Creato da AmmiraglioLanglais il 22/08/2009

SORSI DI LUCE

Il reticolato dell'Ammiraglio Langlais .................................................................... pensieri, riflessioni, letture, immagini, suoni e colori dell'anima ...e anche no............."Sorsi di luce" pertanto vuole essere un semplice momento di incontro, come si farebbe assaporando un buon caffè, o passeggiando a braccetto per le strade di una città sconosciuta, o seduti in riva al mare ascoltando la risacca...

 

« Per sdrammatizzare: Pelh...I "fumetti" medievali: L... »

FUMETTI: B. C. e The Wizard of Id

Post n°257 pubblicato il 20 Giugno 2010 da AmmiraglioLanglais

[da: "Enciclopedia dei fumetti", a cura di Gaetano Strazzulla, Sansoni, 1970]

L’AUTORE

JOHNNY HART – Nato a Endicott, nello Stato di New York (le biografie ufficiali non precisano l’anno), esordì giovanissimo come disegnatore, pubblicando alcuni suoi cartoons su oscuri gior­nali di Boston. Poi ha fatto il servizio militare e, poco dopo il congedo, nel 1954, è riuscito a im­porsi all’attenzione del pubblico e della critica grazie a una serie di tavole a fumetti pubblicate dal Saturday Evening Post. Quattro anni dopo, nel 1958, ha presentato per la prima volta il suo campionario di ometti preistorici, formiche, ca­verne, fiori e apteryx (uccello privo di ali e con piume lanuginose). Il successo della serie di B.C. è stato travolgente: le sue strisce ben pre­sto sono state riprese da oltre trecento quoti­diani e da un numero imprecisato di periodici di tutto il mondo. Gli esperti calcolano che at­tualmente le storie di B.C. siano seguite da un pubblico di oltre venti milioni di lettori. A questa fortunatissima serie si sono aggiunte, nel 1964, le strisce di The Wizard of Id, presentato in Italia come Il mago Wiz. Johnny Hart le ha rea­lizzate in collaborazione con un suo vecchio amico, il disegnatore Brant Parker.

La leggenda narra che l’idea del medievale reame di Id sia venuta a Hart, il quale l’avrebbe perfezionata e sviluppata insieme a Parker in soli tre giorni e tre notti di ininterrotto lavoro in un albergo di New York. Il risultato di questa maratona è stato un altro clamoroso successo: la striscia appare oggi su più di duecento quotidiani ed è stata ripresa da numerosi periodici. Di Johnny Hart si sa ancora che è sposato e che ha due figlie. In Italia è giunta finora sol­tanto una sua fotografia, o meglio un fotomon­taggio che ce lo mostra mentre tiene tra le mani il suo popolare B.C.: l’occhio del giovane cartoonist con i capelli a spazzola è affettuo­samente ironico e ben regge lo sguardo inter­rogativo del cavernicolo con una bretella.

Johnny Hart è senza dubbio il capofila della gio­vane scuola americana. Le sue storie sono es­senziali, i suoi disegni incisivi. Talvolta rinuncia anche alla battuta, lasciando alle vignette il compito di divertire il lettore. Il suo è un mondo preistorico paradossale, ma credibile. I suoi per­sonaggi, candidi ma non superficiali, scoprono striscia dopo striscia un mondo fatto di cose animate e tentano di capirlo, lasciandosi tal­volta trascinare in acri giudizi che hanno come bersaglio la realtà non più preistorica dei nostri giorni.

In una storia di tre vignette per esempio B.C. e l’amico Peter siedono appoggiati a un gran sasso sulla riva del mare. Peter chiede al compagno: « Puoi sopportare l’idea che le future generazioni se la passino facile come noi? ». B.C. è pronto, nella seconda vignetta, a rispon­dere con un « No » riportato in grassetto. Peter, folgorato, si alza e con uno strano sorriso pro­pone: « Benissimo… Formiamo un governo! ».

Esempi di questo tipo nella produzione di Hart se ne possono trovare a piacimento: la sua cri­tica è sempre centrata, tanto più eloquente quanto più è asciutta. A farne le spese sono soprattutto le mode, i vizi, gli intellettualismi e le banalità degli attuali discendenti del caustico B.C.
Forse più disancorato da un impegno ironica­mente polemico è The Wizard of Id: nel reame dove opera, nei sotterranei del castello, un mago «fallito», di cose da scoprire ce ne sono po­che. Essenziale è semmai sopravvivere, cercando di non turbare un collerico re che sembra preso in prestito da un mazzo di carte. Le storie di Parker e Hart risultano però ugualmente spas­sose e gradevoli, anche se non hanno sempre la delicata e geniale vivezza delle parabole di B.C.

