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Acqua

Post n°420 pubblicato il 04 Luglio 2011 da nagel_a


Acqua torbida di onde mosse, densa di sabbia sospesa. Memoria in polvere bianca sulla pelle accaldata. Acqua giocosa nella spuma invadente di dune irriverenti.
Il corpo scafo, la gamba prua a sfidare allineamenti drizzati dal vento e dalle correnti. Il salmastro di alghe disperse a saturare l'aria e i capelli pastosi da gorgone marina.
Costruiti castelli, sacrificate le spalle al sole, lasciata scorrere fine sabbia tra le dita. Sono, adesso, la frescura dei boschi e la negritudine di ciliegie non colte.
Dormo ancora in mondi sommersi dal caos, ma senza il brusio avido e assetato delle zanzare.
Sono di nuovo a casa.

"Anche se cambio luogo - anche se cambiassi mondo -, mi ritrovo sempre con me, con il solito me stesso."
(E. M. Cioran, Taccuino di Talamanca)

 

 

 
 
 
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO

"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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