a nudo certe dimensioni esistenziali che altrimenti andrebbero disperse, una occasione per approfondire certi significati della vita e del vivere. Bisogna lasciarsi guidare dal dolore, seguirlo, viverlo e non subirlo con reazioni di paura o ribellione irrazionale. Il dolore infatti è spesso un segnale che ci comunica che qualcosa non va nel nostro corpo (se è un dolore fisico) o nella nostra vita relazionale (se è un dolore emozionale). E un po' come la luce-spia che si accende sul cruscotto della nostra autovettura: non dobbiamo arrabbiarci con essa ma anzi ringraziarla perchè ci segnala la presenza di un guasto prima che sia troppo tardi. Se ci fermiamo per tempo i guai sono contenuti, se aspettiamo troppo potremmo rovinare irrimediabilmente l'auto o peggio avere un incidente. E lo stesso accade nella vita, se non ci fermiamo ai primi segnali di sofferenza la situazione si aggrava e sarà più difficile e doloroso risolverla. Se sentiamo dolore (per la solitudine, per una relazione insoddisfacente o per qualsiasi altro motivo) la prima cosa saggia è fermarsi - fino a che non ci fermiamo come facciamo a fare un esame interiore, a capire che cos'è che non va e perché non va per il verso giusto, e a tentare di risolverlo, anche chiedendo eventualmente aiuto a un amico, a uno psicologo, o a un religioso?

Spesso il dolore deriva dal fatto che la nostra vita va in una direzione che non ci realizza, e anzi ci fa star male, e tuttavia ci ostiniamo a proseguire in quella direzione, vuoi per paura di cambiare, vuoi per un malinteso senso del dovere, che ci fa agire in modo contrario al nostro sentire. Pertanto, il senso del dolore svolge un importante funzione di feedback che dovrebbe aiutare l'individuo a dirigere il proprio agire e a governare nel modo migliore la propria vita, purché naturalmente egli sia in grado di sentire i segnali e di interpretarne correttamente il significato.

Così come il dolore ha lo scopo di segnalare che stiamo sbagliando qualcosa, che la strada intrapresa non è positiva per noi, il piacere ha - o dovrebbe avere - la funzione inversa, cioè di confermare e rinforzare determinati comportamenti, scelte, pensieri che vanno bene per noi.  Certo, dobbiamo sempre chiederci se ciò che facciamo (o omettiamo di fare) può danneggiare qualcuno o anche noi stessi, ma se così non è, possiamo tranquillamente goderci il piacere e seguirne le indicazioni.

Si pone, qui, il problema di che cosa voglia dire "fare del male a qualcuno": un genitore punendo il figlio lo fa soffrire ma lo fa (spesso, non sempre) per il suo bene; un figlio che se ne va di casa fa soffrire i genitori, ma la colpa può non essere sua, bensì dei genitori troppo assillanti che pretendevano di possederlo e controllarlo; analogamente, chi si separa dal coniuge, fa soffrire il partner e i figli, ma spesso non ha alternative e applica il principio "meglio una fine sofferta che una sofferenza senza fine". Dobbiamo quindi saper distinguere i vari casi, tenendo inoltre presente che non sempre la vittima è innocente come sembra, e può anzi aver iniziato lei stessa l'escalation che poi porta l'altro (il presunto persecutore) ad agire in un certo modo portatore di dolore. Teniamo altresì presente che vi sono vari livelli di piacere: il piacere fisico, quello emozionale, quello mentale e quello spirituale. Sviluppando la propria sensibilità e sensitività le sensazioni di piacere saranno avvertibili in modo più nitido, come pure quelle di dolore, e sarà più agevole orientarsi, cercando di evitare le strade portatrici di dolore e seguire quelle portatrici di piacere, gioia, armonia o qualsiasi altro nome si voglia dare alle sensazioni piacevoli.

Per concludere, possiamo dire che la capacità di sentire il dolore e il piacere è una funzione da riabilitare e comprendere; una funzione indispensabile per tutti coloro che vogliono essere se stessi e saper individuare la propria vera strada.

* * *

Da K. Gibran - Il Profeta

Il dolore è per voi lo spezzarsi del guscio che racchiude la vostra comprensione.

Come il nocciolo del frutto deve rompersi affinché il suo cuore sia esposto al sole, così voi dovete conoscere il dolore.

Se solo conservaste in cuore lo stupore per i quotidiani miracoli della vita, il dolore non vi parrebbe meno meraviglioso della gioia;
e accettereste le stagioni del cuore come avete accettato sempre le stagioni che sui campi si susseguono.

Così, attraversereste serenamente gli inverni del vostro dolore.

Molto del dolore che provate è da voi stesso scelto.
E l'amara pozione con cui il medico che sta in voi guarisce l'infermo che anche è in voi.

