Creato da cudacudi il 08/08/2012
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Crisi, Monti a Wsj: con Berlusconi spread a 1.200
ROMA (Reuters) - Non si placa ancora la polemica con la Germania per l'intervista a Der Spiegel che il premier Mario Monti rischia di accendere un fronte di polemica interno, dopo che in un'altra intervista, questa volta al Wall Street Journal, ha detto che lo spread sarebbe a 1.200 punti base se fosse rimasto in carica il governo di Silvio Berlusconi.
"Gli spread sono ancora alti perché il nostro debito è obiettivamente molto alto e i mercati hanno cominciato a rendersi conto in modo drammatico che la governance dell'eurozona è debole", ha detto Monti in inglese al quotidiano, che pubblica oggi sul suo sito Internet l'intervista realizzata il mese scorso.
"La Francia ha fatto molte meno riforme di noi, eppure i suoi spread sono inferiori. La ragione è che la gente pensa che la Germania non lascer mai andar via la Francia. Penso anche che se il precedente governo fosse ancora in carica, lo spread sarebbe attorno a quota 1.200 punti".
Il Pdl, il cui segretario Angelino Alfano dovrebbe illustrare domani a Monti il suo piano di riduzione del debito pubblico, sostiene, invece, che il livello dello spread è tornato ai livelli degli ultimi mesi del governo Berlusconi, annullando l'effetto benefico del nuovo governo, che si è insediato nel dicembre scorso.
Il differenziale tra i tassi di interesse sui titoli di Stato italiani a 10 anni e quelli tedeschi è oggi a quota 445 punti da 461 ieri sera.
La reazione stizzita allo "spread a 1.200 punti" non si è fatta attendere. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto parla di "provocazione tanto inutile quanto stupida, che rinviamo al mittente" e lancia a Monti un avvertimento: si astenga da "inaccettabili esercizi polemici" nei confronti di chi "sta appoggiando lealmente il suo governo".
Nell'intervista al Wsj il premier si dice consapevole di non essere riconosciuto dall'opinione pubblica italiana come "il salvatore della patria", ma osserva: "ora parliamo con Merkel, Obama e Hollande su come andare avanti, invece di essere qui a Roma ad ospitare la troika" Bce-Ue-Fmi e subìre le sue scelte di risanamento dei conti pubblici.
Monti si dice sicuro che le misure di breve periodo decise al Consiglio europeo di giugno, tra cui il cosiddetto scudo anti spread, siano sufficienti ad evitare la catastrofe, ma in ogni caso "non ho dubbi che la notte prima della disintegrazione dell'euro, la Bce farebbe qualsiasi cosa per salvare l'euro".
(Roberto Landucci)
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