Creato da cudacudi il 08/08/2012
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Recentemente abbiamo notato che molti commentatori e vari, ed importanti, esperti hanno invocato un pompaggio monetario aggressivo da parte della Banca Centrale Europea per risolvere la crisi economica. Gli ultimi dati economici dell’Eurozona continuano a mostrare debolezze. L’IFO institute German business climate index è sceso a 103.3 nel mese di Luglio, da 105.2 a Giugno e 113 a Luglio dello scorso anno. L’attivit della produzione, come illustrato dall’Euro-zone purchasing management index (PMI), è scesa a 44.1 a Luglio da 45.1 del mese precedente e 50.4 a Luglio dello scorso anno.
Nell’edizione del 20 Luglio 2012 dell’International Herald Tribune il giornalista Anatole Kaletsky si è chiesto perché la Gran Bretagna, il Giappone e gli Stati Uniti, nonostante i loro enormi debiti e gli altri problemi economici, non hanno ceduto alle crisi finanziarie che stanno minacciando il fallimento nazionale di Grecia, Italia e Spagna? Secondo Kaletsky la possibilit di stampare denaro ha consentito al governo Britannico, Giapponese e Statunitense di avere deficit di qualunque entit ed offrire alle loro banche supporto illimitato senza subire gli altissimi tassi di interesse che stanno conducendo Grecia, Italia e Spagna verso la bancarotta. Kaletsky sostiene poi che in alcune circostanze il finanziamento dei deficit da parte delle banche centrali può essere estremamente pericoloso perché può causare inflazione. Tuttavia al momento ritiene, Il mondo di oggi non è minacciato dall’inflazione e dalle spese eccessive, come lo era negli anni ’70 e ’80. Al contrario, il pericolo è generalmente riconosciuto nella deflazione causata dalla carenza di investimenti, dai consumi deboli e dalla riduzione dei salari, come negli anni ’30.
, Quindi, conclude Kaletsky, Una politica di stampa di denaro, che sarebbe stata giustamente denunciata come controproducente ed irresponsabile 40 anni fa, ora è necessaria e prudente.
Kaletsky è del parere che se la BCE seguisse questo consiglio, la crisi dell’euro potrebbe essere presto risolta. Egli avverte che il mancato uso della stampante affonderebbe ulteriormente l’Eurozona.
Pare che Mr. Kaletsky sia in buona compagnia. Mercoledì 18 Luglio 2012 il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato un rapporto in cui sollecitava pubblicamente la Banca Centrale Europea (BCE) ad attuare un programma di stampa di moneta acquistando titoli di stato al fine di aggiustare la crisi economica.
Allo stesso modo, un famoso professore di economia di Harvard, Martin Feldstein, nel suo articolo sul Financial Times del 24 Luglio 2012 supporta un pompaggio aggressivo di moneta da parte della BCE.
Il professore di Harvard è del parere che il forte pompaggio monetario porter ad un forte deprezzamento dell’Euro rispetto alle altre valute, cosa che a sua volta aumenter le esportazioni dell’Eurozona. Questo a sua volta riaccender l’attivit economica nell’area Euro, secondo il nostro professore.
Il messaggio principale dai vari esperti e dai vari editorialisti influenti, come si può vedere, è che per risolvere la crisi dell’euro la risposta è quella di stampare denaro.
Accettando questo modo di pensare, Giovedi 26 Luglio 2012 il presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Mario Draghi, ha detto che i responsabili politici della BCE faranno tutto ciò che è necessario per preservare l’euro. Alla Global Investment Conference di Londra ha detto, All’interno del nostro mandato, la BCE è pronta a fare tutto il necessario per preservare l’euro [...] Credetemi, sar sufficiente.
, In breve, quello che il presidente della BCE ci sta dicendo è che sta per allentare ulteriormente la politica monetaria della BCE. Ciò significa che la BCE potrebbe abbassare ulteriormente il tasso di riferimento – attualmente allo 0.75% – forse a zero. Il presidente potrebbe prendere in considerazione l’aumento del ritmo di pompaggio del denaro incrementando il bilancio della BCE (acquistando titoli di stato di paesi come Italia e Spagna). Notate che il tasso annuo di crescita del bilancio della BCE è pari al 57.1% a Luglio rispetto al meno 2.1% del Luglio dello scorso anno.
Il pensiero sottostante è che con più soldi nelle mani degli individui, salir la spesa per beni e servizi e questo, attraverso il famoso moltiplicatore Keynesiano, amplificher la produzione complessiva di beni e servizi.
Allo stesso modo, attraverso il deprezzamento dell’Euro, l’aumento della domanda di esportazioni metter in moto un aumento globale della produzione di beni e servizi nell’Eurozona.
Quello che abbiamo visto qui è che la domanda genera l’offerta, vale a dire, la produzione di beni e servizi. Attualmente si ritiene che la domanda sia un po’ scarsa e questo è ciò che impedisce l’emergere della prosperit economica.
