W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
cosė noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
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Feltro e grasso
Post n°431 pubblicato il 04 Agosto 2011 da nagel_a
Sono le anime delle cose a intessere i discorsi più profondi con quella parte autentica di noi che sta tra la pancia e il cuore. Una dissonante vibrazione che s'imprime negli strati di memoria incosciente e riappare nelle manifestazioni razionali, come un retaggio innato altrimenti inspiegabile. Così ricerchiamo quel sole che ha scaldato i giorni della nostra nascita o il freddo che l'ha redenta. Onoriamo il feltro e il grasso che ci hanno consentito di sopravvivere, con formule da sciamano. Temiamo le farfalle che dalla culla abbiamo ingoiato, per l'imprevedibilità del volo e la cupezza vellutata delle loro ali.
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
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