Creato da AmmiraglioLanglais il 22/08/2009

SORSI DI LUCE

Il reticolato dell'Ammiraglio Langlais .................................................................... pensieri, riflessioni, letture, immagini, suoni e colori dell'anima ...e anche no............."Sorsi di luce" pertanto vuole essere un semplice momento di incontro, come si farebbe assaporando un buon caffè, o passeggiando a braccetto per le strade di una città sconosciuta, o seduti in riva al mare ascoltando la risacca...

 

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Dedicato a Ornella

Post n°219 pubblicato il 09 Maggio 2010 da AmmiraglioLanglais

Il Gatto Mammone o Gattomammone è una creatura magica della tradizione popolare, con le caratteristiche di un enorme gatto dall'aspetto terrificante. Il suo nome deriva dall'incontro del termine gatto (animale nel Medioevo associato al diavolo) con quello di Mammona, parola dall'incerta etimologia che in lingua aramaica è attributo del demonio. Tale Gatto sarebbe stato infatti dedito a spaventare le mandrie al pascolo e avrebbe avuto movenze ed espressioni demoniache[1].

Tuttavia, in altre narrazioni ha funzione protettiva ed è uno spirito positivo, immune agli effetti nefasti degli incantesimi di altri spiriti. In alcuni casi, ha una “emme” bianca sul muso nero, talvolta è tutto nero e si nasconde negli angoli bui. Il Gatto Mammone appare di frequente nelle fiabe di tradizione italiana, ad esempio nel Pentamerone di Giambattista Basile o nella Novellaja Fiorentina di Vittorio Imbriani, e spesso lo si menziona per spaventare i bambini (in questo simile al babau).

La favola del Gatto Mammone

Cari lettori (pochi ma buoni^^) credo sia giunto il momento di raccontarvi la favola che ho nel cuore da quando ero piccina picciò...non che adesso sia molto più grande in realtà!

Ricordo ancora quando la zia Zaira me la raccontava mentre passeggiavamo nelle sere d'estate... ricordava ogni parola, ogni virgola, ogni esclamazione!

Questa non è certo la versione originale, ma una versione trovata in una raccolta di fiabe per ragazzi... ma devo dire che ci assomiglia molto!

 

"C'era una volta una madre che aveva due figlie femmine: una si chiamava Lina e l'altra Lena. Lina era brutta di faccia e brutta di cuore; Lena invece era bella e buona. Eppure (chi lo crederebbe?) la madre voleva più bene a Lina che a Lena. A Lina avrebbe perfino portato l'acqua con le orecchie, mentre per la povera Lena non c'erano altro che male parole, rimproveri e bastonate. E, come se non bastasse, doveva sfacchinare dalla mattina alla sera. Toccava a lei cucire, sciacquare i piatti, scopare la casa, andare alla fontana a lavare i panni, fare il bucato e tutto il resto. Tutto a lei. E guai se i panni non erano lavati bene (e con un pezzetto appena appena di sapone!): arrivavano parolacce e schiaffoni a volontà!

 Un lunedì, come tutti i lunedì, Lena andò alla fontana con tanta di quella biancheria da lavare che è meglio non parlarne. La disgrazia volle che, mentre era lì che lavava, il sapone le scivolasse dalle mani e andasse in fondo all'acqua. Provò a ripescarlo in tutti i modi, ma non ci riuscì. Come si fa, come non si fa... Povera Lena, afflitta e sconsolata, si mise per terra in un angolino e cominciò a piangere. Mentre stava lì a disperarsi ecco che passa una vecchina e le chiede perchè si strugge in tante lacrime. Lei disse "Nonnetta mia, mi succede questo e questo e quest'altro."

"Mbè" fece la vecchietta "asciugati gli occhi, non si deve piangere per così poco. Alzati e vai a bussare qui vicino, al palazzo del Gatto Mammone. Vedrai che ti darà un altro pezzo di sapone!"

Lena non se lo fece ripetere: s'asciugò gli occhi, andò al palazzo del Gatto Mammone, bussò e venne ad aprirle un gattino tutto bianco che sembrava un ermellino.

"Che vuoi?"

"Il Gatto Mammone"

"Che ti serve da lui?"

"Soltanto un pezzo di sapone. Il mio è caduto in fondo alla fontana."

"Entra pure"

Lena entrò in una grande stanza dove c'era un gattino che spazzava. Lei gli levò la scopa dalle zampette e si mise a spazzare al posto suo.

Passò in un'altra camera e vide un altro gatto che spolverava: prese lo spolverino e spolverò al posto suo. Andò in un'altra stanza e, vedendo un gattino che faticava a rifare i letti, l'aiutò e in meno di niente finirono tutto il lavoro.

Finalmente arrivò alla presenza del Gatto Mammone, che è un gatto grosso grosso, col pelo folto e lungo, due grandi occhi chiari e dolci, come hanno appunto le mamme buone. Nel sentire quello che Lena voleva, prima di accontentarla chiamò tutti i gattini e domandò se lei se lo meritava.

Tutti risposero: "Sì, sì, sì"

"Mi ha aiutato a spazzare tutta la stanza!"

"Mi ha aiutato a spolverare!"

"Ha rifatto tutti i letti!"

"Va bene allora tieni tesoruccio mio!" disse il Gatto Mammone "prendi questo bel pezzo di sapone. Ma stai bene attenta: quando sentirai cantare il gallo, devi voltarti; se però sentirai il somaro, no, non ti girare!"

Ella allora andò alla fontana e si mise a lavare.