Secondo questo modo di pensare se gli individui sono riluttanti ad aumentare la loro domanda per beni e servizi, allora il governo e la banca centrale devono intervenire per stimolare la domanda al fine di rilanciare l’economia – notate che secondo questo modo di pensare la spesa di un individuo diventa il reddito di un altro individuo. Perciò più si spende, maggiore diventa il reddito.
Perché questo modo di pensare è sbagliato? , Qui viene trascurato che in assenza di finanziamenti non è possibile esercitare qualsiasi domanda. Per esempio, ho un desiderio per un auto di lusso come una Mercedes (Xetra: - ) 600 ma i miei mezzi sono sufficienti solo a garantirmi una bicicletta. Ovviamente, sar difficile assicurarmi la Mercedes 600 senza i mezzi necessari. Contrariamente a quanto si pensa comunemente, i mezzi non sono qualcosa che si può stampare, devono essere prodotti.
Ad esempio, se un panettiere vuole assicurarsi delle mele deve produrre e risparmiare abbastanza pane per questo scopo. Diciamo che per assicurarsi 1 kg di mele, il fornaio debba avere a sua disposizione 8 pagnotte di pane. (Diciamo che ha prodotto 10 pani, ne ha consumati 2, e ne ha risparmiati 8).
Se si volesse assicurare una vettura sarebbero necessarie 100 pagnotte di pane per questo scopo. Se, tuttavia, è in grado di produrne solo 10 allora avrebbe difficolt ad acquistare l’auto.
Per essere in grado di farlo dovrebbe investire il pane risparmiato per potenziare il proprio forno. Dovrebbe pagare il costruttore del forno col pane risparmiato. Con un forno migliore sarebbe ora in grado di aumentare la produzione di pane. Ciò consentirebbe al panettiere di risparmiare di più ed assicurarsi beni che in precedenza non poteva permettersi.
Notate che ciò che ha reso possibile tutto ciò è il risparmio reale, vale a dire, pane risparmiato che ha permesso al fornaio di aumentare la produzione di pane. Notate inoltre che se il fornaio aumentasse solamente la sua domanda, mentre i suoi risparmi rimarrebbero ancora a 8 pagnotte di pane, ciò non si tradurrebbe in un aumento della produzione di pane.
Analogamente, se la banca centrale dovesse stampare moneta non potrebbe aumentare la produzione di beni senza investimenti precedenti nelle infrastrutture. La stampa di denaro stimolerebbe solamente la domanda, che non è supportata da una produzione precedente di ricchezza reale, ossia, beni e servizi finali.
, Allo stesso modo, un deprezzamento della valuta in risposta ad un pompaggio monetario porter ad un aumento temporaneo delle esportazioni, deviando i finanziamenti veri da altre attivit . Tuttavia, nel corso del tempo ciò peggiorer le cose. (Per soddisfare l’aumento della domanda estera si deve avere l’infrastruttura).
Si potrebbe naturalmente sostenere che attualmente nell’Eurozona ci sono molte risorse inutilizzate, che potrebbero essere impiegate. Ciò che viene trascurato è che l’impiego delle cosiddette risorse inutilizzate richiede finanziamenti reali. Se l’infrastruttura attuale non è in grado di generare una quantit sufficiente di finanziamenti reali sar impossibile far fronte all’aumento della domanda di beni e servizi. (Notate che le risorse sono inutilizzate in primo luogo a causa di politiche che hanno portato alla cattiva allocazione delle risorse e all’esaurimento del bacino dei finanziamenti reali).
Contrariamente a quanto si pensa comunemente, la stampa di denaro non può sostituirsi a finanziamenti reali inesistenti. Il denaro è solo un mezzo di scambio; non è il mezzo di pagamento reale. Gli individui pagano le merci con altre merci; il ruolo del denaro è quello di facilitare il pagamento del bene per un altro bene.
Di conseguenza, una maggiore stampa di denaro non genera maggiori finanziamenti reali ma conduce piuttosto ad uno scambio di niente per qualcosa, vale a dire, l’esaurimento del bacino dei finanziamenti reali. Conduce ad una deviazione dei finanziamenti reali da quelle persone che contribuiscono al bacino della ricchezza reale verso coloro che non vi contribuiscono affatto.
Quindi, come può essere risolta la crisi dell’Eurozona? , Suggeriamo che questo deve essere fatto attraverso un aumento, per quanto possibile, del bacino dei finanziamenti reali – l’aumento di questa bacino è la chiave per l’aumento della ricchezza complessiva e, quindi, l’aumento del benessere degli individui.
Questo significa che c’è bisogno di chiudere tutti i canali che indeboliscono la formazione dei finanziamenti reali e quindi della ricchezza reale.
Riteniamo che i canali principali che indeboliscono questa formazione sono le spese del governo e le politiche monetarie allentate della banca centrale.
Questo significa che bisogna abbandonare tutte le politiche di pompaggio monetario e tagliare le spese del governo all’osso. Notate che tagliare le spese del governo permette di abbassare tutti i tipi di imposte sugli individui.
Ciò aumenter la quantit di risorse scarse nelle mani del settore privato. (Notate che ci si dovrebbe concentrare sul taglio delle spese del governo e non sulla riduzione del deficit in quanto tale). Di conseguenz
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ROMA (Reuters) - Governo battuto alla Camera su un ordine del giorno presentato dal deputato del Pdl Alfredo Mantovano.
