Creato da golantrevize2 il 10/03/2011

SpaziParalleli

Sensi,suoni e sogni di altri mondi

 

 

« ....tu non mi conosci.Doni di ghiaccio »

Metropolis:dove il Futuro ebbe inizio....

Post n°4 pubblicato il 15 Ottobre 2011 da golantrevize2
 

La storia di Metropolis è ambientata a distanza di un secolo dalla realizzazione della pellicola, e cioè nell'anno 2026. Siamo dunque in questa megalopoli del futuro, che si divide in due differenti livelli: una città di grattacieli e strade sopraelevate, che si slancia dalla superficie della terra verso il cielo, e una città sotterranea, costruita al di sotto della superficie terrestre, che produce con le sue macchine l'energia sufficiente al funzionamento di Metropolis.


Nella prima città vivono gli appartenenti alle classi alte, ricchi industriali e manager. Nella seconda, una popolazione di schiavi operai addetti al funzionamento della città, che si presenta come un enorme meccanismo. Al mattino presto, prima ancora dell'alba, che gli schiavi operai non potranno nemmeno vedere, dopo dieci estenuanti ore di lavoro, si effettua il cambio di turno alle macchine, che svolgono la loro attività a ciclo continuo.

 

 

 

 

E' il film che attualizza il futuro rendendolo ancora più avveniristico.


Senza l'immortale capolavoro di Fritz Lang pellicole come Blade Runner,Guerre Stellari,Matrix e via dicendo semplicemente non sarebbero esistite. Strutturato in tre parti, Metropolis è difatti una prova di gigantismo visivo senza pari che vive di un sincretismo debordante.

 Occultismo, scienza, religione, architettura, arte, filosofia, economia e politica costituiscono l'ossatura inscindibile del film che, nonostante lo scoperto approccio interdisciplinare, riesce a garantire un'intrinseca ed irripetibile unitarietà narrativa.

Anche i protagonisti del film si adeguano al magma ribollente proposto da Lang, senza invischiarsi in ruoli da comprimari. In Metropolis tutto è necessario all'immenso dispiegamento di mezzi, nulla è relegato in secondo piano. Il tessuto urbano della città di Metropolis è quanto di più smisurato si possa immaginare, convogliando l'occhio su subitanei allargamenti di campo e su continue verticalizzazioni dello spazio scenico che si materializzano in immensi grattacieli (ispirati a Lang dallo skyline di New York) e nell'essenzialità di un underground spoglio e oppressivo in cui è relegata un'umanità resa schiava dalle macchine e dalla tecnologia.

 

La scenografia recita un ruolo fondamentale nella costruzione langhiana, grazie all'apporto di un esperto architetto come Edgar G.Ulmer a cui è lecito attribuire una larga parte dell'importanza della pellicola (l'espressionismo, il Bauhaus, il futurismo, il neoclassicismo dello stadio, lo stile Art Dèco dell'appartamento di Freder e il rinascimento richiamato nella simil armatura cavalleresca dell'Essere-Macchina).

Ma è il binomio Fritz Lang/Thea Von Harbou (non proprio idilliaco) a contribuire all'esito epocale di Metropolis, risultato del genio dell'uno e dell'altra. Questa produttiva relazione "binaria" sembra radicalizzarsi anche nel film, con una serie di rapporti a due (tra Maria e il suo alter ego Maschinenmensch, tra Rotwang e Joh, nonché quello tra il capitale e il proletariato) che in Freder, come un novello messia o un Parsifal retro-futurista, troveranno la loro risoluzione definitiva. Non senza che l'opera mistificatoria e diabolica orchestrata dall'Essere-Macchina (il doppio "assoluto" di Freder) abbia prima magnificato lo scontro-compenetrazione tra organico ed inorganico tra lubrica perversione (il ballo sfrenato ed incantatorio) e cinico calcolo.

Così Fritz Lang dirige con spropositato dispiego di mezzi una sinfonia fatta di caos e di ordine, di scene di massa di estenuati e quasi marionettistici interventi dei singoli protagonisti (come soggiogati dalla magniloquenza della costruzione complessiva) e di continui salti nel tempo e nello spazio che collocano Metropolis tra gli eventi che da soli valgono a fissare il significato storico-culturale di un intero secolo.

Da Movieplayer.it

 

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

..

.

.

.

.

.

.

 

.

.

.

.

.

.

 .

.

.

.

.

 

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963