All'improvviso sentì ragliare un somaro, e lei niente, non si muove di un millimetro. Al canto del gallo invece si voltò subito, e sulla fronte le si disegnò una stella d'oro.

Immaginatevi la sorella e la madre, quando la videro tornare a casa con quella stella d'oro splendente sulla fronte! A momenti crepavano dall'invidia! E su due piedi si fecero raccontare per filo e per segno come erano andate le cose.

Il giorno dopo la madre mandò Lina alla fontana. Lei arrivò, si fece cadere il sapone in fondo all'acqua, e giù a piangere lacrime finte.

Ecco che passa la solita vecchina, che quando conosce le ragioni di quel pianto, dice: "fai così, così e così" le stesse cose che aveva detto a Lena.

Lina andò a bussare al palazzo del Gatto Mammone, entrò e invece di essere garbata con i gattini, come aveva fatto sua sorella, fu impertinente e dispettosa.

Quando arrivò di fronte al Gatto Mammone, lui, prima di accontentarla, chiamò tutti i gattini e disse: "ditemi un po', merita o non merita di essere aiutata questa ragazza?"

E allora tutti i gattini si misero a strillare: "no, no, no!"

"A me ha detto che lei non è la serva di nessuno!"

"A me non ha detto niente, mi ha dato uno schiaffone!"

"A me ha quasi strappato un orecchio!"

"Va bene, eccoti un pezzo di sapone" fece il Gatto Mammone " e torna alla fontana. Quanto sentirai ragliare il somaro voltati."

Lina andò alla fontana e quando l'asino ragliò, si girò di scatto: in fronte le spuntò una bella coda di somaro!

Immaginatevi la madre quando se la vide comparire davanti in quel modo! Diventò una furia! Tutte e due andarono subito da quella povera Lena , la trascinarono in cantina e giù botte da orbi!

E non può succedere qualche volta che mentre dentro ti bastonano, fuori passa proprio il figlio del re?

Al sentire gli strilli di quella povera disgraziata, al giovane, che era buono e nobile d'animo, si strinse il cuore. Scese giù dalla carrozza e volle entrare per forza in quella casa per vedere cosa stava succedendo.

Non appena vide Lena, così gentile e aggraziata, ridotta in quello stato s'innamorò subito.

Quando poi venne a sapere da lei che vita da cani faceva in quella casa, il figlio del re la portò subito con sè a palzzo e dopo pochi giorni la sposò. E se lena non fosse caduta in ginocchio davanti a lui, per chiedere la grazia, sua madre e sua sorella se la sarebbero vista brutta. Perchè il re, che già le aveva fatte chiudere in carcere, voleva dar fuoco alle due donne in mezzo alla piazza!

Ma naturalmente voleva troppo bene a Lena per non dargliela vinta. Così le perdonò, ma consigliò a tutte e due di non farsi più vedere in giro. Per lo spavento le due donne si chiusero in casa e vi giuro che da allora non le ho più riviste!"

 

... questo solo per dire che, nonostante quello che sembra a questo mondo, ad essere buoni ogni tanto ci si guadagna qualcosa: a volte solo un pezzo di sapone, a volte una persona unica e speciale che ti starà sempre accanto... ^^

 Tratto dal blog http://ilgattomammone.blogspot.com

di Silvia Desio, Monza e Brianza, Italy

 
 
 
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AREA PERSONALE

 

Cara amica, Caro amico,

non ho ancora approfondito per quale motivo ho deciso di aprire questo Blog "Sorsi di luce"... probabilmente si tratta del bisogno, oggi così diffuso, di sentirsi in contatto .... di avere compagnia... di ascoltare e sentirsi ascoltati.

Non credo di avere delle cose importanti o stupefacenti da offrire...

ma..... probabilmente, solo la quieta serena confidenza di un'amica che di tanto in tanto ti segnala qualcosa che l'ha interessata.... che ha fatto vibrare per quache istante la sua anima.... qualche riflessione ad alta voce... senza alcuna pretesa.... semplicemente perchè sgorga naturalmente... come l'acqua del ruscello che ho scelto come l'immagine del blog.

Spero possa stare bene in mia compagnia ...  buon divertimento

 

TRAMONTO SUL MARE

 C'è un'ora del giorno in cui tutto cambia, è il tramonto, momento in cui il colore del cielo si tinge di rosa e il mare diventa lo specchio perfetto per tanta bellezza. A noi non resta che fermarci ed ammirarlo. sentendoci per un attimo parte di quella bellezza. 

 

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BENVENUTO

....così desidero immaginare questo blog come una bella festa da passare con tutti gli amici e parenti, vicini e lontani geograficamente e spiritualmente. Creare per rendere accogliente e gradevole la mia "casa", per poter condividere dei momenti sereni con gli invitati o semplicemente, come avviene nelle feste di paese, con i curiosi.

Ecco che allora il mio lavoro assume un significato più completo e gratificante: diventa come una bella pesca matura che si lascia cogliere, grata di aver avuto la fortuna di aver potuto vivere il suo scopo e poter liberare i suoi semi.

Perciò ti ringrazio amico mio. Il realizzare questo blog in tua compagnia, pensando alla nostra  possibile comunione, sera dopo sera,  è per me fonte di gioia. Spero che anche tu, leggendo, possa divertirti e conoscermi un pochino, almeno da sapere che, al di là della vita banale di tutti i giorni, dietro allo sguardo talvolta soprappensiero, c’è una persona che vive. 

 

 

ESSERE COME SE....

Lavora come se non avessi bisogno dei soldi, ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire, balla come se nessuno ti stesse guardando, canta come se nessuno ti stesse sentendo, vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra

 
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