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gli scenari dell'anima

 

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Spazio

Post n°483 pubblicato il 15 Aprile 2012 da nagel_a


Il tempo è un accidente che inganna i sensi, dilatando e sincopando attese e sospiri. Una variabile che ha le tinte fosche di un temporale estivo e rovescia sui nostri volti le frustrazioni delle sue nuvole.
Lo spazio confonde, con le sue corrispondenze a geometrie instabili. Coordinate inscritte nelle geografie dell'anima. Così diviene partenza il guardarti, viaggio l'ascoltarti, ignoto oltre le colonne d'Ercole il baciarti. Intima guerra l'adorarti.
Non è più lo spazio della distanza a infierire sulle difese della pazienza, ma quello in cui dilaga la tua essenza, quello in cui rimbalza l'eco delle tue parole: l'immensità che abita dentro il tuo petto e dietro i tuoi occhi.

E io sono colei che insegue il volo delle rondini nel cuore dell'Hoggar.

Come and take a walk on the wild side

 

 
 
 
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO

"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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