Creato da nagel_a il 27/12/2008

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Camera di ospedale

Post n°450 pubblicato il 10 Ottobre 2011 da nagel_a


Ho visto un uomo. Un vecchio ormai. L'ho sempre visto dormire. Un tubicino portava nutrimento al suo corpo disteso. Un altro tubicino gli permetteva di non rantolare liberandolo dai liquidi venefici del suo torace.
Ho visto un vecchio sempre solo, forse perchè dormiva e nemmeno si sarebbe accorto di una visita. Immerso in un sonno pietoso che addolciva i segni di quel tumore strisciante nei suoi polmoni. E ho pensato a tutti gli altri che ho visto, così indifesi, agli adulti, ai ragazzi, alla terribilità dei bambini.
Mi sono detta che un vecchio ha già vissuto ed è meno "grave" vederlo mentre muore. Ma questo non mi ha consolata: la morte non dovrebbe avere artigli ma solo passi felpati.

 

 
 
 
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO

"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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