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MESSAGGIO COLLETTIVO
"Questo blog sta dalla parte degli italiani onesti che si difendono dal governo Berlusconi, un governo che mira all'interesse di pochi sacrificando il presente ed il futuro dell'intera nazione."
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Post n°93 pubblicato il 04 Ottobre 2012 da ferdy680
Tagli alle Regioni: il governo del “vorrei ma non posso” Fonte e Link: http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/tagli-regioni-consiglieri-decreto-1358818/ Mario Monti e Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni ROMA – “Tagliamo i consiglieri”. Ma dovevano farlo già un anno fa e ora, forse, se ne parlerà ma a partire dal 2013. Ovvero dopo le elezioni in Sicilia e Lazio. “Tagliamo lo stipendio a giunta, consiglio e presidente: massimo 6mila euro”. Ma sempre che le Regioni recepiscano la novità: ovvero firmino per autolimitarsi. “Riduciamo i fondi ai gruppi”: si passa da 40 centesimi per abitante a 20 e sui “monogruppi”, quelli con un singolo consigliere, a quanto pare non ci si può far nulla. E’ il capitolo “tagli alle Regioni” quello che affronta il Consiglio dei ministri di giovedì 4 ottobre. Un capitolo che si può ribattezzare “vorrei ma non posso”: vorrei tagliare in maniera più incisiva ma, per logiche politiche e di opportunità, per pressioni varie, non posso. Come la riduzione dei Consigli regionali. Oggi, a voce, tutti la auspicano. Ma era stata decisa, nero su bianco, da un decreto dell’ex ministro Tremonti. Parliamo del 2011. Decreto però inattuato da quasi tutte le Regioni a statuto ordinario. Che, evidentemente, hanno fatto finta di nulla. Con il decreto di oggi il governo intende limare i Consigli regionali: in Sicilia da 90 a 70 consiglieri, in Sardegna da 80 a 60, in Friuli da 59 a 49. Ma il tutto a partire dal 2013: Sicilia e Lazio, le prossime Regioni al voto, possono stare tranquille. Assessori, consiglieri e presidente di Regione devono avere meno di stipendio: un’unica indennità onnicomprensiva. Via diarie, rimborsi e altro che hanno consentito, ad esempio, a Franco Fiorito di arrivare ad avere 30mila euro al mese. L’indennità futura non dovrà superare l’85% del trattamento di un parlamentare. In Toscana, ad esempio, dove è attiva una norma simile, il presidente Enrico Rossi guadagna 6mila euro, i consiglieri 4800. Ma…la norma vale se la Regione la recepisce. E quindi quello che si legge sul decreto non è detto si tradurrà in “pratica praticata”. Fondi ai gruppi. Si taglia sì, ma non quanto si dovrebbe e quanto si sperava. Ai gruppi politici regionali verrà riconosciuta una spesa di 20 centesimi ad abitante. Oggi sono 40. Niente da fare, a quanto pare, sull’abolizione dei “monogruppi”, quelli con un solo consigliere. Spetterà comunque alle Regioni, nei prossimi 20 giorni, modificare gli Statuti ed accogliere quanto contenuto nel decreto. Si vedrà. NOSTRO COMMENTO: dopo lo scempio di danaro pubblico operato da certe Regioni occorreva mettere subito mano alla Costituzione e abolire le Regioni. Questo doveva fare uno Stato giusto e responsabile. Invece non sarà cosi. Gli interventi che potrà operare Monti saranno una mezza presa per il culo sempre che vengano fatte. Monti è condizionato dai politici e dalla politica. Potrà fare poco o niente. Perché glielo impediranno. Addirittura, le norme contenute nel decreto - che andrà in vigore a partire dal 2013 - per avere valenza dovranno essere recepite dalle Regioni. Insomma, sarà molto difficile se non impossibile che le Regioni adottino provvedimenti che consentano tagli agli emolumenti dei loro Consiglieri. “Cane non morde cane” dicevano gli antichi. In definitiva, questi tagli, Noi riteniamo, che siano solo una “Vox clamantis in deserto” |
Stiamo tornando allo schiavismo Fonte:http://www.antoniodipietro.com/ E’ ora di dire basta con il caporalato. Basta con la violenza, con la spada di Damocle, con il ricatto, con la scusa che il precariato è l’unico modo per avere lavoro. Nessuno mette in dubbio che in alcuni casi la flessibilità possa andare bene. Ma se serve come opportunità per il lavoratore oltre che per l’azienda. Tutt’altra cosa è il concetto che oggi prendo il lavoratore e domani lo lascio, quindi non si può sposare, non può avere futuro, non sa quando avrà uno stipendio e quando non ce l’avrà. Non si può mettere nelle mani delle aziende questo potere, e ancora meno lo si può mettere nelle mani delle aziende pubbliche, cioè dello Stato. Questa vita sempre all’insegna dell’angoscia, sempre col nodo scorsoio al collo, è una non vita. E’ una vita da schiavi. La degenerazione verso il feudalesimo dei concetti di flessibilità, di mercato e di libertà imprenditoriale, non è la manifestazione di uno Stato moderno, anche se tanti cercano di farla passare per modernizzazione. E’ la manifestazione di un nuovo padronato che sfrutta il mercato degli schiavi, il sintomo di un “nuovo” sistema di relazioni industriali che di nuovo non ha proprio niente, ed è invece un ritorno al passato peggiore, ai tempi in cui i lavoratori non avevano nessun diritto. E’ un ritorno allo schiavismo. NOSTRO COMMENTO: Noi condividiamo quanto affermato da Di Pietro non perchè apparteniamo all'IDV (Noi non apparteniamo ad alcun schieramento politico perchè non abbiamo alcuna stima degli attuali uomini politici) ma soltanto perchè Di Pietro afferma cose che Noi condividiamo e perchè rappresenta uno dei pochi leader’s che ha combattuto e combatte, nel modo giusto, il Cavaliere. Per questo merita tutto il Nostro plauso. Facciamo girare questo video.