IL PERSONAGGIO 

B.C. – Before Christ, ovvero Avanti Cristo, è la sigla, il nome di uno strano cavernicolo, che vive nell’anno zero. È un omino preistorico, sag­gio e disincantato, che scopre e prende grada-tamente coscienza del mondo. Suoi compagni sono Peter, avventuroso esploratore che fin dalle prime strisce decide di andare « alla ventura, in cerca degli estremi limiti del mondo » (e B.C. amichevolmente, lo invita a stare « attento a non cascar di sotto »), un certo Clumsy Carp, mio-pissimo progenitore della ricerca scientifica e Thor, geniale inventore della ruota. E ancora Wiley, poeta e filosofo, dalla gamba di legno e la barba lunga, Curls, detto il Riccio, presentato da Peter come « maestro di umorismo sarca­stico » (vedi la striscia nella quale Curls, sdraia­to sulla spiaggia esclama: «Ti vengono i bri­vidi, quando ci pensi!»; Peter, curioso, chiede: « Quando ci pensi a che? » e Curls, senza bat­ter ciglio: «Solo altri 100 milioni di anni di vita così, e poi la civiltà!»), un affollato gruppo di formiche parlanti, Benedici il formichiere, dino­sauri, mammut, sassi, fiori, caverne, ruscelli, strani volatili e un monosillabico Grog, uomo pieno di peli, approdato tra la comunità della pietra in un grosso ghiacciaio. Johnny Hart maneggia abilmente questo stuolo di cavernicoli, tra i quali ogni tanto occhieggiano formose e brutali fanciulle.

Qualcuno ha scritto che il pregio delle storie di B.C. sta nell’interpretare il mondo moderno attraverso un’angola­zione preistorica. Un giudizio esterno, perciò, incisivo e graffiante. Hart mette in mano ai suoi omini preistorici gli attrezzi più elementari, che riacquistano nelle sue strisce una misura ormai dimenticata. E il capitolo certo più azzeccato è quello dedicato alle invenzioni, dalla ruota al giornale, alla posta, al sistema monetario, alla segnaletica stradale e così via. Le trovate di B.C. e dei suoi compagni servono all’autore per colpire precisi e reclamizzatissimi obbiettivi: è il caso della serie di strisce dedicata alla straor­dinaria invenzione di Wiley, cioè il romanzo o storia lunga. Hart si sbizzarrisce nel distruggere un certo tipo di letteratura e soprattutto un certo tipo di scrittore, quello cosiddetto di consumo, che dell’autore conosce solo i diritti. La produzione di Hart non sempre è eccelsa. Agli scoppiettii delle sue trovate migliori ogni tanto fanno riscontro strisce strampalate, nelle quali eccessive concessioni al surreale nascon­dono solo la mancanza di ispirazione. Ma sono peccati veniali, visto l’altissimo numero di storie azzeccate. I personaggi mantengono sempre le loro personali caratteristiche: psicologicamente ben definiti, si costruiscono pian piano la loro idea della realtà.
B.C. che esordisce scrutando un paesaggio dal­l’alto di un cocuzzolo e prendendolo per il mondo intero, diviene di vignetta in vignetta sempre più problematico, fino a addentrarsi in sottili disquisizioni metafisiche. Il garbo e l’umo­rismo di Hart accompagnano talvolta pensosa­mente i tanti personaggi in una faticosa ricerca di verità messe in caricatura. Sorridenti Adami privi di pregiudizi, B.C. e compagni sono parenti stretti dei Peanuts di Charles M. Schulz, come i patemi di Charlie Brown e le nevrosi di Snooov, la disarmante genuinità dei preistorici di Hart diverte accusando il lettore.