La votazione è avvenuta dopo che il Wall Street Journal ha diffuso un'intervista in cui il presidente del Consiglio, Mario Monti, dice che lo spread tra titoli decennali italiani e tedeschi sarebbe a 1.200 punti base se fosse ancora al governo Silvio Berlusconi.
Subito dopo la pubblicazione dell'intervista il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha parlato di "provocazione tanto inutile quanto stupida, che rinviamo al mittente" e ha lanciato a Monti un avvertimento: si astenga da "inaccettabili esercizi polemici" nei confronti di chi "sta appoggiando lealmente il suo governo".
Una volta terminato l'esame degli ordini del giorno, alle 15,45, la Camera voter la conversione in legge del decreto legge spending review.
Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
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(ASCA) - Roma, 7 ago - ''Il Tecnico continua a sfottere il
Pdl che gli vota la fiducia. Se qualcuno preferisce
suicidarsi lo dica. Ognuno fara' quel che crede''. Lo scrive
su Twitter, Massimo Corsaro, vice presidente vicario del Pdl
alla Camera, a proposito delle parole espresse dal premier
Mario Monti in un'intervista al Wall Street Journal.
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ROMA (Reuters) - Non si placa ancora la polemica con la Germania per l'intervista a Der Spiegel che il premier Mario Monti rischia di accendere un fronte di polemica interno, dopo che in un'altra intervista, questa volta al Wall Street Journal, ha detto che lo spread sarebbe a 1.200 punti base se fosse rimasto in carica il governo di Silvio Berlusconi.
"Gli spread sono ancora alti perché il nostro debito è obiettivamente molto alto e i mercati hanno cominciato a rendersi conto in modo drammatico che la governance dell'eurozona è debole", ha detto Monti in inglese al quotidiano, che pubblica oggi sul suo sito Internet l'intervista realizzata il mese scorso.
"La Francia ha fatto molte meno riforme di noi, eppure i suoi spread sono inferiori. La ragione è che la gente pensa che la Germania non lascer mai andar via la Francia. Penso anche che se il precedente governo fosse ancora in carica, lo spread sarebbe attorno a quota 1.200 punti".
Il Pdl, il cui segretario Angelino Alfano dovrebbe illustrare domani a Monti il suo piano di riduzione del debito pubblico, sostiene, invece, che il livello dello spread è tornato ai livelli degli ultimi mesi del governo Berlusconi, annullando l'effetto benefico del nuovo governo, che si è insediato nel dicembre scorso.
Il differenziale tra i tassi di interesse sui titoli di Stato italiani a 10 anni e quelli tedeschi è oggi a quota 445 punti da 461 ieri sera.
La reazione stizzita allo "spread a 1.200 punti" non si è fatta attendere. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto parla di "provocazione tanto inutile quanto stupida, che rinviamo al mittente" e lancia a Monti un avvertimento: si astenga da "inaccettabili esercizi polemici" nei confronti di chi "sta appoggiando lealmente il suo governo".
Nell'intervista al Wsj il premier si dice consapevole di non essere riconosciuto dall'opinione pubblica italiana come "il salvatore della patria", ma osserva: "ora parliamo con Merkel, Obama e Hollande su come andare avanti, invece di essere qui a Roma ad ospitare la troika" Bce-Ue-Fmi e subìre le sue scelte di risanamento dei conti pubblici.
Monti si dice sicuro che le misure di breve periodo decise al Consiglio europeo di giugno, tra cui il cosiddetto scudo anti spread, siano sufficienti ad evitare la catastrofe, ma in ogni caso "non ho dubbi che la notte prima della disintegrazione dell'euro, la Bce farebbe qualsiasi cosa per salvare l'euro".
(Roberto Landucci)
Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
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(ASCA) - Roma, 7 ago - ''Si consolida il ciclo recessivo con
la quarta variazione congiunturale negativa consecutiva a
partire dal terzo trimestre del 2011. L'attuale dinamica del
Pil riflette, dunque, una fase di forte compressione della
domanda interna, come segnalato dall'andamento negativo
dell'Indicatore dei Consumi di Confcommercio (ICC). A questa
situazione si aggiunge la sensibile contrazione della
produzione industriale, che accusa una riduzione di oltre sei
punti percentuali nel primo semestre di quest'anno rispetto
all'analogo periodo del 2011''. Questo il commento
dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati diffusi oggi
dall'Istat.
''Occorre, dunque, - conclude l'Ufficio Studi - uscire al
piu' presto dalla morsa soffocante della crisi finanziaria
dei debiti sovrani che sottrae risorse al riavvio della
crescita, in modo che il mercato interno possa ripartire con
un impulso positivo sui redditi e sull'occupazione. E resta
prioritaria la riforma fiscale che deve ridurre i costi
dell'adempimento facendo emergere base imponibile, cosicche',
compatibilmente con l'equilibrio di bilancio, si arrivi
all'abbassamento delle aliquote legali''.
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