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Giudizio di Camilleri su Berlusconi Powered by Admin: 9 aprile 2011
Noi riteniamo che Berlusconi sia entrato in politica per due motivi: 1) per difendersi dalla mafia; 2) per difendersi dai processi. Il fatto grave che gli è stato consentito di entrare in politica nonostante la legge sul "conflitto di interessi". Questa è stata una gran "Minchiata"! Ora le sinistre non possono che dolersi con se stesse e modersi il culo per l'eternità.
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Emergenza democratica, presidio permanente a Montecitorio Fonte: IDV Dopo le contestazioni di ieri, fuori e dentro Montecitorio, protagonista il ministro della Difesa Ignazio La Russa, questa mattina alla Camera è ripresa la discussione sul processo breve. L’opposizione ha chiesto di modificare il processo verbale di ieri perché “non c'è riferimento all'episodio increscioso con il ministro La Russa”. Dopo accese discussioni la votazione ha visto il governo andare sotto e il testo è stato respinto. Nella bagarre dobbiamo purtroppo registrare il brutto gesto del ministro della Giustizia Angelino Alfano che, giunto in ritardo, non è riuscito ad esprimere il suo voto e stizzito ha gettato la sua tessera della Camera contro i banchi dell’Idv. “Un gesto irresponsabile, immorale, illegittimo da parte del portantino di Berlusconi - ha dichiarato il presidente dell’Italia dei valori, Antonio di Pietro -. Lo denuncerò al presidente della Camera”, ha aggiunto sottolineando “lo spregio e il disprezzo del ministro nei confronti del Parlamento”. Un altro episodio increscioso ha riguardato il presidente della Camera Fini, colpito alla testa da un giornale lanciatogli da un deputato del Pdl mentre usciva dall'Aula dopo la bocciatura del processo verbale. Secondo quanto hanno riferito i presenti, il quotidiano ha colpito in pieno il leader del Fli che ha avuto una discussione con l'autore del lancio. Intanto fuori dal palazzo, continua la mobilitazione nel ‘presidio permanente’ costituito da Idv, Popolo viola, Pd e settori della società civile, che hanno lanciato l'idea di una 'Notte bianca per la democrazia' da fissarsi quanto prima. Esponenti politici e dei movimenti si alternano al megafono in una lunga maratona di protesta contro il governo e a difesa della Costituzione. Questa mattina hanno parlato, tra gli altri, Rosi Bindi, Vincenzo Vita, il responsabile Nazionale dell’Organizzazione dell’Idv, Ivan Rota e il presidente del partito Antonio Di Pietro. |
Fonte:IDV “Spazziamolo via vota Sì. Con questo slogan continua la mobilitazione dell’Italia dei valori a sostegno della campagna referendaria. Il 19 marzo a piazza Navona a Roma, dalle 14:30, grande appuntamento per il lancio dei referendum su legittimo impedimento, nucleare e acqua, che dovranno essere celebrati entro giugno.
