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Lo schiaffo

Post n°388 pubblicato il 23 Marzo 2011 da nagel_a


I bambini devono avere doni speciali. Sono piccoli animali che istintivamente apprendono le regole ferree della sopravvivenza. Sanno indurire le ginocchia sotto le croste delle cadute.
Rimangono, da adulti, i segni inconsci delle cicatrici.

Devo essere stata fortunata da bimba. Non ho patito mai nulla. Nessuna ingiustizia. Nessuna mancanza. Eppure in qualche punto dei miei giorni, di cui ho perso memoria, devo aver intrapreso una strada. Una strada lineare pur nelle sue tortuosità e nelle sue imprevedibili svolte.
Ho fatto esercizio di astinenza.
Mi sono astenuta dalle ripercussioni di ogni evento che superasse una stabilita e ben guardata soglia. Mi sono rivestita dell'armatura dell'intangibilità.
Ho scordato la durezza dell'allenamento. I frutti sono stati congrui alla cura dell'innaffio.

Oggi non riesco più a piangere o dispiacermi per ciò che ho distaccato da me stessa.

 

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Commenti al Post:
mi.chiamo.roby
mi.chiamo.roby il 23/03/11 alle 12:05 via WEB
la perfezione dell'intangibile è ammirata perchè consola la finzione di bontà di congrui frutti che non verranno assaggiati ... frutti che sono il lavoro della forza allenata di una "bad girl" rinchiusa sotto la corazza che vuole catturare la luce del sole e sentire lo schiaffo al picciolo del desiderio di una mano che afferra
 
 
nagel_a
nagel_a il 24/03/11 alle 13:49 via WEB
L'intangibilità rimane al di là del male e del bene. Non consola e non giustifica. Ogni corazza è un'arma bifronte: difende dagli attacchi ma allo stesso tempo invoca la guerra, senza la quale non avrebbe scopo di esistere. L'invocazione è il desiderio nascosto.
 
pensiero_bianco
pensiero_bianco il 23/03/11 alle 21:17 via WEB
siamo frutto del nostro vissuto,e molte esperienze crescendo ci condizionano,positive o negative che siano..spesso ci si illude di aver dimenticato,magari maturando ed elaborando..invece sono li'.allora si crea un apparente distacco con il mondo,o meglio con le cose che crediamo possano ferirci..una volta chiesi ad una cara amica che usciva da un'esperienza molto dolorosa legata alla sua infanzia,come avesse fatto a superare tutto,mi rispose perdonando .
 
 
nagel_a
nagel_a il 24/03/11 alle 13:51 via WEB
Mi sono chiesta se sono capace di perdonare e ho sempre pensato di sì. Mi accorgo però di non conoscerne a fondo il significato perchè il mio perdono è l'indifferenza. Assieme all'eventuale rancore, cessa per me ogni interesse. (Grazie del tuo intervento)
 
ebenezer.le.page
ebenezer.le.page il 23/03/11 alle 22:53 via WEB
Hai risolto un "tuo" annoso profondo problema, sembrerebbe dalle tue parole.
 
 
nagel_a
nagel_a il 24/03/11 alle 13:53 via WEB
Più che risolto, caro Ebby, ho constatato. Sto leggendo la terribile e impietosa trilogia della città di K. ... il meccanismo degli "esercizi" è di una crudeltà e di una lucidità che sgomenta.. ma è un meccanismo, pur portato all'estremo, non sconosciuto.
 
   
ebenezer.le.page
ebenezer.le.page il 24/03/11 alle 22:40 via WEB
Carissima e deliziosa, nel giro di poche ore è la seconda volta che mi catapulti in Google. La prima, per quel The ant, ora chiarito. E adesso per quella Trilogia di K. Pure chiarita. Col dubbio, di averla letta. In anni remoti. E se non proprio fosse, conosco comunque la gelida Agota Kristof che peraltro mi piacque per lo stile, o meglio forma-contenuto, perfettamente coerenti l'una con l'altro, nudi e crudi. Che dirti, se non un doppio grazie? Ripeto quanto ti scrissi di là (in sede gialla): E che i fiori si inchinino al tuo passaggio. (È gratis, non temere)
 