Confidate dunque nel medico, e bevete il suo rimedio in sereno silenzio: poiché la sua mano, seppur pesante e dura, è guidata da quella tenera dell'Invisibile.

E la coppa che vi porge, benché bruci le vostre labbra, è fatta con la creta che il Vasaio ha inumidito con le stesse sacre lagrime.

* * *

La vostra gioia non è che il vostro dolore senza maschera.

E il medesimo pozzo da cui sgorga il vostro riso più volte si è riempito delle vostre lacrime.

Come può essere se non così?
Più profondamente scava il dolore nel vostro essere e più è la gioia che potete contenere.

Non è la coppa che contiene il vostro vino quella stessa che il vasaio ha arso nel suo forno?

E non è il liuto che vi distende lo spirito quello stesso legno che le lame hanno incavato?

Quando siete lieti guardate a fondo nel vostro cuore e troverete che la gioia proviene da ciò che vi ha dato dolore.

Quando siete nel dolore guardatevi ancora nel cuore, e vedrete che in verità piangete per ciò che è stato il vostro diletto.

Alcuni tra voi dicono, "la gioia è più grande del dolore", e dicono altri, "no, più grande è il dolore."
Ma a voi io dico che sono inseparabili.

Insieme giungono, e quando l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro dorme nel vostro letto.

In verità siete sospesi come bilance tra la gioia in voi e il dolore.

Solo se siete vuoti restate immobili e in equilibrio.
Allorché il tesoriere vi solleva per pesare l'oro suo e l'argento, non possono la vostra gioia e il dolore non alzarsi o ricadere.

* * *

Letture consigliate

  • Boiron, C., Le ragioni della felicità, Franco Angeli 2001.
  • Cheli, E., L'età del risveglio interiore, Franco Angeli, Milano, 2001.
  • Stone, H., Stone, S., Tu & Io. Incontro, scontro e crescita nelle relazioni interpersonali, MIR edizioni, 2003.
  • Pinkola, Estes, Clarissa, Donne che corrono coi lupi, Frassinelli, 2002.
  • Melucci, A., Il gioco dell'io. Il cambiamento di sé in una società globale, Feltrinelli, Milano, 1991.
  • Galeazzi G. (a cura di), Ripensare la sofferenza, Città Aperta, 2004
  • Cancrini, T., Un tempo per il dolore. Eros, dolore e colpa, Bollati, Boringhieri, 2002
  • Fanzaga, L., Il senso del dolore, SugarCo, 2001

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AREA PERSONALE

 

Cara amica, Caro amico,

non ho ancora approfondito per quale motivo ho deciso di aprire questo Blog "Sorsi di luce"... probabilmente si tratta del bisogno, oggi così diffuso, di sentirsi in contatto .... di avere compagnia... di ascoltare e sentirsi ascoltati.

Non credo di avere delle cose importanti o stupefacenti da offrire...

ma..... probabilmente, solo la quieta serena confidenza di un'amica che di tanto in tanto ti segnala qualcosa che l'ha interessata.... che ha fatto vibrare per quache istante la sua anima.... qualche riflessione ad alta voce... senza alcuna pretesa.... semplicemente perchè sgorga naturalmente... come l'acqua del ruscello che ho scelto come l'immagine del blog.

Spero possa stare bene in mia compagnia ...  buon divertimento

 

TRAMONTO SUL MARE

 C'è un'ora del giorno in cui tutto cambia, è il tramonto, momento in cui il colore del cielo si tinge di rosa e il mare diventa lo specchio perfetto per tanta bellezza. A noi non resta che fermarci ed ammirarlo. sentendoci per un attimo parte di quella bellezza. 

 

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BENVENUTO

....così desidero immaginare questo blog come una bella festa da passare con tutti gli amici e parenti, vicini e lontani geograficamente e spiritualmente. Creare per rendere accogliente e gradevole la mia "casa", per poter condividere dei momenti sereni con gli invitati o semplicemente, come avviene nelle feste di paese, con i curiosi.

Ecco che allora il mio lavoro assume un significato più completo e gratificante: diventa come una bella pesca matura che si lascia cogliere, grata di aver avuto la fortuna di aver potuto vivere il suo scopo e poter liberare i suoi semi.

Perciò ti ringrazio amico mio. Il realizzare questo blog in tua compagnia, pensando alla nostra  possibile comunione, sera dopo sera,  è per me fonte di gioia. Spero che anche tu, leggendo, possa divertirti e conoscermi un pochino, almeno da sapere che, al di là della vita banale di tutti i giorni, dietro allo sguardo talvolta soprappensiero, c’è una persona che vive. 

 

 

ESSERE COME SE....

Lavora come se non avessi bisogno dei soldi, ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire, balla come se nessuno ti stesse guardando, canta come se nessuno ti stesse sentendo, vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra

 
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