Sarà un importante evento di politica e spettacolo condotto da Beatrice Luzzi, e al quale parteciperanno, oltre al presidente Idv Antonio Di Pietro, esponenti del mondo del lavoro, dell’università, della ricerca, della cultura e dell’arte. Sul palco saliranno Bruno Tinti, ex magistrato e giornalista; il fisico Giorgio Parisi, considerato uno tra i più titolati al mondo nel suo campo; la scrittrice e giornalista Lidia Ravera; la grande attrice Franca Valeri; Lucio Manisco, giornalista ed ex parlamentare; il cantautore Enzo Avitabile; i cabarettisti Andrea Rivera e Francesco De Carlo, e ancora Akuna Matata, Etoileengewel, Enrico Capuano e la Tamurriata Rock. Inoltre, ci saranno i contributi video del premio Nobel Dario Fo, del comico Giobbe Covatta e del geologo Mario Tozzi. E’ importante sostenere questa che è anche una grande battaglia di civiltà, mobilitarsi e partecipare alle nostre iniziative. Il governo ha paura dei quesiti sottoposti agli elettori, soprattutto di quello sul legittimo impedimento che, se vinto, spazzerebbe via Silvio Berlusconi e porterebbe al ripristino di una vera democrazia in nome della legalità nel nostro Paese. Per questo, pur di ostacolare il raggiungimento del quorum, l’esecutivo ha già fatto sapere che non consentirà l’Election-day il 29 maggio, come chiesto dall’idv, da altre forze politiche e da molti settori della società civile. Così facendo butterà dalla finestra circa 350 milioni di euro. Se anche Tu vuoi un Paese più pulito, rispettoso delle leggi e libero da chi usa il potere solo per difendere se stesso e gli interessi della cricca, unisciti a noi il 19 marzo a piazza Navona a Roma, e ‘Spazziamolo via vota Si’. |
Legittimo impedimento, un referendum per mandare a casa Berlusconi Fonte: http://www.italiadeivalori.it/ Il 13 gennaio scorso la Corte costituzionale ha parzialmente cancellato la legge sul legittimo impedimento grazie alla quale il premier aveva il diritto di non presentarsi in aula nei processi che lo riguardavano facendoli così slittare fino alla fine del mandato e alla prescrizione. La Consulta ha però lasciato aperto uno spiraglio: l’imputato può invocare il legittimo impedimento se per il giorno dell’udienza è occupato nella preparazione o in conseguenza di qualche impegno istituzionale. Conoscendo Berlusconi e i suoi avvocati, possiamo stare tranquilli che d’ora in poi sarà occupatissimo tutti i giorni d’udienza con qualche compito istituzionale passato presente o futuro. Per questo è necessario chiudere anche quello spiraglio e lo possiamo fare solo con il referendum dell’Italia dei valori, che chiede l’abolizione secca senza se e senza ma di quella legge scellerata. I referendum saranno, inoltre, l’unica occasione lasciata ai cittadini per esprimere il loro verdetto sul governo di Silvio Berlusconi, che è troppo furbo per affrontare davvero le elezioni politiche. Quell’occasione bisogna dunque sfruttarla a fondo. Il referendum sarà un plebiscito a favore o contro la permanenza di Berlusconi al governo: l’occasione giusta per mandarlo a casa e nelle aule di tribunale dove lo aspetta la giustizia. NOSTRO COMMENTO: cogliamo l’occasione per: REFERENDUM Entro giugno ci saranno 4 referendum. C'è una data perfetta per andare a votare: il 29 maggio, insieme alle
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Manganelli di Marco Travaglio - 24 febbraio 2011 Anche senza riforme, con tutte le toghe rosse che turbano i suoi brevi sonni, non s’è mai trovato nemmeno a Milano un giudice che avesse il coraggio di negargli le attenuanti generiche, o in Cassazione uno che lo condannasse in via definitiva, o a Roma un gip che lo rinviasse a giudizio. Che bisogno c’è di sottoporre i pm al governo, quando si sottopongono spontaneamente a lui anche i giudici? Ora vuole separare pure la Polizia giudiziaria dai pm per garantirsene l’obbedienza. Ma non c’è bisogno di cambiare la legge: affinché nessuno osi più disturbare il manovratore, basta colpirne qualcuno per educarli tutti. Un'Italia per male di Antonio Padellaro - 23 febbraio 2011