IL MAGO WIZ (The Wizard of Id) - Come la preistoria di B.C. serve a Johnny Hart per col­pire i suoi contemporanei, così l’improbabile Medioevo in cui si muovono i personaggi di The Wizard of Id è solo un pretesto per sorri­dere. Certo meno sottile e meno solleticante delle strisce dei cavernicoli, anche la serie de­dicata alle umoristiche cronache del Reame di Id colpisce talvolta obbiettivi attuali. Ma non è certamente questa la caratteristica principale delle strips realizzate dallo stesso Hart in col­laborazione con il disegnatore Brant Parker. Il castello di Id, con le sue torri merlate a mi­sura d’uomo, il ponte levatoio, le umide segrete e l’ampia sala del trono, è popolato da una corte che spesso si propone soltanto di far ridere, senza tante riflessioni. Il re, imbronciato e collerico, non sa fare il suo mestiere. Le sen­tinelle dormono. Bung il giullare, amante del buon vino, rischia ogni momento di finire sulla ruota di tortura per la sua incapacità professio­nale. Il mago Wiz, per quanti sforzi faccia, il più delle volte sbaglia pozioni e non riesce mai a realizzare il suo artifizio più desiderato, quello di far scomparire la moglie, brontolona e inva­dente. Un eterno prigioniero dalla lunga barba tenta inutili fughe dalla cella e il nobile sir Brandolph, amato da una languida Guendalina, ne busca senza pietà in ogni giostra o torneo. A questi personaggi fa da contorno una folla di villani mugugnanti in eterna polemica con le tasse. Naturalmente nel Reame di Id succe­dono le cose più impensate: un giorno addirit­tura arriva Giulio Cesare, che senza grandi sforzi cattura sir Brandolph. Nel castello in cui opera il mago non mancano contestatori e pa­cifisti, presi in prestito da altre epoche. Le storielle sono un susseguirsi di battute, mai grossolane, ma spesso superficiali. Ciò che fa ridere è soprattutto questa accozzaglia ben as­sortita di sprovveduti senza fortuna. Le situa­zioni spesso si ripetono e le reazioni dei vari personaggi talvolta sono identiche: ma è questo in fondo che caratterizza la storia. Alla minore profondità rispetto a B.C. supplisce nel Mago Wiz tutta una serie di trovate umoristiche che divertono senza scadimenti. Il disegno di Parker è qui meno « essenzializzato » di quanto lo sia nelle vignette preistoriche: anche la descrizione grafica del Reame di Id risente profondamente di questo spostamento deciso verso il grottesco e la parodia. Ma non c’è, conviene sottoli­nearlo, nella ricostruzione umoristica di un’età così poco sorridente come il Medioevo nessuna traccia di farsa buffonesca. Le storie sono sem­plici, i personaggi simpatici e ben tratteggiati e Hart è un inesauribile inventore di trovate grottesche.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

Cara amica, Caro amico,

non ho ancora approfondito per quale motivo ho deciso di aprire questo Blog "Sorsi di luce"... probabilmente si tratta del bisogno, oggi così diffuso, di sentirsi in contatto .... di avere compagnia... di ascoltare e sentirsi ascoltati.

Non credo di avere delle cose importanti o stupefacenti da offrire...

ma..... probabilmente, solo la quieta serena confidenza di un'amica che di tanto in tanto ti segnala qualcosa che l'ha interessata.... che ha fatto vibrare per quache istante la sua anima.... qualche riflessione ad alta voce... senza alcuna pretesa.... semplicemente perchè sgorga naturalmente... come l'acqua del ruscello che ho scelto come l'immagine del blog.

Spero possa stare bene in mia compagnia ...  buon divertimento

 

TRAMONTO SUL MARE

 C'è un'ora del giorno in cui tutto cambia, è il tramonto, momento in cui il colore del cielo si tinge di rosa e il mare diventa lo specchio perfetto per tanta bellezza. A noi non resta che fermarci ed ammirarlo. sentendoci per un attimo parte di quella bellezza. 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

acer.250monellaccio19karen_71bacioconlalingua0AmmiraglioLanglaiscassetta2neveleggiadra0nica23poeta_semplicesurfinia60amorino11cuorevagabondo_1962felixyaxfredgarosmAndanteandante
 

BENVENUTO

....così desidero immaginare questo blog come una bella festa da passare con tutti gli amici e parenti, vicini e lontani geograficamente e spiritualmente. Creare per rendere accogliente e gradevole la mia "casa", per poter condividere dei momenti sereni con gli invitati o semplicemente, come avviene nelle feste di paese, con i curiosi.

Ecco che allora il mio lavoro assume un significato più completo e gratificante: diventa come una bella pesca matura che si lascia cogliere, grata di aver avuto la fortuna di aver potuto vivere il suo scopo e poter liberare i suoi semi.

Perciò ti ringrazio amico mio. Il realizzare questo blog in tua compagnia, pensando alla nostra  possibile comunione, sera dopo sera,  è per me fonte di gioia. Spero che anche tu, leggendo, possa divertirti e conoscermi un pochino, almeno da sapere che, al di là della vita banale di tutti i giorni, dietro allo sguardo talvolta soprappensiero, c’è una persona che vive. 

 

 

ESSERE COME SE....

Lavora come se non avessi bisogno dei soldi, ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire, balla come se nessuno ti stesse guardando, canta come se nessuno ti stesse sentendo, vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

COLLEGAMENTO IN TEMPO REALE UNO PIAZZA S. PIETRO

 I video dei sogni

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963