W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
così noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
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Post n°387 pubblicato il 19 Marzo 2011 da nagel_a
Posai il piede sul primo gradino, lo sguardo fisso in alto, oltre il ciglio, al cenno di assenso dell'uomo dagli occhi a mandorla. Poi uno dopo l'altro, declinando la discesa, una sinfonia lenta che non chiedeva fine, ma si chiudeva concentrica su ogni tasto. Infine toccai terra e le mie mani lasciarono il rifugio sicuro del nastro rosso che legava assieme i pioli. Solo allora l'uomo dagli occhi a mandorla prese a scendere a sua volta lungo la stessa parete, legato con una fune fissata alla roccia da chiodi d'acciaio. Man mano che si calava, raccoglieva la scala, piegandola ordinatamente su se stessa. Giungemmo così dentro la nebbia dorata e vidi solo allora la presenza di un villaggio. Un insieme di costruzioni in legno, dove il dentro si mescolava al fuori, tra graticci e impagliati che lasciavano filtrare quella luminosità dalla consistenza quasi tattile. La mia guida, dal passo rapido e dal prezioso silenzio, mi condusse ad una sorta di spazio comune ricavato al centro del villaggio, coperto da un tetto che era riparo ma allo stesso tempo cornice al cielo lontano. Ci sedemmo. Mi chiedevo quale sarebbe stata l'ambrosia e in quali calici l'avremmo gustata. Tutto mi sembrava di una bellezza tanto imprevedibile da farmi scordare lo scopo del viaggio. Come fiore di loto inebriava la mia mente prima ancora che i miei occhi. Finchè la luce cambiò e nell'aria si delineò un arcobaleno.
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città
registro questo post come un effetto dell'approssimarsi dell'entrata dell'uomo e della donna nella 4a dimensione.
cresce il numero dei post in cui aleggia fluttuante un nuovo lessico di pensieri onirici:))
non posso che rallegrarmene!!
cin cin con un sorso di idromele____ e buona domenica!
grazie cara..un abbraccio colorato..grazie davvero..laura