     
nagel_a
nagel_a il 25/03/11 alle 11:22 via WEB
.. sorrido.. ho una simpatia per i cartoni animati :)) ecco perchè stamattina uscendo di casa ho avuto la ola di tulipani narcisi e giacinti! li hai convinti tu! (di solito mi ignorano per protesta contro il mio pollice tutt'altro che verde.. )
 
beth_el
beth_el il 24/03/11 alle 12:48 via WEB
Ne deriva un'immagine che ha a che fare con monachos "figura solitaria". Poichè porte soglie ed armature impediscono sì l'accesso, quanto l'uscita. Interessante il quanto dovuto e quanto potuto. Sarebbe istruttivo, o taumaturgico, ripercorre quella strada di bimba, apparentemente fortunata. La pulizia è altra cosa.
 
 
nagel_a
nagel_a il 24/03/11 alle 13:58 via WEB
Provo da sempre un'ammirazione incondizionata per chi pratica nelle sue azioni e nel suo pensiero, rigore, metodo e precisione. Ma per me il monachos rimane inaccessibile: sono troppo superficiale e volubile. Sto, è vero, di guardia alla torre, ma tanta è la cura, tanta è l'attenzione a controllare le porte, tanto sono violente e inaspettate le inondazioni. E le esondazioni. Forse sarebbe istruttivo ripercorrere quell'inizio, ma sono radicalmente portata alla damnatio memoriae di tutto ciò che non mi ha "toccata" o che lo ha fatto male. La pulizia è fare ordine, liberare il campo per costruire altro. Un mania in fondo (e temo di non esserne immune)
 
only4words
only4words il 24/03/11 alle 15:31 via WEB
com'è che non riesco a commentarti?? non escono le giuste parole. non so nemmeno dove cercarle.
 
 
ebenezer.le.page
ebenezer.le.page il 24/03/11 alle 22:45 via WEB
Gentile signora, mi perdoni l'ardire: l'intrusione. Ma non ho resistito. È forse uno dei commenti più belli e splendidi che mi sia mai capitato di leggere in un blog. Momento di sincerità e onestà. Davanti al quale, c'è solo da togliersi il cappello (o berretto o berrettino o... parrucca...).
 
 
nagel_a
nagel_a il 25/03/11 alle 11:23 via WEB
.. lo so perchè non riesci.. lo so.. (ti abbraccio)
 
ebenezer.le.page
ebenezer.le.page il 24/03/11 alle 22:46 via WEB
Precisazione: Il commento soprariportato è diretto alla signora Only4... Ripeto le mie scuse per la violazione (di domicilio, privacy o che altro?)
 
 
nagel_a
nagel_a il 25/03/11 alle 11:25 via WEB
ogni apprezzamento qui è gradito (soprattutto quelli ai miei ospiti).. si accettano pure le critiche, a dire il vero ancorchè sensate,.. (poi ogni tanto se qualcuno volesse provocar - insensatamente - baruffa potrei sfogarmi anche alla kill bill volendo :)))
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 01/04/11 alle 13:25 via WEB
Prendo a prestito la crosta sulle ginocchia dei bimbi come esempio di ciò che ci governa.
Che ci piaccia o no, funzioniamo un po’ tutti così, Nagel: quando qualcosa non ci “serve” più lasciamo che si stacchi da noi senza provare rimpianto, esattamente come crosta dalle ginocchia.
Sicuramente qualcuno avrà da obiettare. Sicuramente qualcuno dirà “Io no!”.
Anche le loro croste si staccano con la stessa facilità, è solo che fanno poco rumore, per chi ha le orecchie foderate di certezze.
 
 
nagel_a
nagel_a il 03/04/11 alle 21:32 via WEB
Ho una piccola cicatrice sul ginocchio destro: un'intrepida discesa in bicicletta a misurare l'attrito sull'asfalto... certe cicatrici strappano un sorriso dall'altare degli anni trascorsi.. altre atrofizzano i ricordi, li rimuovono, damnatio memoriae di eventi e di persone. A volte la mia capacità di cancellare e di fare tabula rasa mi spaventa...
 
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"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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