Un presidente del Consiglio costretto a difendersi dall’accusa (tra le tante) di aver corrotto un avvocato inglese di nome Mills. Gran parte del meridione d’Italia sotto il controllo di mafia, ‘ndrangheta e camorra, con l’economia legale devastata dagli effetti distorsivi dell’economia criminale. Il picco dell’evasione fiscale, cioè dei furbi che non pagano le tasse: secondo Confindustria il sommerso vale 120 miliardi di euro, quasi il dieci per cento del Pil. Affittopoli che impazza, con il club dei soliti privilegiati che si accaparrano appartamenti di pregio a prezzi stracciati alla faccia dei restanti fessi. E poi, mazzette a tutto spiano a beneficio della burocrazia parassita e arrogante. Perciò la denuncia del Procuratore generale della Corte dei conti sull’impennata della corruzione nel nostro felice Paese, fa quasi tenerezza. NOSTRO COMMENTO: FATE GIRARE PERCHE' I LETTORI SIANO INFORMATI. |
Gheddafi ha parlato al popolo Libico Powered by Admin: 23 febbraio 2011 In un’ ora abbondante di discorso – registrato da Noi quasi per intero – e trasmesso dalla TV libica dalle rovine dell’edificio bombardato da Reagan nel 1986, Gheddafi ha ribadito di essere rimasto in Libia, terra Sua e dei suoi antenati. Non me ne vado. Morirò qui. Ha detto. E’ accecato da un odio atavico verso i rivoltosi che cercano giustizia dalla sua ultraquarantennale dittatura. Ha cercato di aizzare il popolo a difendersi in tutti i modi, anche sparando, contro gli agitatori del popolo libico, che avrebbero drogato ed armato i ragazzi. Ha accusato coloro i quali, a suo dire, sarebbero stati i veri mandanti dell’operazione militare in Libia e sui quali dovrebbe ricadere ogni responsabilità dello attuale genocidio. Ha citato l’Italia, gli Usa ed i servizi segreti (questi ultimi non mancano mai!) come mandanti di una rivoluzione sanguinosa. Ha affermato che l’Italia e L’America hanno fornito armi (lanciarazzi RPG Americani e Italiani) ecc.. ai rivoltosi. Ha promesso in nome di Allah una guerra all’ultimo sangue. Infine ha tuonato: "Volete che finiamo come Somalia e Afghanistan? Le violenze sono causate da giovani drogati pagati dall'estero. Applicherò la pena di morte a tutti quelli che vogliono la guerra civile e a chi provoca sommosse” Sentite! |
RUBY GATE Mandiamo in onda stralcio della trasmissione di Annozero del 17 febbraio 2011 relativa alla vicenda Ruby Powered by Admin: 17 febbraio 2011 Santoro fa una ricostruzione dei fatti riguardanti la triste vicenda di Ruby in chiave fumettistica molto aderente alla realtà. Il navigatore si può fare idea di come siano andati i fatti relativi al caso di specie. Certamente ognuno è libero di credere o meno alla ricostruzione di Santoro. Noi crediamo! Riteniamo, invece, semplicemente paradossale e fantasiosa la favola di Moubarak Chi volesse approfondire la vicenda può documentarsi leggendo quanto scrive l’Espresso Ecco il rinvio a giudizio di B. di Giovanna Trinchella Fonte: l’Espresso Ventisette pagine, incluse le note. Per spiegare i reati del presidente del Consiglio: prostituzione minorile e concussione. E dimostrare che la competenza non è del tribunale dei ministri. Ecco il decreto integrale Scrive il Gip nel decreto che il reato più grave, quello di concussione, sarebbe stato commesso per nascondere «fatti suscettibili di arrecare nocumento alla sua immagine di uomo pubblico»: cioè «i reiterati episodi di prostituzione verificatisi nella sua dimora privata di Arcore». Colpevole o no? Decidono loro di Giovanna Trinchella 15-02-2011 La presidente della corte, Giulia Turri, in passato si è occupata di Vallettopoli e di Corona, ma anche di un processo Mediaset. Carmen D'Elia era nel collegio che ha condannato Previti per il caso Sme. E insieme alla terza giudice, Orsola De Cristofaro, ha fatto il processo sulla 'clinica degli orrori' Santa Rita Un collegio di sole donne, dunque. E due di loro hanno già avuto a che fare con l'entourage di Silvio Berlusconi. Quel palestrato tra Sara e Nicole di Manfredi Barca In una certa Milano, è l'uomo più chiacchierato del momento. Si chiama Simone Giancola, fa l'imprenditore, ed è il fidanzato di Nicole Minetti, dopo essere stato a un pèasso dal matrimonio con Sara Tommasi Non si vive di solo Papi. C'è un altro uomo nella vita di due delle ragazze coinvolte nell'inchiesta di Arcore. Affascinante, ricco, fisico prestante e soprattutto, almeno lui, giovane. Il suo nome è Simone Giancola, considerato in una certa cerchia milanese "uno dei trentenni più ambiti della città", che vanta nel suo carnet il fidanzamento con due delle più famose ospiti delle serate in casa del premier, Sara Tommasi (la sua ex) e Nicole Minetti (la sua attuale). |
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TG 180 SECONDI DEL: 08-01-2011
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Inviato da: pgmma
il 08/12/2010 alle 10:01